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18 Luglio 2023
9:00

In cosa è diverso un gatto selvatico da un gatto domestico?

Gatto selvatico e gatto domestico appartengono a due specie diverse, ma quali sono le caratteristiche che ci permettono di distinguerli? Oltre all'aspetto fisico, la principale differenza tra gatto selvatico e domestico è comportamentale: il selvatico rifugge l’uomo.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Secondo la tassonomia attuale, gatto selvatico e gatto domestico apparterrebbero a due specie differenti. Di specie selvatiche ne esisterebbero almeno cinque e il gatto domestico ha preso origine da un ramo di una di queste specie, il Felis lybica, il gatto selvatico africano. La teoria ad oggi più accreditata è che durante il Neolitico, circa diecimila anni fa, in Medio Oriente, alcuni esemplari di Felis lybica abbiano iniziato ad avvicinarsi ai primi villaggi umani e che questo abbia avviato la trasformazione graduale e lenta di un animale elusivo, solitario e territoriale, in quello che oggi viene battezzato l’angelo della casa o del focolare, Felis catus.

Nei boschi europei, tuttavia, non vive quindi il progenitore del gatto domestico ma un’altra specie simile e strettamente imparentata, il Felis silvestris, ovvero il gatto selvatico europeo. Come distinguerli, allora?

Caratteristiche del gatto selvatico

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Un gatto selvatico europeo

Un gatto selvatico europeo ha una colorazione ed un disegno piuttosto tipici, sebbene riconoscibili solo da un occhio un po’ allenato. La coda è a forma di clava con anelli neri molto ben definiti; sul dorso presenta una striscia nera che termina all’attaccatura della coda, sulla testa e sul collo ha una serie di striature caratteristiche in numero e distribuzione ed le striature sono rigorosamente a “lisca di pesce”, ben definite, senza interruzioni, distribuite sui lati del corpo.

Dal punto di vista comportamentale si tratta di un animale estremamente elusivo, perlopiù notturno e particolarmente resistente ai tentativi di addomesticamento. Vive in zone impervie, lontane dalla contaminazione umana e alleva i suoi piccoli in cavità delle rocce o alberi che usa come tane fino a quando la cucciolata non raggiunge la totale indipendenza. È estremamente territoriale, non ha relazioni sociali con i propri simili se non durante il periodo degli amori, dopo il quale maschio e femmina si separano per non incontrarsi, potenzialmente, mai più.

Caratteristiche del gatto domestico

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Un gatto domestico

Il gatto domestico è tale perché appartiene ad una dinastia i cui discendenti hanno preso parte al processo di domesticazione. Un micio è domestico per genetica, quindi, non perché vive in casa oppure perché qualcuno lo ha recuperato dalla campagna e lo ha adottato.

Il gatto domestico si presenta con una enorme varietà di tipi temperamentali, caratteriali e di colorazione del mantello, sebbene dal punto di vista biologico e morfologico – e malgrado il successo della selezione artificiale – abbia ancora conservato numerose affinità con il suo progenitore selvatico e altre specie simili, tanto da essere interfecondi (un domestico, cioè, può accoppiarsi con un selvatico generando un ibrido).

Molti scienziati concordano nel ritenere il gatto che vive con noi un animale solo parzialmente domestico a causa delle numerose sovrapposizioni che persistono tutt’oggi con i suoi antenati selvatici nella struttura anatomica e nel comportamento.

Differenze tra gatto selvatico e gatto domestico

Oltre al mantello tipico del gatto selvatico, dal punto di vista comportamentale la più grande divergenza tra gatto domestico e gatto selvatico risiede nella capacità di creare relazioni sociali con l’uomo e con i propri simili: se (e solo se) il domestico entra in contatto con l’uomo sin dalle prime settimane di vita, ha la possibilità di diventare un animale socievole e capace di vivere a stretto contatto con una ampia varietà di  esseri umani; il selvatico rifugge l’uomo e considera i suoi simili dei competitori o al più dei partner sessuali, ma difficilmente decide di viverci insieme al di là del primo anno di vita.

Tuttavia, un domestico che non sperimenti una relazione sociale positiva con l’uomo nelle prime settimane di vita, può sviluppare delle attitudini e una visione del mondo sociale assimilabile a quella di un gatto selvatico. Sarebbe proprio questa precarietà del profilo sociale che dimostrerebbe la parzialità del processo di domesticazione.

Come distinguere un gatto selvatico da uno domestico

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Un gatto selvatico europeo

Ad oggi esistono due modi per determinare se quello che avete davanti in un bosco è un gatto selvatico o domestico: l’analisi genetica di un campione di tessuto oppure una comparazione morfologica. Il primo va a vedere se il vostro soggetto ha un corredo genetico più vicino a quello di un selvatico o a quello di un domestico ed è altamente affidabile; l’altro valuta le caratteristiche del mantello e stabilisce – non senza margini di errore, soprattutto nel caso di soggetti ibridi – se il soggetto presenta o meno il mantello tipico della specie selvatica.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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