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27 Gennaio 2022
11:55

Cosa sono la brucellosi e la peste suina che stanno colpendo gli allevamenti italiani

Sugli allevamenti italiani incombono due minacce: la brucellosi e la peste suina. Sono entrambe altamente contagiose, ma colpiscono specie diverse e anche le vie di trasmissione sono differenti.

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Validato da Laura Arena
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Gli allevamenti del Gargano continuano a vivere la minaccia della brucellosi. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha deciso di prorogare per altre 12 mesi le misure straordinarie di profilassi che permettono di controllare i contagi. Secondo l’Osservatorio epidemiologico veterinario la situazione è migliorata nel Comune di Monte Sant’Angelo ma è ancora da tenere sotto controllo nei Comuni di Apricena, Cagnano Varano, Lesina, San Nicandro Garganico, San Marco in Lamis, Rignano Garganico e San Giovanni Rotondo. Dal 2014 in Provincia di Foggia si vivono queste misure straordinarie, che però ora non contemplano l’abbattimento dei vitelli nati da madri infette. Ai Comuni il compito di disciplinare i pascoli e vietare l’uso per un semestre dei pascoli infetti e dell’abbeveraggio comune.

Inizia così un duro 2022 per gli allevamenti italiani, sui quali incombono due minacce: la brucellosi e la peste suina. Sono entrambe altamente contagiose, toccano animali diversi, ma le vie di trasmissione sono differenti. A differenza della brucellosi, poi, la peste suina non è una zoonosi e non tocca l’uomo.

La brucellosi

Si tratta di un’infezione che colpisce bovini, suini, ovini e caprini a causa dei batteri della Brucella. Si chiama così dal nome del medico australiano, Sir David Bruce, che nel 1887 lo isolò dalla milza di alcuni soldati inglesi. Può affliggere anche i cani e un esempio lo stiamo vivendo nelle Marche, nell’allevamento di Trecastelli. La malattia è una zoonosi perché può essere trasmessa dagli animali agli esseri umani. Nel mondo veterinario si manifesta con infiammazioni ai genitali, disturbi della fertilità, aborti tardivi e ha un percorso clinico spesso asintomatico. Gli animali che ne soffrono possono trasmetterla attraverso organi sessuali e ghiandole mammarie, ma anche sperma infetto, lesioni cutanee, mucose e allattamento.

Sui prodotti alimentari i controlli sono tali e tanti che, con un rispetto precisissimo di queste disposizioni, si può dormire tranquilli. Non è consigliabile mangiare carne cruda, ma le brucelle sono però molto sensibili ad essiccamento e luce Uv. Grazie alla pastorizzazione, infatti, si riescono ad eliminare dal latte in modo sicuro. Quindi i prodotti caseari sono sicuri se derivati da latte pastorizzato.

Nell’uomo, il contagio avviene con il contatto diretto con le secrezioni degli animali. Quando ci si ammala c’è febbre, sudorazione, inappetenza, disturbi gastrointestinali e il trattamento che viene proposto è a base di un antibiotico. Ma la malattia se non è trattata in modo corretto può trasformarsi in cronica e causare disturbi psichici.

Chi lavora con gli animali (come gli allevatori e i veterinari) è più a rischio. I controlli sulla salute animale sono fondamentali. Ecco perché chi ha esemplari positivi deve permettere, anche per la tutela di tutti gli altri, far seguire i protocolli sanitari previsti per legge.

La peste suina africana (Psa)

I primi casi peninsulari sono stati trovati in Piemonte e Liguria, ma in Sardegna da tempo stanno combattendo per eradicarla. Il virus, non trasmissibile all’uomo, è altamente contagioso da noi per suini e cinghiali, con una mortalità fino al 90% dei casi ed è in grado di arrecare gravi danni alla suinicoltura e all’industria agroalimentare che ne è collegata.

La mortedegli esemplari  arriva dopo 3-7 giorni, al massimo 10, dalla comparsa dei sintomi. L'onda epidemica ha una velocità stimata tra i 20 e i 40 chilometri all'anno. Non esiste al momento una cura e la profilassi è fondamentale. La malattia si trasmette tra i suini attraverso il contatto tra superfici infette, sia inorganiche (come gli abiti di un allevatore), sia organiche (come rifiuti lasciati in strada o lo stesso animale). Ecco perché le politiche di prevenzione e contenimento sono fondamentali.

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