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12 Aprile 2022
15:22

In Trentino l’orso M62 si è svegliato dal letargo e ha provato a entrare in una dispensa

L'orso M62 si è svegliato, ha tentato di entrare in una dispensa ed ha predato alcune galline nella zona tra Campodenno e Lover, a pochi chilometri da Andalo, dove era stato radiocollarato la scorsa estate.

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Con la fine dell'inverno, anche gli orsi escono dall'ibernazione e in Trentino tornano a farsi vedere a fondo valle. Dopo i primi avvistamenti di un individuo nei primi giorni di aprile a Troiana, sulle pendici del Monte Stivo, nella notte tra il 10 e l'11 aprile è stata invece la volta dell'orso M62, che si è avvicinato alle case di Maso Testoni, nel comune di  Campodenno, tentando di entrare in una dispensa, ed ha predato alcune galline della vicina frazione di Lover.

A diffondere la notizia è stata la Provincia Autonoma di Trento (PAT) con un comunicato stampa in cui sottolinea, inoltre, di aver già informato anche l'Ispra, come previsto dalla norma provinciale sulla gestione dei grandi carnivori.

«Quando finisce l'inverno, gli orsi si svegliano e hanno bisogno di risorse alimentari, perché hanno bruciato lo strato di grasso sottocutaneo immagazzinato in autunno – spiega Massimo Vitturi, responsabile dell'Area Animali Selvatici della Lega Antivivisezione (LAV) – In montagna fa però ancora molto freddo e quindi tendono a scendere per alimentarsi. Se individuano un pollaio senza protezione, è prevedibile che si dirigano proprio lì».

«M62 rischia la vita a causa delle carenze gestionali»

M62, è il fratello di M57 ed ha fatto parlare per la prima volta di sé è la scorsa estate, quando è stato protagonista di alcune incursioni nei centri abitati del comune di Andalo, guadagnandosi l'appellativo di "orso confidente". Si tratta di un termine che, di fatto, gli conferisce un grado di pericolosità medio alto secondo quanto determinato dalla tabella dei possibili comportamenti descritti all'interno del Pacobace, ovvero il Piano d'Azione per la conservazione dell'Orso Bruno nelle Alpi centro orientali.

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La tabella che descrive i comportamenti in ordine di pericolosità

«Ha cominciato ad avvicinarsi ai centri abitati a causa della mancanza dei bidoni anti orso, i quali sono stati sostituiti solo in seguito all'ordinanza del 18 giugno scorso. Una decisione indispensabile, ma avvenuta con oltre 20 anni di ritardo rispetto alla reintroduzione della specie – spiega Vitturi – M62, quindi, rischia ingiustamente la vita a causa delle carenze gestionali delle amministrazioni che in due decenni non hanno messo in atto le necessarie opere di prevenzione».

In seguito agli avvistamenti di Andalo, M62 è stato radiocollarato e mantenuto sotto osservazione, in modo da ridurre il rischio che si presentassero nuovi eventi di questo tipo, ma nel frattempo, in Provincia di Trento ci sono stati alcuni sviluppi.

L'estate scorsa, infatti, sono state pubblicate le nuove linee guida per la gestione degli orsi confidenti, a cui le associazioni ENPA, LAC, LAV, LNDC , OIPA e WWF Italia hanno risposto facendo ricorso al Tar, definendole «Un intollerabile strumento di morte che non servirà minimamente a prevenire la presunta confidenza degli orsi con gli esseri umani». A preoccupare maggiormente gli attivisti era il fatto che, secondo quanto delineato nel documento, sarebbe bastata una sola aggressione per legittimare l'abbattimento di un orso.

I ricorsi presentati dalle associazioni sono stati accolti dal Tar ad ottobre, ma la Provincia Autonoma di Trento non si è data per vinta e ha deciso quindi di ricorrere al Consiglio di Stato, sostenendo che questa faccenda riguardasse una questione di salute pubblica e dichiarando, inoltre, che: «Le linee guida sulla gestione dei grandi carnivori devono assolutamente mantenere l'integrità del percorso così come progettato».

Poche settimane dopo, però, Il Consiglio di Stato ha confermato la bocciatura del Tar di Trento, dando ragione alle associazioni che avevano presentato ricorso. «La bocciatura delle linee guida riguarda solo alcuni punti del documento e obbliga la Provincia a dialogare con Ispra e svolgere un'attenta analisi prima di abbattere gli animali – spiega Vitturi – Non esclude, però, che in seguito l'uccisione possa effettivamente avvenire».

I rischi per il futuro dell'orso M62

Sempre seguendo le variabili descritte nelle Linee Guida per la gestione dell'orso, quanto avvenuto nei giorni scorsi a Lover ha un significato sensibilmente diverso rispetto gli avvistamenti dello scorso anno.

Il tentativo di entrare all'interno delle abitazioni, infatti, in base all'interpretazione di quanto accaduto, può essere considerato un comportamento pericoloso e, secondo quanto definito all'interno del Pacobace e del piano di gestione redatto lo scorso gennaio da Ispra in collaborazione con il MUSE di Trento, rischia di rendere legittimo un intervento attraverso le cosiddette "azioni energiche", ovvero la cattura per la successiva captivazione permanente, oppure l'abbattimento.

L'opinione della Provincia Autonoma di Trento riguardo la prima ipotesi è però chiara ed è stata ribadita anche lo scorso mese di febbraio dall'Assessore all'Agricoltura Giulia Zanotelli, la quale ha dichiarato che la PAT non prevede di spostare altri esemplari verso il recinto del Casteller, aggiungendo inoltre che: «Eventuali ulteriori esemplari che mettano a rischio la sicurezza pubblica saranno rimossi mediante abbattimento».

La mappa che permette di conoscere la posizione degli individui radiocollarati è disponibile sul sito dedicato ai grandi carnivori della Provincia Trento.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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