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15 Agosto 2022
17:00

I cani possono mangiare i fagiolini?

I fagiolini non solo fra le verdure estive più apprezzate da noi, ma anche dal nostro cane. Vediamo quindi in questo articolo quali sono i benefici e rischi del dare i fagiolini al cane, come darli e quanto darne.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Nonostante siano legumi, di cui non apprezzo in genere l’utilizzo in una specie carnivora come il cane, i fagiolini sono un’eccezione e possono essere utilizzati senza eccessivi problemi. Fra l’altro, un punto assolutamente a favore dei fagiolini nell’alimentazione del cane è il gusto che risulta molto gradito. In questo articolo vediamo quindi quali possono essere i benefici dei fagiolini per il cane e come darli.

Benefici e rischi dei fagiolini per i cani

I fagiolini sono i baccelli immaturi del fagiolo (Phaseolus vulgaris), pianta della famiglia Leguminose come abbiamo visto sopra. Si trovano freschi in genere nel periodo estivo, ma congelati possiamo reperirli durante tutto l’anno.

Pur appartenendo alla stessa famiglia botanica, i fagiolini sono dei legumi un po’ atipici. A differenza infatti dei fagioli, piselli, fave, ceci etc. dei fagiolini si mangia tutto il baccello, non solamente i semi interni. Inoltre le loro caratteristiche nutrizionali (basso tenore proteico, alto tenore di acqua) li rende molto più simili ad un ortaggio che ad un legume.

I fagiolini quindi anche per il nostro cane possono apportare diversi nutrienti interessanti, primo fra tutti la fibra (quasi il 3% su 100g di fagiolini!), con funzione pre-biotiche. Inoltre i fagiolini hanno un basso tenore calorico e contenendo molta acqua hanno proprietà diuretiche e rinfrescanti.

Per quello che riguarda i rischi, dando fagiolini al nostro cane non ne abbiamo, anche se ovviamente il tutto sta nella misura. Mai eccedere, in quanto essendo ricchi di fibre se ne diamo troppi potremmo provocare diarrea al nostro cane.

Come dare i fagiolini al cane

I fagiolini al cane devono essere assolutamente essere dati cotti. Pur essendo infatti simili ad ortaggi per alcune caratteristiche, le fibre che compongono il baccello sono particolarmente dure e coriacee e non possiamo somministrarli crudi. Il consiglio è quello di prepararli esattamente come per noi: acqua calda da portare a bollore, sale (poco, ma un pizzico sì, aiuta a perdere meno nutrienti nell’ebollizione) e una cottura breve saranno perfetti.

Se vogliamo poi, per facilitare la digestione delle fibre, il consiglio è quello di frullarli con un minipimer, anche se in questo modo di perde certamente il bello della masticazione. Evitiamo invece per il cane preparazioni più complesse, a meno che non siano prescritte ovviamente per un caso particolare da un Medico Veterinario esperto in Nutrizione.

Quanti fagiolini dare al cane

Riguardo al quanto darne come abbiamo detto prima è importante che i fagiolini che diamo al nostro cane non siano troppi. Essendo infatti ricchi di fibre, un eccesso potrebbe provocare feci molli, con muco o persino diarrea acquosa.

Per sapere quanto è il “troppo” per il nostro cane dovremmo valutare quante fibre sta già assumendo dalla sua normale alimentazione. Dato che in questo caso è abbastanza difficile dare consigli, possiamo in modo cautelativo usare queste quantità, almeno per iniziare:

  • 10g di fagiolini al giorno per i cani di taglia piccola
  • 20-30g per cani di taglia media
  • Fino a 50g per cani di taglia grande

Ovviamente quando faccio riferimento alle dosi intendo fagiolini pesati crudi, prima di essere cotti e dati nell’arco dell’intera giornata. Nel caso in cui le feci risultassero molli anche con queste piccole quantità il consiglio è ovviamente di sospendere la somministrazione e riprendere a dosi più basse dopo alcuni giorni.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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