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29 Gennaio 2023
12:00

Il limulo (Limulus polyphemus)

ll limulo, noto anche come "granchio a ferro di cavallo", è un artropode appartenente al genere Limulus che si trova lungo le coste del Nord America e del Golfo del Messico. Questa specie è imparentata con ragni, zecche e scorpioni e viene spesso considerato un "fossile vivente"

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il limulo (Limulus polyphemus) è un artropode appartenente al genere Limulus. In inglese è chiamato "Atlantic horseshoe crab", che significa "granchio atlantico a forma di ferro di cavallo".

Si tratta di un animale marino il cui corpo ricorda appunto la forma di un ferro di cavallo con una coda rigida e sei paia di zampe. Vive lungo le coste del Nord America e del Golfo del Messico e si nutre prevalentemente di crostacei, molluschi e di altri invertebrati. Questa specie è imparentata con ragni, zecche e scorpioni e viene spesso considerato un "fossile vivente", poiché alcune specie fossili simili al limulo risalgono al Triassico.

Come è fatto il limulo

Il corpo del limulo è composto da una testa (prosoma), un torace (opisthosoma) e un addome (telson). La dimensione dei soggetti adulti può raggiungere i 60 centimetri di lunghezza e un peso di 4 chili. Il limulo è dotato di sei paia di appendici, i primo paio chiamato "cheliceri", il secondo, invece, è chiamato "pedipalpi", che utilizza per raccogliere il cibo e per la locomozione. La coda spinosa è utilizzata per la difesa, ma non solo.

Il limulo, infatti, può muovere la coda in modo violento per allontanare i predatori o per liberarsi dalle situazioni di pericolo, ma anche per usarla come una sorta di ancora che gli conferisce stabilità durante la deposizione delle uova e gli permette di girarsi su sé stesso ed evitare di essere trascinato dalle correnti.

Gli occhi del limulo sono composti da numerose "lenti", che gli permettono di vedere sia sopra che sotto la superficie dell'acqua. Il suo sangue è di colore blu e contiene un composto chiamato emocianina, un pigmento respiratorio contenente rame, che ha le stesse funzioni di trasporto di ossigeno dell'emoglobina.

Il dimorfismo sessuale è reso evidente dal fatto che le femmine sono generalmente più grandi dei maschi, i quali, secondo la descrizione della National Wildlife Federation, raramente superano i 38 centimetri.

Dove si trovano i limuli?

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Il limulo vive lungo le coste del Nord America e, più nello specifico lo si può trovare nei mari lungo le coste della Florida, del Texas, della Louisiana, del Messico e delle isole dei Caraibi. La maggior parte dei limuli vive in acque poco profonde, come le baie e le lagune costiere, ma alcuni possono anche vivere in acque più profonde o lungo le barriere coralline.

In generale, però, questi artropodi preferiscono le acque che hanno una temperatura dell'acqua calda e stabile, in particolare se si tratta di ambienti con acque pulite e poco inquinate. Ciò nonostante è in grado di adattarsi a varie condizioni ambientali.

Cosa mangiano i limuli?

Il limulo è un predatore opportunista la cui dieta consiste principalmente in crostacei, molluschi e altri invertebrati marini. Per catturare le prede, che poi ingoia interamente, utilizza le sue zampe, strutturate in maniera ideale per poter rilevare la composizione e la solidità della sabbia su cui si muove.

Si tratta di un animale solitario che si nutre di notte, cercando il cibo sui fondali o nelle rocce lungo la linea di bassa marea. I limuli adulti possono mangiare anche piccoli pesci e gamberi.

La vita del limulo

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Secondo uno studio condotto nei primi anni Novanta dal Department of Zoology dell'University of Florida, i limuli hanno un sistema di riproduzione simile a quello di alcune specie di rane e rospi.

I maschi tentano di individuare le femmine mentre si avvicinano ai luoghi di riproduzione, le afferrano con gli artigli e si attaccano al loro corpo. Le femmine depongono poi le uova nella sabbia e il maschio le feconda esternamente. I maschi che non hanno avuto l'opportunità di accoppiarsi spesso spingono gli altri nel tentativo di sostituirli sopra al corpo delle femmine.

I limuli sono gli unici artropodi esistenti che propongono questo complesso sistema riproduttivo.

L'accoppiamento avviene generalmente in primavera e, in particolare, durante le fasi di luna nuova e piena, quando un gran numero di animali migra nella stessa zona.

Il limulo e l'uomo

Il limulo non rappresenta un pericolo per l'uomo, tuttavia alcune persone possono dimostrare una reazione sensibile o allergica al suo contatto.

Questa specie è oggetto di numerose ricerche mediche per via della composizione del suo sangue, che contiene una proteina in grado di rilevare la presenza di endotossine prodotte da alcuni batteri che possono causare diverse malattie. Questa proteina viene utilizzata per la diagnosi di sepsi e altre infezioni batteriche, nonché per la sterilizzazione di prodotti medici e alimentari.

Secondo l'Horseshoe Crab Research Center, in Virginia (USA), però, queste pratiche di estrazione del sangue sono estremamente dannose (condotte nella maggior parte dei casi sugli animali vivi) e causano un'importante riduzione della popolazione. La IUCN, infatti, considera già da tempo questa specie come vulnerabile e prossima alla minaccia.

Secondo quanto riportato in uno studio del 2009 condotto dal Dipartimento di Ingegneria Biomedica della Boston University, anche la struttura degli occhi di questa specie viene considerata di enorme valore per la ricerca biomedica, in quanto alcuni funzionamenti risultano strutturati in modo da evidenziarne facilmente i dettagli e aiutano, quindi, a chiarire anche i meccanismi cellulari dell'elaborazione retinica degli esseri umani.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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