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22 Luglio 2022
11:52

Falco grillaio salvato dai Vigili del Fuoco nel centro storico di Lecce

Un giovane falco grillaio è stato salvato dai Vigili del Fuoco nel cuore del centro storico di Lecce. Si tratta di un piccolo rapace simile al gheppio ma meno comune e con abitudini molto differenti.

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Era in strada, disorientato e in evidente difficoltà, proprio nel cuore del centro storico di Lecce, tra i tantissimi turisti, la musica ad alto volume e i locali pieni nel periodo estivo. E così per il giovane falco grillaio, un piccolo rapace non così comune da quelle parti, è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco, allertati da diverse segnalazioni da parte dei passanti. Il piccolo falco è stato quindi recuperato, messo al sicuro in una scatola buia e il mattino successivo prontamente liberato nei pressi della colonia tra i tetti del centro.

L'esemplare infatti non riportava ferite, era in buona salute e già in grado di volare: si trattava solamente di un giovane nato quest'anno, ancora un po' titubante e poco esperto nel volo. Come ha confermato a Kodami Rosario Balestrieri, l'ornitologo che fin dalla prima segnalazione ha seguito la vicenda affiancando i Vigili del Fuoco. Il giovane grillaio ora è al sicuro e di nuovo alla portata dei genitori, che continueranno a nutrirlo e ad accudirlo ancora per un po'.

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Il grillaio è molto simile al gheppio, ma a differenza di questo migra ogni inverno a sud del Sahara

Il grillaio (Falco naumanni) è un falco molto simile al gheppio, quest'ultimo più comune e facile da avvistare anche in città, da cui si differenzia, oltre che per le abitudini migratorie e il comportamento, solo da alcuni piccolissimi dettagli: gli artigli bianchi (che nel gheppio sono scuri) e l'assenza di piccole screziature sul dorso rosso mattone e il capo grigio del maschio. «A differenza del gheppio, il grillaio è un migratore che passa l'inverno a sud del Sahara – spiega Rosario Balestrieri – e in Italia è molto noto soprattutto per la colonia che vive tra i sassi di Matera. Tuttavia, complice anche l'aumento delle temperature, la specie si sta spostando sempre più verso nord».

Esistono infatti diversi progetti di studio in Italia che stanno seguendo e monitorando questa espansione, sia per comprenderne meglio le dinamiche sia per capire qualcosa in più sull'etologia di questa specie, molto diversa da quella di quasi tutti gli altri falchi. «Si tratta di una specie coloniale e altamente sociale – racconta Balestrieri – E si nutre quasi esclusivamente di insetti (da qui il nome grillaio, ndr). Spesso condivide i siti di nidificazione come tetti, torri, ponti e vecchi edifici con cavità, con i piccioni o con le taccole, da cui entrambi traggono vantaggio difendendosi a vicenda da altri rapaci più grossi. Inoltre, proprio in virtù delle abitudini coloniali, i piccoli vengono allevati non solo dai propri genitori, ma anche da altri individui, i cosiddetti aiutanti del nido. Talvolta ci sono addirittura vere e proprie adozioni di piccoli rimasti orfani».

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La coda insolitamente grigia e tipica degli adulti dell’esemplare recuperato a Lecce

Ma le peculiarità di questa specie così poco comune non finiscono qui, infatti l'esemplare salvato a Lecce è "speciale" anche per un altro motivo: a differenza della maggior parte dei giovani appena involati, possiede già le penne della coda color grigio ardesia, caratteristica esclusiva dei maschi ma che di solito compare solo negli adulti: «Di solito i giovani hanno un coda simile a quella delle femmine, sul marroncino – conclude Balestrieri – solo una percentuale di giovani maschi molto bassa, circa il 20%, possiede questo carattere a partire già dalla fase giovanile».

Quella di Lecce è una bella storia a lieto fine che ci ricorda non solo della variegata biodiversità che vive con noi anche in città e che merita ogni sforzo possibile per la sua conservazione, ma anche che si può sempre imparare qualcosa in più su una specie e sulla sua biologia persino a pochi passi da un bar, un ristorante o un vecchio e bellissimo campanile in pietra leccese.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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