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20 Giugno 2022
18:35

Nel Parco della Maiella il primo “percorso parlante” dedicato all’orso marsicano

A Campo di Giove, nel Parco nazionale della Maiella è stato inaugurato il primo il "percorso parlante" dedicato all'orso marsicano.

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Orso marsicano

Un percorso virtuale nell'habitat dell'orso per imparare a conoscerlo e a rispettarlo. È questo lo scopo del "Sentiero dell’Orso" il progetto realizzato dal Parco Nazionale della Maiella insieme al WWF Italia grazie al LIFE ARCPROM che da oggi sarà fruibile per tutti gli escursionisti di Campo di Giove, provincia dell'Aquila, nei pressi del Lago Ticino.

Come riconoscere il passaggio di un orso, sapere cosa preferisce mangiare in estate o in autunno, cosa fare o non fare in caso di incontro ravvicinato, e anche perché è così importante proteggere questo mammifero: tutte queste informazioni sono spiegate nelle diverse tappe del Sentiero inaugurato il 19 giugno 2022.

All'inaugurazione hanno preso parte Lucio Zazzara e Luciano Di Martino, rispettivamente presidente e direttore del Parco Nazionale della Maiella; Luciano di Tizio, vice presidente WWF Italia, recentemente eletto; e Alessandra Prampolini, direttore generale WWF Italia.

«Quella tra uomini e orsi è una convivenza bella e possibile. Ma è importante conoscere questo meraviglioso grande mammifero che vive nel nostro Appennino e seguire alcune regole di comportamento – ha detto Di Martino – L’escursione lungo il Sentiero dell’Orso è un’esperienza da vivere con calma, godendo il luogo e il paesaggio circostante, usufruendo dell’area pic-nic, dell’ombra dei faggi e dei punti panoramici immergendosi completamente nell’habitat dell’orso».

Il percorso che si snoda lungo alcuni degli ambienti che fanno parte dell’habitat dell’orso bruno marsicano e prevede 6 soste "parlanti" con totem a tre facce educativo-formativi pensati per rivolgersi a un pubblico vario, con un'attenzione particolare alle famiglie e agli studenti. Lungo il percorso, infatti, è possibile partecipare a due giochi e a un quiz sugli argomenti delle spiegazioni: “L’orso e il parco”; “L'habitat e la dieta dell'orso”; “Mi presento, sono l'orso bruno marsicano"; "Una storia di tracce”; "La coesistenza uomo-orso".

Queste installazioni forniscono informazioni sull’orso, sulle sue abitudini alimentari, sulla sua esistenza scandita dal susseguirsi delle stagioni, sulle sue caratteristiche biologiche peculiari, sull’ambiente naturale in cui vive e, naturalmente, sulle regole per una buona coesistenza con l’orso.

Il percorso è lungo circa 4 chilometri con un percorso “ad anello”  sviluppato tra i 1.000 e i 1.200 metri di altitudine, in gran parte lungo una strada campestre in ambiente aperto. Il bosco è invece attraversato percorrendo una mulattiera a fondo prevalentemente terroso, dove si cammina per meno di 1 chilometro.

«La realizzazione del sentiero – ha aggiunto il direttore del Parco – si è resa possibile grazie al progetto europeo Life ARCPROM finalizzato al miglioramento del rapporto uomo-orso. Tuttavia, vista la potenzialità dello strumento, il Parco ha deciso di investire anche fondi propri e realizzare installazioni moderne e interattive con  elementi di focus verso i più giovani. Il Sentiero dell’Orso è dunque un sentiero escursionistico, rivolto a tutti, dedicato all’orso bruno marsicano in modo tale che, chi è interessato, possa migliorare le proprie conoscenze sull’orso anche divertendosi».

Sebbene l’orso non sia mai scomparso dalla Maiella, negli anni in cui la sua presenza è stata sporadica e gli abitanti del Parco hanno dimenticato cosa vuol dire convivere con l’orso. Negli ultimi 10 anni, tuttavia, la sua presenza è tornata a essere tangibile per le popolazioni locali ed è proprio questo che ha spinto il Parco a impegnarsi, insieme al WWF Italia, in iniziative finalizzate alla «migliore coesistenza possibile con l’uomo anche attraverso la partecipazione a progetti internazionali come il LIFE ARCPROM».

Un modo per divulgare la conoscenza dell'orso marsicano senza sfruttare l'ambasciatore più noto di questa specie: l'orso Juan Carrito che con le sue avventure ha contribuito a riaccendere l'attenzione sulla conservazione della popolazione appenninica e sulle tante lacune che l'uomo ha rispetto alla convivenza con questo animale.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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