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15 Dicembre 2023
11:02

Il salvataggio di un cervo ferito nel Parco della Maiella: dieci persone e sei ore per recuperarlo

Un grande cervo che vagava nel territorio del parco della Maiella, in provincia di Pescara, ferito e con evidenti problemi alla vista, è stato salvato con una difficile operazione durata sei ore.

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Un’operazione durata sei ore, molto difficile e faticosa, portata avanti da un team di esperti e volontari che non ha mai mollato, neppure quando sembrava impossibile portarla a termine. Così è stato salvato un grande cervo che da qualche giorno vagava nel territorio del parco della Maiella, a Villa Celiera, in provincia di Pescara, ferito e con evidenti problemi alla vista.

L’animale è stato avvistato da un tecnico dell'Aca in contrada Santa Maria, ed è apparso subito disorientato. Un esemplare adulto, come dimostravano le dimensioni e i grandi palchi, che sembrava avere difficoltà a spostarsi. Sul posto sono quindi arrivati i Carabinieri Forestali, il sindaco di Villa Celiera, Domenico Vespa, i veterinari del Parco della Maiella, il nucleo elicotteristi dei Vigili del Fuoco e i volontari dell’Enpa. Tutti quanti hanno collaborato per cercare di catturare il cervo e metterlo in sicurezza, operazione resa molto complicata dalle sue dimensioni.

I veterinari infatti sono riusciti facilmente a sedarlo, ma lo spostamento è stato complicato dal forte vento. Impossibile assicurarlo all’elicottero e trasferirlo, e così si è deciso di sistemarlo su una lettiga di fortuna e portarlo a braccia sino alla strada, dove attendeva un furgoncino messo a disposizione da un cittadino. A quel punto è stato trasferito al centro di recupero per la fauna selvatica di Caramanico Terme, dove è stato affidato ai veterinari per le cure.

Non è chiaro come il cervo si sia ferito, ma è probabile che possa essere avvenuto durante un combattimento. L’autunno è infatti la stagione degli amori per questi animali, periodo che alla luce del cambiamento climatico e dell’aumento delle temperature può prolungarsi anche in inverno. Durante questi combattimenti per il territorio, e per le femmine, i cervi diventano estremamente violenti, utilizzando i palchi per dominare gli avversarti.

Anche se il ferimento è avvenuto per cause "naturali", gli esperti dell'Ente Parco hanno ritenuto indispensabile intervenire per evitare che il cervo potesse ferirsi ancora di più e diventare anche un pericolo per gli altri, come ha confermato anche Sonia Marini, membro del nucleo Carabinieri Forestali: «Ho vissuto una delle esperienze più adrenaliniche della mia vita. A chi critica il frutto del nostro sacrificio ritenendolo “inutile”, rispondo: un animale dalle dimensioni importanti come quelle di un cervo, che si trova in uno stato confusionale e di disorientamento, oltretutto costituisce pericolo all’incolumità pubblica perché ad esempio può cagionare un incidente stradale, pertanto va recuperato e messo in sicurezza».

«Parco Nazionale è salvaguardia, conservazione, ma soprattutto protezione e tutela dello straordinario patrimonio della Biodiversità – ha concluso il sindaco Vespa – Vivere nel Parco è tutela di ogni esemplare, coabitazione e coesistenza con ogni essere, come fosse proprio concittadino».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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