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13 Luglio 2022
16:40

Impigliato in un laccio metallico mentre insegue un cinghiale: il cane Nek salvato dalla polizia

Nek è un Pastore tedesco rimasto intrappolato in un laccio metallico a Orvieto, mentre inseguiva un cinghiale. Due agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza della città lo hanno salvato.

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Nek è un Pastore tedesco di Orvieto che se l’è vista proprio brutta. Ma fortunatamente la sua disavventura all’inseguimento di un cinghiale è finita bene grazie a due agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto che lo hanno ritrovato e messo in salvo.

Era stata proprio la pet mate del cane a richiedere l’aiuto alla Polizia di Stato, chiamando perché l'animale era scomparso nella boscaglia attorno all’abitazione, intento a inseguire un animale selvatico, probabilmente un ungulato, senza tornare più a casa.

La donna inizialmente aveva percepito i lamenti del cane, poi più nulla. E temendo il peggio, aveva contattato gli agenti sperando che potessero intervenire con una pattuglia della Volante il più rapidamente possibile.

Arrivati a stretto giro, gli agenti, grazie all’aiuto di grosse torce elettriche, sono riusciti a individuare il povero Nek che, però era impigliato in un laccio metallico, molto probabilmente una trappola per animali selvatici, tutto insanguinato. E, usando con cautela delle cesoie, sono riusciti a liberare l’animale. A quel punto il Pastore tedesco è stato finalmente riconsegnato alla sua umana, grata di quell’intervento che le ha fatto riabbracciare il suo amato amico.

Ora, però, chiusa positivamente la brutta avventura di Nek, proseguiranno le indagini, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Terni, per risalire al proprietario del terreno e individuare e perseguire coloro che hanno messo le trappole.

La cattura con questi mezzi, infatti, che sottopone gli animali intrappolati a sofferenze atroci conducendoli alla morte solo dopo molte ore di agonia, è un reato.

L'attuale legislazione vigente in materia di tutela degli animali, infatti, vieta ai sensi della Legge 157/92, "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio", la detenzione, la vendita e l'uso di trappole per la fauna selvatica, marchingegni dalla crudeltà assurda che, oltretutto, mettono sì in pericolo gli animali selvatici, ma sono pericolosissimi anche per cani, gatti e gli stessi esseri umani.

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Simona Sirianni
Giornalista
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