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7 Dicembre 2022
17:48

Quando è stato domesticato il gatto? Lo studio: «Diecimila anni fa in Mesopotamia»

Lo dimostra uno studio sul dna pubblicato sulla rivista Heredity.

gatto

Nei geni del gatto la scoperta dell'incontro con l'uomo nella storia. Fin dal 1983, quando furono trovati a Cipro i resti di un antico gatto risalenti a circa 9.000 anni fa, gli scienziati tentano di ricostruire la storia del "primo appuntamento" tra felini e umani. Oggi, grazie al DNA, sappiamo che bisogna scorrere la linea del tempo proprio intorno a quel periodo e cioè 10mila anni fa arrivando in Mesopotamia dove l'uomo, a quel tempo, da cacciatore stava diventando agricoltore.

Ed è qui che il gatto ci ha messo lo zampino, avvicinandosi ai contadini e aiutandoli a cacciare i topi. Amore a prima vista? Sì perché, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Heredity, da allora in poi i gatti e gli umani non si sono mai separati e hanno, anzi, iniziato a viaggiare assieme arrivando a toccare quasi tutti i punti del mondo. Il gatto però è sempre rimasto un gran individualista: i geni dicono che non ha mai avuto bisogno dell'uomo per sopravvivere; oggi, come ieri, cacciando altre specie infestanti manderebbe tranquillamente avanti la sua specie.

Il gruppo di ricercatori dell'Università del Missouri, coordinato dalla genetista Leslie A. Lyons, ha ricostruito la storia evolutiva dei gatti mettendo a confronto quasi 200 marcatori genetici. Tra questi cruciale importanza hanno avuto – come ha spiegato A.Lyons – i microsatelliti, geni che mutano molto rapidamente e danno indizi sulle popolazioni di gatti e sugli incroci degli ultimi secoli. Altri marcatori chiave esaminati dagli scienziati sono stati i polimorfismi a singolo nucleotide che hanno dato indizi sulla storia storia del gatto che risale a migliaia di anni fa e che ci conduce con precisione nella Mezzaluna Fertile, nelle aree del Medio Oriente che circondano i fiumi Tigri e Eufrate.

Questa geolocalizzazione ben distinta differenza i felini dai cavalli e dai bovini, ad esempio, che invece – sempre secondo gli scienziati del Missouri – sono stati addomesticati in momenti diversi e in varie parti del mondo. Ciò spiegherebbe anche perché i gatti moderni dell'Europa occidentale hanno un DNA molto diverso da quelli del sud-est asiatico, per effetto di un fenomeno noto come ‘isolamento per distanza‘. A conferma della natura indipendente dei gatti, gli scienziati hanno parlato più precisamente di semi-addomesticazione della specie, sostenendo che – se li lasciassimo liberi in natura – probabilmente continuerebbero a cacciare altri animali e sarebbero in grado di sopravvivere e accoppiarsi da soli. La convivenza con gli umani non ha cambiato i loro tratti genetici originari come è invece accaduto ai cani e ad altri animali domestici: il gatto può continuare ad ignorarci.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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