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10 Ottobre 2023
9:00

I cani hanno bisogno di una dieta variegata?

Molti pensano che i cani possano mangiare tutti i giorni lo stesso cibo, ma anche loro dovrebbero avere una dieta variegata. Vediamo quali sono i benefici di un'alimentazione varia e quali, al contrario, i rischi di una dieta monotona o sbilanciata.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
cane cibo

Il cane ha bisogno di una dieta variegata? Fino a poco tempo fa anche molti veterinari avrebbero risposto di no. In realtà, questa affermazione non aveva basi scientifiche e doveva piuttosto essere intesa come “il cane è capace di mangiare lo stesso alimento tutta la vita”, che non è esattamente il medesimo concetto di avere bisogno di variare o comunque trarre dal cibo benessere e salute. Approfondiamo come (per fortuna) la medicina veterinaria ha cambiato radicalmente concetto durante gli ultimi anni e perché.

Cosa significa una dieta variegata per i cani?

Prima di tutto chiariamo cosa vuol dire seguire una dieta variegata per un cane. In realtà non è facilissimo dare una definizione precisa perché abbiamo un’idea talmente monotona della dieta di un cane, che spesso piccole variazioni ci sembra possano essere sufficienti per considerarla variegata.

In generale, quando si segue una dieta fresca (casalinga cotta o cruda), considero una dieta sufficientemente variegata se arriviamo ad introdurre nella dieta di un cane almeno 3 fonti proteiche diverse (es. bovino, tacchino e merluzzo). Nel caso della dieta cotta, aggiungo in genere almeno 2 cereali differenti e almeno un paio di verdure. Nel caso della dieta cruda tipo BARF, in generale la variabilità è maggiore perché non solo si hanno tante e diverse fonti proteiche a disposizione, ma soprattutto si utilizzano tagli di carne molto diversi fra di loro, che apportano quindi in sé un certo grado di variabilità.

Questo basta? Non possiamo saperlo al momento con certezza assoluta, ma la mia esperienza clinica e quella di diversi altri colleghi e colleghe è che questo possa essere sufficiente per mantenere un certo grado di benessere nella media dei cani, per un periodo di tempo sufficiente.

E per chi segue un’alimentazione commerciale come potrebbe strutturare una dieta variegata e, soprattutto, si può davvero fare? La risposta è sì, salvo problemi di salute si può variare anche l’alimento commerciale. In questo caso le incognite aumentano, ma in generale consiglio di variare utilizzando a rotazione almeno 3 alimenti secchi completamente diversi (diverse marche, diversi gusti) e almeno 3 alimenti umidi. Se volete sapere come fare e soprattutto come introdurre questa variabilità, ve ne parlo nell’ultimo paragrafo. Vediamo prima perché dovreste proprio valutare questa scelta.

Quali sono i benefici di una dieta variegata per cani?

Come accennavo sopra, i benefici di una dieta variegata erano sconosciuti fino a relativamente pochi anni fa (circa una decina). Si riteneva infatti che il cane potesse mangiare tutti i giorni lo stesso alimento, senza grandi perdite. In realtà, l’alimentazione variata risulta essere benefica sia per l’organismo che per la mente del nostro cane. Vi elenco i principali motivi per cui dovrebbe sempre essere la prima scelta, salvo problemi di salute contingenti del nostro cane:

  • Motivi etologici: è dimostrato da più di uno studio scientifico che i cani hanno piacere di mangiare variato. Immagino già le tante voci che diranno «ma il mio mangia lo stesso ed è sempre contento». In realtà, probabilmente il medesimo cane sarebbe più contento se mangiasse in maniera variegata. Nessun essere vivente sulla faccia del nostro pianeta mangia tutti i giorni lo stesso identico alimento, dovremmo iniziare a vedere i nostri cani come esseri senzienti sempre, non solo in alcuni momenti o per alcuni aspetti della loro vita.
  • Evitare accumulo di sostanze tossiche: ormai purtroppo ogni alimento ha i suoi contaminanti. Non esiste infatti un solo cibo che possiamo mettere nella ciotola del nostro cane, dalle diverse fonti proteiche, ai cereali, verdure o altro che non presenti almeno un rischio di contaminazione specifico. Variare evita l’accumulo di specifici tossici riducendo quindi i rischi che possano effettivamente dare sintomi clinici. Non dite quindi «il pesce non lo do per via dei metalli pesanti». È vero. Ma se iniziamo a ragionare così, non ci rimane neanche l’aria (per noi, oltre che per loro). Meglio pensare che dando altri alimenti, oltre al pesce come nel caso dell’esempio, eviterò che si possano accumulare nel suo organismo.
  • Biodisponibilità: tutte le diete degli esseri viventi al mondo sono basate su bilanciamenti dei diversi nutrienti, provenienti da fonti naturali. Sappiamo molto poco purtroppo della biodisponibilità di alcuni nutrienti, soprattutto delle vitamine presenti negli alimenti commerciali. Variare quindi ci aiuta anche qui a non commettere errori che ripetuti nel tempo possano essere irreparabili.
  • Microbiota intestinale: questo in realtà è forse al momento il miglior argomento scientifico a favore della dieta variata nel cane. Infatti, sono tanti gli studi ormai in umana e su animali da laboratorio, che dimostrano come l’alimentazione variata sia la base per un microbiota variegato e quindi forte, capace di svolgere al meglio i suoi molteplici compiti.

