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25 Luglio 2023
9:00

I cani sentono la nostalgia?

La nostalgia è un sentimento prettamente a "uso e consumo umano", un'emozione complessa che è difficile attribuire ai cani. I cani sviluppano però attaccamento, e possono quindi manifestare tristezza in caso di separazione.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Nostalgia" è un termine utilizzato dagli esseri umani per descrivere un sentimento di desiderio o tristezza per un luogo, una situazione o una persona del passato. Si tratta quindi di un’emozione prettamente umana, in questa connotazione, che non si ha certezza alcuna i cani sperimentino e intendano nello stesso modo. È invece dimostrato anche a livello scientifico che i cani possono provare sentimenti di attaccamento e di perdita verso i loro umani di riferimento o compagni di vita animali, e che manifestino questo senso di perdita attraverso la tristezza.

Le emozioni di base e le emozioni complesse nei cani

I cani sono animali sociali che sviluppano forti legami con le persone e altri animali con cui interagiscono. Sono in grado di ricordare le persone e gli eventi, e sono anche influenzati dalle loro esperienze passate. E, ovviamente, provano emozioni, quelle di base e altre complesse. Quando si parla di emozioni di base, primarie, si parla per esempio di gioia, paura, rabbia, disgusto, che solitamente corrispondono a un certo tipo di comportamento o espressione riconoscibile.

Diverso invece il discorso quando si tratta di emozioni complesse, che non hanno una loro propria espressione riconoscibile in modo universale: si possono citare senso di colpa, invidia, vergogna, gelosia, emozioni molto difficili da studiare, anche quando si parla di esseri umani, e che vengono solitamente espresse in modo molto soggettivo, sulla base della personalità del cane. Sono anche quelle maggiormente soggette a interpretazione e anche ad umanizzare, proprio come avviene quando ci si riferisce alla nostalgia.

I cani ricordano i loro umani e il loro ambiente?

Un cane può certamente mostrare segni di tristezza o ansia quando il suo umano di riferimento lascia la casa, o se viene separato da un compagno con cui è molto legato. L’attaccamento ai luoghi, invece, è più complesso da accertare. Il cane sviluppa legami con ambienti che conosce e in cui si sente sicuro, ma quali siano gli elementi di preferenza di un ambiente rispetto ad un altro non è semplice accertarlo. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, anche l’ambiente è legato al gruppo familiare e all’esperienza: un cane è più a suo agio in un territorio che conosce, che ha marcato e ha frequentato, e dove conosce individui che incontra con frequenza o che ha imparato a conoscere.

I cani e la nostalgia: è ansia di separazione o nostalgia vera e propria?

Se è accertato, dunque, che i cani possono mostrare comportamenti di attaccamento, come cercare la compagnia del loro umano di riferimento, esprimere gioia al loro ritorno o cercare comfort e sicurezza attraverso la loro presenza, dall’odore al contatto, la loro esperienza emotiva è diversa da quella degli esseri umani ed è delicato attribuire loro emozioni umane complesse come la nostalgia senza un'adeguata base scientifica.

Quello che si può dire con certezza è che i cani hanno un'ampia gamma di emozioni e formano legami affettivi con le persone e altri animali, e possono quindi risentire di separazioni o perdite significative. Questo si traduce, come detto, in tristezza, sentimento che può subentrare quando per esempio vengono separati da una persona o da un compagno animale – altro cane o gatto – per un lutto o per un allontanamento anche temporaneo, o in altri casi in comportamento ansioso.

In questo caso però non si tratta tanto di tristezza quanto piuttosto di ansia da separazione, ovvero di un problema comportamentale che si verifica quando il cane mostra segni di ansia, paura o stress quando viene lasciato solo o separato da una figura di riferimento. Questo tipo di ansia può essere molto stressante sia per il cane che per il proprietario.

Può manifestarsi in molti modi diversi, per esempio attraverso comportamenti distruttivi, o ancor abbaio prolungato, iperattività, comportamenti stereotipati e autolesionisti o l'abitudine a fare i bisogni in casa. In questi casi le punizioni sono del tutto controproducenti: è necessario rivolgersi a un medico veterinario esperto in comportamento e a un istruttore cinofilo, così da comprendere l’origine dei sintomi e ripensare la relazione in modo da colmare le lacune che generano l’ansia.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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