video suggerito
video suggerito
25 Gennaio 2023
10:30

I cani possono entrare nei musei?

Non c'è alcuna legge nazionale che neghi la possibilità di accedere all’interno di un museo in compagnia del proprio cane, tuttavia trattandosi di un luogo privato aperto al pubblico il gestore può imporre un divieto, attenendosi però sempre alla normativa locale vigente.

532 condivisioni
Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
cane museo

Oramai sono tantissime le persone che spostandosi in Italia, per turismo o svago, scelgono di farsi accompagnare dal proprio cane (dai propri cani o, più in generale, dai propri animali domestici). Durante la passeggiata per le meravigliose città del nostro bel Paese, così ricche di storia e arte, arriva finalmente il momento di accedere a quel museo che tanto si desiderava visitare. Ma la domanda che ci si deve porre (possibilmente con anticipo) è: nei musei, nei quali sono sovente conservati beni di inestimabile valore, i cani possono entrare?

Sebbene non vi sia alcuna legge nazionale che neghi la possibilità di accedere all’interno di un museo in compagnia del proprio cane (o, più in generale, del proprio animale domestico), tale divieto – trattandosi di un luogo privato aperto al pubblico – può essere imposto dal titolare/gestore, che dovrà farlo, evidentemente, attenendosi alla normativa locale vigente.

Ingresso dei cani nei musei: esiste una normativa?

I cani possono entrare nei musei, quindi? La risposta è: dipende. Infatti, dobbiamo subito chiarire come non esista alcuna legge a livello nazionale che regoli specificamente la possibilità (o meno) di accesso dei cani all’interno dei musei o di altri spazi dedicati alla cultura. Le uniche norme che in via molto generale si occupano di tali aspetti sono un regolamento di polizia veterinaria che risale a quasi settant’anni fa (DPR n. 320 dell’8 febbraio del 1954) e una più recente ordinanza ministeriale (Ordinanza del Ministero della Salute del 6 Agosto 2013) che lo integra e ne modifica le previsioni, statuendo l’obbligo di utilizzo della museruola per i cani non condotti al guinzaglio quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico e l’obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto. Dalla lettura di queste normative pare dunque non sussistere alcun ostacolo all’accesso dei cani all’interno dei musei, con il rispetto delle semplici regole che prevedono l’uso del guinzaglio e l’eventuale utilizzo della museruola. La realtà però, come si vedrà nel prossimo paragrafo, è più complessa.

I musei come luoghi aperti al pubblico

Come si diceva nel paragrafo precedente, sebbene a livello teorico non vi sia alcun divieto di accedere ai musei italiani in compagnia del proprio cane, non in tutti ciò risulta realmente possibile. Ma perché? E soprattutto, il divieto imposto da parte della singola struttura è legittimo?

Per poter rispondere a queste domande occorre effettuare una distinzione fondamentale tra due tipologie di luoghi: i luoghi pubblici e quelli aperti al pubblico. I primi sono quelli in cui chiunque può accedere liberamente, senza alcuna limitazione (l’esempio più classico è la piazza di una città). I luoghi aperti al pubblico sono invece luoghi privati nei quali è possibile accedere soltanto a determinate condizioni o in determinati momenti. I musei, oggetto della nostra trattazione (così come i cinema, i teatri, ecc.), rientrano proprio in questa categoria. Trattandosi di luoghi privati, il loro titolare o gestore ha facoltà di stabilire delle specifiche regole di accesso e tra queste può rientrare certamente il divieto di accesso degli animali. Nel farlo dovranno attenersi alla normativa locale. Per fare un esempio pratico: il regolamento comunale potrebbe prevedere la libertà di accesso degli animali in tutti i luoghi aperti al pubblico, salva diversa volontà del gestore, il quale sarà chiamato ad esporre un cartello ben visibile di divieto all’accesso.

Ricapitolando: sebbene non vi sia alcuna legge nazionale che neghi ai cani (e agli animali domestici in generale) la possibilità di accedere ad un museo, tale divieto – trattandosi di un luogo privato aperto al pubblico – può essere imposto dal titolare/gestore, che dovrà farlo attenendosi alla normativa locale vigente.

Alcuni musei in Italia in cui si può entrare con il cane

Nell’ambito della libertà di scelta di cui si è detto sopra, ci sono sicuramente delle realtà museali più attente e sensibili agli amici a quattro zampe. Si pensi ai Musei di Maremma che hanno lanciato il progetto dedicato chiamato “Musei a 4 zampe”, una serie di musei nei quali fido è ben accetto. Istituzione Bologna Musei ha siglato un accordo con il portale Bauadvisor e – con il fine di promuovere la cultura pet-friendly – ha istituito persino il servizio di dog-sitting Dogs & Museum prenotabile su web e app.

Nel capoluogo emiliano i musei che hanno attivato il servizio sono il Museo Civico Archeologico, le Collezioni Comunali d'Arte, il Museo Civico Medievale, il Museo Davia Bargellini, il Museo internazionale e biblioteca della musica, il Museo civico del Risorgimento, il Museo del Patrimonio Industriale, il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna e il Museo Morandi.

Dal portale Dogwelcome risulta inoltre che a Milano il museo Hangar Bicocca consenta l’accesso assieme ai propri cani. A Roma è possibile, sicuramente tra altri, presso il Museo di Roma – Palazzo Braschi, il Museo Nazionale e area archeologica di Lucus Feroniae, gli Scavi archeologici di Ostia, a Villa d’Este, alla Necropoli Banditaccia Cerveteri.

Questo elenco è solo esemplificativo. Sono infatti ben più numerosi, fortunatamente, nel Paese i musei che accolgono i nostri amici a quattro zampe. Il consiglio è quello di informarsi con anticipo sul punto, onde evitare brutte sorprese all’ingresso della struttura.

Avatar utente
Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views