Tenendo conto di tutte queste ottime ragioni, proseguire affermando che una dieta variegata non sia necessaria, o persino dannosa, è un controsenso scientifico.

Quali sono i rischi di una dieta monotona o sbilanciata per i cani?

Dividiamo questo quesito in due parti: la dieta sbilanciata e la dieta monotona, in quanto non sempre i due punti corrispondono (a volte sì e in quel caso gli effetti negativi si sommano).

Per quello che riguarda il bilanciamento, una dieta che presenta pochi ingredienti ha maggiori possibilità di risultare carente o in eccesso di alcuni nutrienti. Ripetendo infatti sempre il medesimo schema, se vi fossero errori nella formulazione del commerciale che stiamo usando oppure, nel caso della dieta fresca, se questa non fosse ben formulata, potremmo avere danni nel lungo periodo.

Una dieta che consideri sempre i soliti ingredienti, inoltre, anche quando fosse tutta corretta “sulla carta” ovvero dal punto di vista di formula, potrebbe dare luogo ad altri errori. Ad esempio, potrebbe presentare un tenore corretto di vitamina A, ma troppo vicino al limite inferiore del range di riferimento. In questo modo, se ad esempio cucinaste troppo a lungo quella carne, la quota di vitamina presente potrebbe essere inattivata fino a passare sotto la soglia richiesta.

Nonostante questi punti siano sempre stati validi, per molto tempo si è ritenuto che i rischi fossero scarsi, a fronte di ditte del pet food che si impegnano a lavorare bene e/o di formulatori esperti.

Ma, rimane un ma. La questione della monotonia. Difatti ormai è appurato che seguire una dieta eccessivamente monotona porta ad un peggioramento dell’infiammazione intestinale, perché debilita il microbiota. Questo fattore non è ovviabile ed è, come dicevamo anche sopra, al momento il maggior argomento scientifico a favore della dieta variata nel cane.

Come impostare una dieta variegata per il proprio cane?

Per impostare una dieta veramente variegata, il consiglio è quello di iniziare un’alimentazione fresca, cruda o cotta che sia. Infatti, con una dieta formulata ad hoc abbiamo un ventaglio di possibilità di carni, pesci, cereali, verdure, oli etc. che non possiamo raggiungere con formulazioni industriali.

Passare a dieta fresca inoltre significa non solo variare ingredienti, ma evitare che siano costantemente presenti additivi o altre sostanze inserite o che si formano per gli stessi processi produttivi negli alimenti industriali. Abbiamo in sostanza il totale controllo di quello che finisce nella ciotola del nostro cane. Possiamo scegliere come inserire i singoli ingredienti, anche a seconda delle risposte che il nostro amico ci darà dal punto di vista di benessere.

Nel caso in cui prendiate questa felice scelta, dovrete ovviamente recarvi da un medico veterinario esperto in nutrizione per avere un piano dieta individuale e personalizzato, in quanto il cane è una specie diversa dalla nostra e gli errori possibili nel fai da te sono tanti.

Se magari al momento per voi questa via non è percorribile, per svariate ragioni e premesso ovviamente che non ci siano problemi di salute pregressi, potreste invece valutare di iniziare ad introdurre una certa variabilità anche con gli alimenti commerciali. Come fare? Vi guido passo a passo.

Prima di tutto scegliete 2 o 3 alimenti secchi commerciali (crocchette estruse e pellettati, ovvero pressati a freddo come li chiamano gli esperti di marketing), scegliendo diverse marche e diversi gusti. Quindi selezionate anche almeno 3 alimenti umidi a vostra scelta, cercando anche in questo caso di spaziare non solo in termini di gusti, ma anche fra le diverse ditte (in modo da essere certi/e che cambino anche gli additivi). Controllate in etichetta di ciascuno di questi cibi la dose giornaliera in etichetta.

Una volta fatta questa scelta, potrete iniziare aggiungendo gradualmente una delle nuove scelte a quello che già sta mangiando il vostro cane. Mi raccomando gradualmente, altrimenti si rischiano di sentire male. Una volta inserita almeno il 50% della dose giornaliera, alternate per un paio di giorni alimento nuovo e alimento vecchio, facendo ad esempio una divisione nei due pasti.

Proseguite in questo modo, inserendo gradualmente i vari alimenti per la prima volta in cui il vostro cane li prova. Una volta fatto questo primo passaggio, potete iniziare a variare e variare, cercando di non rimanere mai per più di un paio di pasti sullo stesso cibo. Proseguite così, senza più introduzioni graduali dopo la prima volta, eseguendo magari uno schema del tipo: colazione del lunedì umido A, cena crocchette 1; martedì colazione crocchette 2, cena umido B; etc.

Vedrete anche solo in questo modo quanta felicità in più vi dimostrerà il vostro cane. E con il tempo, speriamo, migliorerà anche la sua salute.

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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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