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13 Novembre 2023
16:05

Ipotesi sabotaggio sul leone fuggito dal circo a Ladispoli. Il Sindaco: «Vogliamo revocare la concessione»

Cresce la tensione dopo la fuga del leone Kimba dal circo Rony Roller, con “passeggiata” per le strade di Ladispoli. Il Sindaco Alessandro Grando ha annunciato l'intenzione di chiedere alla compagnia Rony Roller di lasciare il terreno su cui ha installato il tendone. Nei giorni scorsi presidio di protesta in viale Mediterraneo.

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A due giorni dalla fuga del leone Kimba dal circo Rony Roller, con “passeggiata” per le strade di Ladispoli, in mezzo alle case e alle auto, il dibattito sullo sfruttamento degli animali nei circhi si infiamma non soltanto a livello locale, ma anche a livello nazionale con la ripetuta richiesta, avanzata da numerosi fronti, di vietare definitivamente gli spettacoli che impiegano animali con una legge ad hoc.

Nei giorni scorsi nella città del litorale romano la tensione ha raggiunto livelli molto alti. Domenica, all’indomani dalla cattura di Kimba – fuggito da una delle gabbie installate in viale Mediterraneo e rimasto a vagare per strade residenziali per oltre cinque ore – alcuni animalisti hanno organizzato un presidio all’esterno del tendone del circo, che resterà in città sino al 19 novembre, e ne è nata un’accesa discussione con i gestori, tanto da rendere necessario l’intervento della Polizia Locale per riportare la calma. Presenti al presidio anche molti cittadini di Ladispoli, che hanno ribadito la loro contrarietà al circo con animali.

Rony Vassallo, erede della storica famiglia di circensi e attuale gestore e direttore del circo, ha ripetutamente avanzato l’ipotesi che la fuga di Kimba sia da imputare a un sabotaggio, sostenendo che alcuni testimoni avrebbero visto tre persone allontanarsi dalla gabbia e che subito dopo il leone sarebbe fuggito. Tra le righe, ha suggerito che potrebbe trattarsi proprio di membri di associazioni animaliste che avrebbero voluto liberare Kimba come atto dimostrativo contro i circhi.

«Grazie a tutta la città di Ladispoli per la pazienza e il supporto dato in queste ultime ore – è stato il commento poi diffuso sui social – Soprattutto un grande ringraziamento va al sindaco Alessandro Grando come a tutte le autorità e forze dell'ordine che hanno fatto di tutto per portare a casa Kimba in salute». Eppure è stato proprio il sindaco Grando a prendere le distanze dai circhi con animali e a invocare uno stop allo sfruttamento, nel diffondere la notizia della fuga di Kimba, ed è sempre Grando ad annunciare l’ipotesi di revocare la concessione rilasciata al circo.

«Alla luce di quanto accaduto nelle scorse ore ho chiesto agli uffici comunali competenti di verificare se sussistano i presupposti giuridici per revocare la concessione precedentemente rilasciata al circo attendato in Viale Mediterraneo – ha detto Grando – Nel primo pomeriggio incontrerò i gestori del circo, ai quali chiederò di lasciare anzitempo, senza contenziosi, la nostra città».

A oggi infatti è questo l’unico modo per impedire che un circo possa allestire il tendono su un territorio, e dunque evitare che vadano in scena spettacoli con animali. Non esiste infatti una legge nazionale che vieti questo genere di spettacoli: l’unica norma che disciplina i circhi è la legge numero 337 del 1968, che sancisce che «lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore».

Nella stragrande maggioranza dei casi sono quindi i singoli Comuni a muoversi per imporre lo stop allo sfruttamento di animali durante gli spettacoli firmando apposite ordinanze. Provvedimenti che vengono però sempre impugnati davanti al Tar, con i giudici amministrativi che quasi sempre danno ragione alle compagnie circensi, proprio sulla base di una legge vecchia di 55 anni, in un circolo vizioso in cui a farne le spese sono gli animali. Se una compagnia vuole allestire il suo tendone in uno spazio, dunque, una volta rilasciata l'autorizzazione non si può imporre che non sfrutti animali negli spettacoli. Diversi sindaci hanno provato a farlo, firmando ordinanze che autorizzavano gli spettacoli ma senza animali, ma come detto da Grando i provvedimenti vengono sempre impugnati e annullati: il sindaco ha confermato che già nel 2017 il Comune di Ladispoli ci aveva provato, ma aveva perso il ricorso davanti ai giudici amministrativi.

Sinché le norme sono queste, dunque, e fino a quando no verranno cambiate a livello nazionale, le amministrazioni hanno le mani legate. Qualche passo avanti in questo senso c’è stato con l’approvazione, nel luglio del 2022, della Legge delega sullo spettacolo, che regolamenta il rilancio degli spettacoli viaggianti con artisti vietando, tra le altre cose, l'uso di animali selvatici come tigri, leoni, elefanti. A febbraio 2023, però, con l'approvazione della conversione del Disegno di Legge "Milleproroghe", il Senato ha dato il via libera allo slittamento dal 18 maggio di quest'anno al 18 agosto 2024 per la presentazione del Decreto Legislativo attuativo della legge. Si allungano quindi i tempi per l'attuazione delle Leggi sullo spettacolo dal vivo, e quindi anche per lo stop all'utilizzo degli animali nei circhi, e nel mentre continuano a verificarsi situazioni anche molto rischiose, prime tra tutte le fughe degli animali dai recinti e dalle strettissime gabbie e le incursioni su strade e superstrade.

Dove non arriva la legge, comunque, arriva la coscienza e la sensibilità della cittadinanza. Se è vero infatti che i biglietti per i circhi che sfruttano animali per gli spettacoli vengono ancora staccati, sono sempre di più le voci che si levano contro questa pratica, non soltanto da associazioni animaliste, ma anche dai singoli cittadini – come accaduto a Ladispoli nei giorni scorsi – e appunto anche dalle istituzioni.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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