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15 Giugno 2021
12:01

Emergenza Covid, l’India chiude le riserve ai turisti per tutelare le tigri

Il governo indiano ha chiuso temporaneamente ai turisti tutte le riserve naturali per tutelare le tigri dalla Covid-19. Numerosi focolai sviluppatisi tra i leoni degli zoo indiani hanno riacceso l'attenzione sulla pericolosità del contagio uomo-animale dopo che una leonessa risultata positiva è morta la scorsa settimana.

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Il governo indiano ha chiuso temporaneamente ai turisti tutte le riserve naturali a causa della recente ondata di Covid-19 che ha colpito diversi zoo del Paese. La decisione è stata presa dal National Tiger Conservation Authority del Ministero dell'Ambiente dopo la morte di una leonessa risultata positiva, avvenuta la scorsa settimana allo zoo di Chennai. La possibilità che il virus possa colpire anche le popolazioni selvatiche ha spinto quindi il Governo a bloccare, fino a nuovo ordine, tutte le attività turistiche in parchi e riserve naturali.

L'India ospita infatti la maggior parte delle tigri (Panthera tigris) rimaste in natura, poco meno di 4mila, che proprio grazie agli importanti sforzi di conservazione messi in atto dal Paese sono aumentate notevolmente negli ultimi anni. L'ultimo focolaio che ha colpito lo zoo di Chennai ha però riacceso l'attenzione sulla trasmissibilità del virus, che potrebbe rappresentare una seria minaccia per la conservazione dei felidi in natura. All'Arignar Anna Zoological Park sono almeno nove i leoni asiatici (Panthera leo persica) risultati positivi, tra cui la leonessa di 9 anni Neela, morta la scorsa settimana. Non è chiaro se la causa diretta della morte sia stata proprio la Covid-19, ma nel frattempo lo staff dello zoo ha immediatamente messo in quarantena tutti i leoni e prelevato campioni da analizzare anche per gli altri grandi mammiferi.

Nelle ultime settimane di emergenza diversi altri zoo indiani hanno riportato numerosi casi di felidi positivi e la trasmissibilità agli animali da parte dell'uomo è stata ormai verificata da tempo. Nel mondo sono stati infatti parecchi i casi di contagio in diverse specie animali. Una tigre e due leoni avevano contratto la malattia in uno zoo in Svezia a inizio anno mentre due gorilla allo zoo di San Diego furono i primi casi accertati di contagio tra primati non umani. La maggior parte degli animali negli zoo si è fortunatamente ripresa, soprattutto grazie all'assistenza medica ricevuta. Le popolazioni selvatiche però difficilmente potrebbero ricevere le cure necessarie e questo preoccupa molto i conservazionisti.

Inoltre tigri e leoni sembrano essere particolarmente vulnerabili alla Covid-19 e considerando il già grave rischio di estinzione che corrono a causa della perdita di habitat, del bracconaggio e in generale per la pressione delle attività umane le preoccupazioni sono più che lecite. In India restano poco più di 650 leoni asiatici, una sottospecie ben distinta da quelle africane e che e un tempo era diffusa in buona parte dell'Asia meridionale.

Questi nuovi focolai evidenziano ancora una volta la possibilità di contagio da parte dell'uomo verso gli altri animali, non solo viceversa. Per affrontare le sfide di conservazione per specie particolarmente sensibili e minacciate come gorilla, tigri e leoni occorre quindi considerare anche questo importante aspetto, per intraprendere nuove e più consapevole azioni di tutela.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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