video suggerito
video suggerito
17 Giugno 2023
14:00

Il cane sceglie con chi giocare?

Il cane sceglie con chi giocare in base a una serie di elementi molto personali che riguardano il nostro stile di comunicazione, ma anche le vere e proprie attività che proponiamo.

1 condivisione
Membro del comitato scientifico di Kodami

Immagine

Il cane sceglie con chi giocare in base alle proposte che gli vengono fatte dagli umani con cui si interfaccia, ma la preferenza può essere determinata anche dalla relazione che nel tempo si è instaurata oppure dalle particolari "simpatie" che prova per una persona piuttosto che per un'altra. A condizionarlo potrebbe essere anche il modo in cui ci proponiamo nei suoi confronti.

Le variabili, in questo caso, sono tantissime e possono riguardare le nostre posture, il tono della nostra voce o il nostro modo di muoverci. Inoltre, i cani mantengono una memoria delle esperienze vissute e quindi ricordano bene con chi hanno giocato divertendosi e con chi, invece, hanno vissuto momenti meno piacevoli.

Non sempre, di fronte a una pallina, una treccia o un frisbee, quindi, il cane reagisce allo stesso modo e ciò dipende indubbiamente dai suoi interessi e dalle sue emozioni del momento, ma anche dal modo in cui le proposte gli vengono presentate.

Un'attività che risulta molto interessante nel momento adeguato, ad esempio, può risultare noiosa o addirittura preoccupante all'interno di altri contesti. In pratica, se il cane si trova in un ambiente complesso e preoccupante, magari molto rumoroso, oppure con la presenza di altri cani che non conosce, è più difficile che abbia voglia di giocare con noi, perché prima di tutto sente di doversi preoccupare di ciò che ha intorno.

Inoltre, se non ha una relazione profonda e di fiducia con il suo interlocutore è più difficile che si lasci completamente andare, ma questo aspetto dipende fortemente anche dalla sua personalità. I cani più aperti, curiosi e socievoli danno meno peso ad alcuni dettagli, pur di potersi interfacciare con le persone, mentre quelli più timidi e diffidenti, saranno certamente condizionati dall'affidabilità dell'umano che hanno davanti.

Ciò che è certo, però, è che i momenti ludici hanno un valore rilevante nello sviluppo dell'identità ed è quindi importante che il cane riconosca almeno una persona, tra quelle presenti nella sua vita, come adatta a condividere con lui dei momenti di gioco.

Il valore del gioco per il cane

Vivendo spesso insieme divertenti momenti di gioco, il cane si lega al suo umano in una relazione profonda e basata sulla fiducia reciproca. Il gioco, infatti, è il modo migliore per conoscere l'altro, perché permette la simulazione di situazioni reali. Avere l'opportunità di condividere momenti ludici, inoltre, porta il cane a vivere emozioni positive, le quali favoriscono i processi di apprendimento e la memorizzazione delle competenze acquisite.

Oltre all'effetto sul suo benessere mentale, tra l'altro, può essere rilevante anche per il benessere fisico. I cani di grande taglia, ad esempio, crescono molto rapidamente e rischiano, quindi, di non avere una chiara percezione del loro corpo, in particolare durante la giovane età. Giocare loro chiedendogli di passare sotto una panchina o di indietreggiare senza girarsi, potrebbe essere uno stimolo per aumentare le capacità di movimento. Si tratta solo di uno dei tanti esempi di giochi, che possono aiutare il cane a sentirsi bene. Lo stesso, inoltre, può valere anche per i cani anziani (se sono sani), che così facendo mantengono più a lungo le proprie abilità motorie.

Ovviamente questo tipo di attività non deve diventare un'ossessione, ma piuttosto una delle tante idee di gioco da condividere per strutturare un rapporto collaborativo, profondo e basato sulle emozioni positive. L’attività ludica, infatti, influenza lo sviluppo del carattere, quindi i giochi che gli facciamo fare più frequentemente avranno un impatto sul suo modo di stare nel mondo e questo è un aspetto importante che troppo spesso viene sottovalutato.

Anche il gioco tra simili, inoltre, è molto importante, perché aiuta il soggetto a interpretare i messaggi degli altri e, attraverso l'interazione, migliora anche le abilità comunicative. Insomma, divertendosi ci si abitua a modularle il proprio atteggiamento in base a chi ci si trova di fronte. Ciò non significa che bisogna obbligarlo a incontrare da vicino ogni cane che appare all'orizzonte ma piuttosto che, nel caso in cui ne abbia piacere, è importante assicurargli anche questo tipo di esperienze.

Come giocare con il proprio cane

Per sapere quale sia il modo adatto per giocare con il proprio cane bisogna prima di tutto conoscerlo e conoscere i suoi interessi e i suoi bisogni, ovvero quelle che nel mondo del cane si chiamano motivazioni e descrivono le attività che il soggetto potrebbe aver voglia di fare.

Inoltre, per riuscire a mettersi sulle sue corde e aumentare la possibilità di trovare il gioco davvero divertente per lui, è bene riuscire a individuare anche i contesti adatti e il suo stato emozionale, in modo da adeguare le proposte.

Un cane molto agitato che sta vivendo un momento di forte eccitazione farà certamente più fatica a iniziare un'attività di concentrazione, ad esempio, piuttosto che un gioco che richiede di inseguire un oggetto. Al contrario, invece, in un momento di relax, è certamente più adatto un gioco di attivazione mentale. 

Infine è bene ricordare che ci sono giochi che impegnano il cane dal punto di vista fisico e altri che lo impegnano da un punto di vista cognitivo, l’ideale sarebbe quindi mantenere un equilibrio tra questi due aspetti, favorendo lo sviluppo di un carattere quanto più possibile equilibrato.

Insomma, per giocare nel migliore dei modi con il proprio cane il consiglio è quello di mettersi nei suoi panni (come si fa con gli amici umani) e adattare le proposte all'ambiente e al momento. Così facendo si gettano davvero le basi per un'amicizia profonda e unica, fatta su misura per entrambi.

Avatar utente
Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views