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15 Ottobre 2023
12:00

Il grampo (Grampus griseus)

Il grampo, detto anche delfino di Risso, è un cetaceo della famiglia Delfinidi e del genere Grampus. Si distingue da tursiopi, stenelle e delfini comuni per l'assenza del becco e per la livrea, che con il passare degli anni si ricopre di graffi e cicatrici.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il grampo (Grampus griseus), anche noto come delfino di Risso è un mammifero dell'ordine dei cetacei, della famiglia Delfinidi e del genere Grampus. Vive nelle acque temperate e tropicali di tutto il mondo, con una maggiore concentrazione nelle zone che raggiungono profondità massime di 1000 metri.

Come è fatto il grampo

Il grampo è un delfinide dall'aspetto molto particolare. Gli individui giovani, infatti, presentano una livrea dalla colorazione grigio chiara, ma con il passare degli anni il corpo viene ricoperto da cicatrici più o meno estese, graffi e lesioni determinate dai combattimenti con i propri simili. Per questo motivo, i soggetti più anziani sono spesso quasi completamente bianchi.

La testa è di forma tondeggiante e presenta un'infossatura che unisce l'apice del muso allo sfiatatoio. Proprio questa caratteristica, secondo quanto descritto dal Centro di Ricerca dei Cetacei di Portoferraio, in Provincia di Livorno, fa sì che la specie prenda anche il nome di "delfino ariete".

La pinna dorsale si posiziona circa verso la metà della lunghezza del corpo, che è piuttosto robusto. Gli adulti raggiungono una lunghezza di circa 4 metri e un peso massimo di circa 500 chili. Uno studio del 2021, condotto dal Dipartimento di Ecologia e Biologia Animale della Facoltà di Scienze Marine dell'Università di Vigo, in Spagna, definisce questo cetaceo come il più piccolo rappresentante della sottofamiglia Globicephalinae.

Una caratteristica importante per il riconoscimento del grampo è l'assenza del becco, tipico invece dei delfini comuni, dei tursiopi e delle stenelle. Si distinguono facilmente anche dai beluga (che sono bianchi) e dai globicefali (più grandi e scuri).

Inoltre, questa specie non ha denti nella mascella superiore e presenta, invece, da 2 a 7 paia di denti particolarmente affilati, nella mascella inferiore, grazie ai quali cattura le sue prede, lotta contro i predatori e compete con i conspecifici.

Habitat e distribuzione

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Si tratta di una specie cosmopolita, diffusa particolarmente nelle acque tropicali e temperate. Predilige le zone della scarpata oceanica e il principio della piattaforma continentale e della costa. Secondo un recente studio condotto dall'Università di Bari, inoltre, gli avvistamenti risultano più frequenti laddove i fondali sono più ripidi.

Nel Mediterraneo è presente nel mar d’Alboran (tra la Spagna meridionale e il Marocco), intorno alle isole Baleari, nel Bacino Corso-Ligure-Provenzale e nelle acque dell'Egeo occidentale. Per quanto riguarda l'Italia, oltre alla zona del Mar Ligure, il grampo è presente anche nel Tirreno meridionale e nel Mar Ionio. Ispra riporta inoltre diversi avvistamenti della specie nelle acque delle isole Egadi, nella zona dello Stretto di Messina e sul versante ionico.

Alimentazione

I grampi si nutrono prevalentemente di notte, quando le loro principali prede si muovono nelle acque più superficiali.

Mangiano prevalentemente piccoli pesci, crostacei e cefalopodi (molluschi). Spesso i grampi seguono le proprie prede in acque poco profonde, lungo la piattaforma continentale, per poi nutrirsi in zone in cui vi è una profondità variabile tra i 600 e gli 800 metri.

Comportamento e riproduzione

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I grampi dispongono di una vasta gamma di strumenti comunicativi e, negli scambi con i conspecifici, tra le altre cose, producono acrobazie aeree, si inseguono, si mordono e si schiaffeggiano con le pinne. Spesso vengono inoltre osservati mentre propongono lo spyhopping (sollevamento del capo sopra la superficie dell'acqua in verticale), il tailslapping (schiaffeggio dell’acqua con la coda), ed il porpoising (tuffi ripetuti).

I movimenti stagionali dei grampi non sono ancora completamente chiari, anche se in gran parte dell'areale sono presenti per tutto l'anno. Nelle zone più settentrionali, invece, migrano stagionalmente. Le popolazioni che in estate vivono al largo della Scozia si spostano in inverno verso Sud, mentre le popolazioni che trascorrono l'estate al largo della California, svernano nelle acque messicane.

I parti avvengono tutto l'anno, con un picco durante l'inverno nel Pacifico orientale e in estate nell'Atlantico settentrionale e nel Pacifico occidentale. Le femmine raggiungono la maturità sessuale tra gli 8 e i 10 anni, ma ciò dipende anche dalle dimensioni raggiunte. Ciò vale anche per i maschi, che raggiungono la maturità sessuale quando hanno una lunghezza compresa tra i 2.6 e i 2.8 metri.

Animal Diversity Web descrive l'aspetto dei giovani grampi, i quali, al momento della nascita (dopo una gestazione di circa 13 mesi) raggiungono mediamente i 20 chili di peso e resteranno con la madre per tutta la durata dello svezzamento, che si completa entro i 18 mesi.

Vivono e si muovono in  gruppi suddivisi per età e sesso, con legami particolarmente stretti tra femmine e tra maschi adulti. Quando la femmina è a caccia, può essere che lasci il suo piccolo alle cure delle altre femmine del gruppo e, per questo motivo, i gruppo di femmine tendono ad avere numeri maggiori rispetto a quelli dei maschi.

Le stime relative alle dimensioni dei pod (gruppi) sono cambiate nel corso degli anni ma, uno studio condotto nel 2014 dalla Bangor University, in Galles, suggerisce una dimensione media di 12 individui.

Il grampo e l'uomo

Ancora oggi, in alcuni paesi dell'Asia, come ad esempio il Giappone, il grampo viene catturato per destinare la sua carne a scopi alimentari. Nel Mediterraneo, i rischi maggiori per la sopravvivenza della specie sono determinati dalla cattura accidentale all'interno delle reti da pesca, dove questo cetaceo muore per soffocamento. Inoltre, secondo la IUCN, la specie è minacciata anche a causa dell'inquinamento e dell'eccessiva presenza di plastica nei mari e negli oceani.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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