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14 Novembre 2023
10:22

I Comuni italiani che hanno provato a limitare gli animali nei circhi: l’esempio di Massafra

La fuga del leone Kimba dal circo a Ladispoli ha riportato alla ribalta il dibattito sugli spettacoli con animali. Nel dicembre 2022 Massafra ha approvato un regolamento che limita i circhi con animali: l'Assessora ha quindi deciso di scrivere al Sindaco di Ladispoli.

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È passato quasi un anno dall’approvazione del regolamento comunale e lo scorso maggio, per la prima volta, il circo che si è fermato a Massafra era senza animali. La vicenda di Ladispoli, dove la fuga del leone Kimba ha riportato alla ribalta il dibattito sugli spettacoli con animali, è rimbalzata in poche ore in tutta Italia. Sono molte le amministrazioni che in questi anni hanno provato a impedire o a limitare queste manifestazioni, spesso con scarsi risultati per il sopraggiunto intervento dei Tribunali amministrativi.

A provarci nel dicembre 2022 è stato proprio il Comune di Massafra, in provincia di Taranto. L'articolo 41 del "Regolamento per il benessere e i diritti degli animali" vieta, infatti, l'approdo di circhi che presentino spettacoli con leoni, tigri, giraffe, elefanti, gorilla o altre specie che rientrano in gruppi tassonomici o sono considerate selvatiche e protette. Ma non solo, il documento fissa una serie di regole che non impediscono l'attività dei circhi ma di fatto la disciplinano con maggiore attenzione.

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«Non è stato facile elaborare con il dirigente e i funzionari, una formula normativa che contemperasse la tutela e la promozione dell’antica, identitaria e nobile tradizione circense – spiega l’assessora al Randagismo Ida Cardillo – con la preservazione di particolari specie animali, risparmiando agli spettatori, anacronistici show di povere bestie obbligate a frustrate a saltare nei cerchi di fuoco».

Ecco dunque che, subito dopo l’episodio di Ladispoli e le dichiarazioni arrivate dai rappresentanti del Comune laziale, è nata la decisione di scrivere una lettera al sindaco Alessandro Grando, che pure nel 2017 aveva provato a limitare i circhi perdendo di fronte al TAR: «Purtroppo non possiamo vietare ai circhi con animali di venire nella nostra città – aveva detto Grando dopo la cattura dell'animale – ci abbiamo provato ma abbiamo perso il ricorso al Tar e abbiamo anche dovuto risarcire le spese legali ai ricorrenti. Finché non cambieranno le norme non potremo fare diversamente».

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In cosa si differenzierebbe, però, l’approccio del Comune di Massafra? Ricordiamo che, anche qui in Puglia, molti tentativi orientati in questa direzione sono andati a vuoto, colpiti dalla scure dei giudici amministrativi, per difetto di legittimazione delle amministrazioni comunali in materia. Tant’è che, solo questa estate, il circo Marina Orfei era riuscito di nuovo a piantare le tende per esempio a Nardò, dove da sette anni le regole imposte dal Comune erano riuscite a sortire il risultato sperato. L’annullamento da parte del TAR del provvedimento di diniego aveva riportato il paese salentino indietro nel tempo, provocando la reazione anche di una parte dei cittadini. Due striscioni erano stati affissi in centro per manifestare sdegno rispetto alla decisione dei giudici.

Stessa cosa era accaduta a Brindisi, dove nel 2012 era stata emessa un’Ordinanza da parte dell’allora Sindaco per fermare gli spettacoli di “Darix presenta Orfei”. Il tentativo si scontrò con le decisioni del Tar di Lecce che diede ragione ai circensi. Ecco così che nell’aprile 2023 la scorsa amministrazione ha previsto un nuovo Regolamento comunale non più vietando ma, bensì, prevedendo una serie di disposizioni volte a tutelare il benessere degli animali al seguito del circo. Così il rappresentante legale dovrà presentare, per esempio, la dichiarazione attestante il fatto che nessuno degli animali sia stato prelevato in natura, o la copia del contratto col consulente veterinario con un programma di medicina preventivo, i documenti con lo schema di identificazione, le planimetrie degli spazi adibiti ad ospitare gli animali nel rispetto delle indicazioni già previste da altre norme. In pratica una serie di limitazioni de facto che potrebbero incidere sul passaggio dei circhi dal territorio di Brindisi semplicemente complicando la burocrazia quando si devono organizzare spettacoli per animali.

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Ida Cardillo, Assessore al Randagismo del Comune di Massafra

Veniamo invece a Massafra, dove l’approccio è stato orientato al contemperamento di tutti gli interessi: «Abbiamo pensato che determinati spettacoli facciano comunque parte dell’identità e della tradizione italiana – ha spiegato a Kodami l’assessora Ida Cardillo – così ci siamo confrontati anche con alcuni circensi. Non si poteva imbrigliare in toto questa modalità di fare spettacolo. Al contempo, però, siamo andati incontro alla sensibilità di chi è contrario a utilizzare animali selvatici a fare cose che normalmente non fanno in natura. Ecco che non era opportuno proseguire con spettacoli anacronistici e senza finalità educativa, con animali costretti con la violenza per ottenere quel risultato. È stato introdotto un regolamento sul benessere e i diritti degli animali, con la convergenza di maggioranza e opposizione, che ha fissato una serie di prescrizioni per chiunque venga qui con gli animali, limitando per esempio la tipologia delle specie facendo riferimento a obblighi e prescrizioni già presenti nel CITES».

Ecco dunque, per esempio, che è stato vietato l’attendamento di circhi, spettacoli e mostre itineranti con al seguito esemplari meritevoli di particolare protezione, tra cui giraffe, elefanti e per l’appunto i grandi felini. Al contempo è stata fissata l’obbligatorietà di un piano di emergenza in caso di fuga, l’assistenza veterinaria, di non utilizzare animali prelevati in natura, di non utilizzare fiamme vive negli spettacoli con animali, assicurare l’esistenza di un perimetro recinzione.

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«Noi amministratori dobbiamo dare un segnale per adeguare questa tradizione, abbiamo i poteri per farlo – conclude l’Assessora – Finora alcuni circhi si sono avvicinati, hanno chiesto informazioni, e hanno preferito rinunciare. Se pure ciò non fosse sufficiente, dovremo invitare gli altri ad agire. Se più amministrazioni si muovono così è chiaro che a livello nazionale qualcuno dovrà fare qualcosa».

Ecco dunque la decisione di scrivere al Sindaco di Ladispoli. Non è detto che in futuro, anche qui, i giudici amministrativi non ribaltino ancora una volta le decisioni delle amministrazioni. Quel che è chiaro, però, è che la volontà politica che va in questa direzione è sempre più diffusa e, prima o poi, riuscirà a fissare, secondo le forme normative più consone, una disciplina adeguata a ciò che la coscienza sociale ha ormai compreso.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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