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3 Novembre 2021
16:41

Il setter Leo adottato dai calciatori della Feralpisalò, sono i primi in Italia

Leo è un setter di dieci anni che aveva trascorso la sua vita al fianco dei cacciatori, era «un cane che nessuno voleva più», destinato a essere abbattuto, quando è stato adottato dai calciatori della Feralpisalò. Ora Leo è il beniamino della squadra e dei tifosi, ha un suo profilo Instagram ed è parte integrante di progetti dedicati al benessere dei giovani e degli animali.

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Leo Federalpisalò, foto copertina | Kodami

Leo è un Setter di dieci anni che aveva trascorso la sua vita al fianco dei cacciatori, era «un cane che nessuno voleva più», abbandonato dopo una vita di lavoro dietro doppiette e spari, quando è stato adottato dalla squadra di calcio della Feralpisalò.

Dopo i giocatori del Lentigione, scesi in campo per aiutare l'adozione delle cagnoline Heidy e Luce, e i calciatori della Ilfov, in Romania, che per un anno prima di ogni partita presenteranno i cuccioli del canile comunale di Branesti per sensibilizzare la popolazione all’adozione consapevole di meticci, anche la squadra che rappresenta le città di Salò e Lonato del Garda si aggiunge a questa catena virtuosa che stiamo raccontando sulle pagine di Kodami.

Feralpisalò ha infatti preso in squadra Leo diventando, nei fatti, la prima italiana professionistica ad avere adottato ufficialmente il Setter dopo l'affidamento avvenuto a luglio.

Leo è sceso in campo per la prima volta al fianco dei "Leoni del Garda" lunedì 25 ottobre 2021 nel match che si è disputato allo stadio Lino Turina di Salò, portando bene ai giocatori verdeblu che hanno vinto in casa contro gli avversari.

«Leo ha problemi dovuti all'età e al suo impiego come cane da caccia: ha tante fratture e una zampa un po' storta – racconta il direttore comunicazione del club calcistico Oxilia – Purtroppo non è stato curato a dovere». Quella dell'abbandono dei cani da caccia perché ritenuti inutili per le attività venatorie, e dei maltrattamenti che spesso si trovano a dover subire sin da piccolissimi, è una storia che accomuna migliaia di esemplari che affollano canili e rifugi in tutta Italia, come è successo anche a Leo. «Adesso però sta bene – rassicura Oxilia – sta vivendo una pensione serena con la squadra. È uno del team a tutti gli effetti: non è solo una mascotte, ma parte integrante di tanti progetti messi in campo».

Leo, foto copertina | Kodami

Leo, arrivato nelle fila della Feralpisalò con il tramite dell'associazione Le Muse di Rezzato, si è fatto subito portatore dei valori che la squadra vuole trasmettere attraverso iniziative in favore del benessere animale e dell'inclusione sociale dei giovani con disabilità.

Pet therapy con i ragazzi con disabilità cognitive

Feralpisalò dal 2016 porta avanti un progetto incentrato sul benessere emozionale dei ragazzi con disabilità cognitive, al quale col tempo hanno aderito anche la Figc e le squadre del panorama calcistico nazionale, come la Juventus. «Siamo stati la prima squadra italiana ad avviare un progetto di questo tipo, che oggi ha dato vita al campionato di quarta categoria con ragazzi con disabilità cognitive. Proprio con loro vogliamo adesso sviluppare ulteriormente il progetto Leo di pet therapy», annuncia Oxilia.

Federalpisalò era già attiva nell'ambito della pet therapy per gli anziani, adesso vuole ampliare ulteriormente le attività: «Il mondo "pet" si apre a tante potenzialità, oggi per fortuna c'è grande attenzione a questo ambito». Ma mai abbastanza, perciò la Feralpisalò ha deciso di dare il vita a giornate informative dedicate ai più giovani, allo scopo di promuovere temi dedicati consapevolezza del benessere animale. Coinvolgere il settore giovanile e le famiglie che gravitano attorno a Feralpisalò sono i prossimi passi del club impegnato nella progettazione di iniziative di sensibilizzazione sulle adozioni responsabili e sulla corretta gestione degli animali presi in affido.

Leo, che ha anche un suo profilo instagram, è già amatissimo dai tifosi e non solo. «Volevamo un cane anziano per sensibilizzare l'attenzione delle persone riguardo questo tema, temevamo di trovare un cane diffidente o scosso, ma Leo vive di carezze, e le richiede espressamente fuggendo negli spogliatoi in cerca del capitano della squadra».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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