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20 Dicembre 2021
18:10

In arrivo 10 milioni di euro per la gestione del randagismo nella Legge di Bilancio

10 milioni di euro nel 2022 per il Fondo per la tutela del benessere e per la lotta all'abbandono degli animali da compagnia: una quasi vittoria che per essere definitiva deve attendere ancora un passaggio parlamentare.

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In arrivo un rifinanziamento di 10 milioni di euro nel 2022 per il Fondo per la tutela del benessere e per la lotta all'abbandono degli animali da compagnia. Lo prevede un emendamento alla Manovra finanziaria in arrivo in commissione Bilancio al Senato.

La Legge di Bilancio, nota come Manovra finanziaria, è lo strumento con il quale il governo si impegna a definire la destinazione delle risorse economiche per l'anno successivo. La Manovra deve essere approvata dal parlamento entro il 31 dicembre 2021 ma prima di cantare vittoria ci sono alcuni passaggi fondamentali da superare in entrambi i rami del Parlamento.

Le decisioni prese in queste ore, dalla seconda maggioranza più larga della storia dell'Italia repubblicana, dovrebbero arrivare in un pacchetto "blindato" alla Camera dei deputati già domani. Dopo l'ok del Senato, il testo dovrà essere promosso dalla Camera così com'è per riuscire a essere licenziato entro il termine stabilito.

Una corsa contro il tempo che potrebbe però giocare in favore degli animali d'affezione. Se il testo dovesse essere approvato così com'è ciò comporterebbe una significativa iniezione di fondi per la lotta all'abbandono, come non si era mai vista negli ultimi anni.

Dei 10 milioni di euro stanziati, 8 milioni sono destinati agli Enti locali in deficit, dissesto o pre-dissesto per costruire nuovi rifugi per gli animali, mentre altri 2 milioni andranno a potenziare le «azioni volte a contrastare l'aggravarsi del fenomeno del randagismo».

Il Fondo antirandagismo

Il finanziamento andrà a incrementare il Fondo antirandagismo, istituito presso il Ministero della Sanità nel 1991 al fine di garantire l’attuazione della Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, la famosa 14 agosto 1991 n° 281.

Alla sua nascita il Fondo prevedeva una dotazione finanziaria di 1 miliardo di lire, ricalcolato in un milione di euro a seguito dell'adozione della moneta unica. Il suo scopo era dare un inquadramento unitario sul territorio nazionale rispetto alla gestione degli animali liberi e del complesso fenomeno del randagismo. Questioni affrontate però in maniera decisamente eterogenea sul territorio nazionale.

Kodami, dando voce alle numerose realtà locali della Penisola, ha osservato che è spesso su Enti locali e associazioni del Terzo settore che ricade l'onere della lotta all'abbandono e tutte le attività connesse alla gestione degli animali liberi sul territorio.

Lo ha dimostrato il caso del Comune Casertano di Cancello ed Arnone, dove grazie a un bando europeo su un terreno confiscato alla camorra sorgerà una struttura per la pet therapy con animali in attesa di adozione; emblematica è anche la campagna informativa condotta dal Comune di Quarto, in provincia di Napoli, dove gli assessori/volontari si sono fatti carico della gestione delle colonie feline.

Come ha rilevato la parlamentare del Movimento 5 Stelle, Francesca Flati, servirebbe addirittura una nuova proposta di legge per i randagi. Qualcosa però sta cambiando. È emerso anche nell'ultimo Rapporto Assalco-Zoomark, nel quale è stata segnalata una decisa crescita della spesa per gli animali domestici, e un'attenzione maggiore delle famiglie italiane nei confronti dei compagni animali.

Che servisse quindi un forte segnale d'interesse da parte del governo guidato da Mario Draghi su questo tema era scontato. I primi a beneficiare di questa sensibilità saranno gli animali d'affezione: cani e gatti, ma non saranno i soli.

Non solo animali d'affezione: risorse anche per la fauna selvatica

Gli animali d'affezione non sono gli unici benificiari di un potente finanziamento all'interno della Manovra finanziaria. Per l'anno 2022, la cura e il recupero della fauna selvatica è finanziato con 5 milioni di euro, un bell'incremento a fronte del singolo milione inizialmente previsto.

Una previsione di spesa che potrebbe servire per attuare una serie di attività per facilitare la sempre più stretta condivisione degli spazi tra esseri umani e fauna selvatica. Corridoi faunistici nelle aree più soggette all'attraversamento di specie selvatiche, ma anche campagne di sterilizzazione delle specie alloctone (come i mufloni dell'Isola del Giglio) e altre iniziative potrebbero essere realizzate grazie a una più ampia dotazione finanziaria.

È bene però non farsi troppe illusioni, nella querelle parlamentare nulla è ancora deciso: nonostante il tempo risicato sono ancora tanti i provvedimenti per il momento esclusi dalla Legge di Bilancio ma che dovranno essere inseriti, a cominciare dal controverso Superbonus per l'edilizia.

Niente di definitivo, quindi, e per avere la conferma dei dieci milioni destinati agli animali d'affezione e dei cinque per la fauna selvatica bisognerà forse attendere il 31 dicembre.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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