video suggerito
video suggerito
21 Maggio 2023
9:00

È possibile che il mio cane sia troppo legato a me e alla mia famiglia?

Potrebbe succedere che il nostro cane sia troppo protettivo nei nostri confronti, che sembri incapace di separarsi da noi e che manifesti altri comportamenti che potrebbero suggerire una dipendenza eccessiva. Ogni circostanza va valutata a sé, ma proviamo a capire da cosa potrebbe dipendere questo comportamento.

118 condivisioni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

I cani sono animali sociali, molto legati ai loro compagni umani e anche noi siamo così. Spesso non troviamo nulla di più bello del fatto che il nostro cane ci segua ovunque andiamo, ad esempio. Tuttavia potrebbe succedere che il nostro cane si comporti in modo troppo protettivo nei nostri confronti, che sembri incapace di separarsi da noi e che manifesti altri comportamenti che potrebbero suggerire una dipendenza eccessiva.

Prima di tutto, è importante sottolineare che la maggior parte dei cani ama la compagnia dei loro umani e vuole passare il tempo con loro, con quelli che sono considerati a tutti gli effetti parte della famiglia. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui il legame tra il cane e il suo compagno umano può diventare troppo intenso. Ad esempio, un cane che segue il suo pet mate ovunque e manifesta una forte ansia di perderlo di vista potrebbe essere considerato "troppo" legato. Allo stesso modo, un cane che non tollera gli estranei e cerca di proteggere in modo eccessivamente assertivo i membri della suo gruppo umano potrebbe essere considerato "troppo" protettivo. Naturalmente ogni circostanza va valutata a sé, ma qui teniamo in considerazione l'espressione di un comportamento o lo stato emozionale di un cane non giustificato dal contesto e dalle evenienze.

Vediamo quindi se è possibile considerare alcuni cani "troppo" legati ai loro umani di riferimento, ovvero troppo protettivi, troppo dipendenti e capire da cosa possa dipendere questo comportamento.

Mancanza di socializzazione

Un eccessiva ansia e/o un'eccessiva protettività da parte del nostro cane, da cosa potrebbero quindi dipendere? Come sempre scriviamo, ci sono diverse ragioni e molteplici fattori da prendere in esame. In alcuni casi, il comportamento può essere il risultato di una mancanza di socializzazione. I cani che non sono stati esposti a una varietà di persone, animali e ambienti durante i loro primi mesi di vita potrebbero avere difficoltà a socializzare e potrebbero divenire "troppo attaccati" ai loro compagni umani. Dunque una pessima esperienza infantile può essere un fattore centrale. Non aver avuto un buon distacco dalla madre e dai fratelli nei primi mesi di vita potrebbe dar origine a problemi molto seri in un cane. Una madre equilibrata, che ha avuto la normale possibilità di gestire i suoi cuccioli, potrà fargli fare esperienze d'esplorazione positive lasciandoli soli con gradualità, in modo che loro sviluppino sicurezza in loro stessi, autostima e autoefficacia. Elementi che andranno a costituire i pilastri del carattere del cane adolescente e adulto. Pessime esperienze, o carenze, nell'età giovanile sono difficilmente recuperabili e potrebbero segnare per sempre un individuo.

Queste considerazioni ci spiegano anche perché evitare di acquistare cuccioli provenienti dalle cosiddette "Puppy-mills" (i "cucciolifici") che certamente non rispettano in alcun modo i cani: non certo le madri, ridotte a "fattrici" a nastro, tenute a vivere in condizioni allucinanti, né tanto meno i cuccioli, che vivono in un contesto orribile di deprivazione. Chi pensa di aver fatto un'affare comprando per pochi soldi un cane di razza, di qualunque razza, non si rende conto di sostenere questo losco mercato di maltrattamento e nemmeno del fatto che poi il suo "amato" cane potrà avere enormi problemi psicologici.

Esperienze traumatiche vissute

In altri casi, il comportamento può essere il risultato di un ambiente familiare turbolento. Ad esempio, un cane che ha vissuto esperienze traumatiche come abusi o abbandono potrebbe diventare troppo protettivo nei confronti del suo compagno umano. Inoltre, un cane che ha vissuto in un ambiente familiare in cui la persona di riferimento è stato costantemente presente, un contesto nel quale non ha maturato la capacità di stare da solo, nemmeno per brevi periodi di tempo, potrebbe essere la causa di uno stato di profondo disagio del nostro quattro zampe e dare origine ad un rapporto affettivo non in equilibrio. Purtroppo questo è il caso di moltissimi cani, soprattutto in questi anni nei quali abbiamo attraversato un lungo periodo di "clausura" a causa della pandemia. I cuccioli adottati o comprati in quel periodo, per lo più non hanno avuto modo di sperimentare un naturale distacco dai membri della loro famiglia che erano sempre presenti "h24". Per loro un mondo nel quale stanno soli è inconcepibile.

Infine, è importante considerare il ruolo che le persone stesse potrebbero avere nell'influenzare il comportamento del cane. Alcune persone possono incoraggiare inavvertitamente il comportamento troppo protettivo del loro cane, ad esempio, elogiandolo per il comportamento assertivo/aggressivo verso gli estranei. Allo stesso modo, una persona che consente al suo cane di seguirlo sempre e ovunque (ci sono cani che non possono sopportare nemmeno che il loro umano di riferimento si chiuda nel bagno per qualche minuto senza disperarsi), senza accorgersi del problema vissuto dal suo compagno potrebbe, involontariamente, rafforzare il suo comportamento di dipendenza.

Caratteristiche del cane

Ci sono cani che hanno una particolare vulnerabilità caratteriale circa questi aspetti. Per esempio in alcune razze sono stati selezionati sbilanciamenti motivazionali al fine di ottenere proprio un individuo tendenzialmente più dipendente dal suo umano di riferimento. Tutti quei cani con una forte motivazione collaborativa, per esempio come Border Collie, Pastori Tedeschi, Labrador Retriever e altri possono essere maggiormente vulnerabili a questo tipo di stati d'ansia. Su alcuni si è anche aggiunta una selezione per le motivazioni protettiva e affiliativa, che favoriscono l'emergere di comportamenti atti alla difesa del gruppo, come per esempio nel caso del Rottweiler, del Dobermann, del Boxer: quelle razze o tipologie che rientrano nei cani da difesa o da guardia. In questi soggetti, se non vi è un buon lavoro educativo, ossia di riequilibrio delle motivazioni troppo pressanti, è possibile che si verifichino i problemi suddetti, come uno stato d'ansia perenne e una intolleranza alla presenza di individui non appartenenti allo stretto gruppo familiare, che siano persone o altri animali.

Ansia da separazione

Ci sono molte situazioni dove però un'eccessiva dipendenza del cane dalla persona è qualcosa di addirittura desiderato. Alcune persone infatti si sentono gratificate da questo atteggiamento scambiandolo per "vero" amore. Innegabilmente le attenzioni particolari che il nostro compagno a quattro zampe rivolge a noi, e a noi soltanto, sono fonte di una specie di "stato di grazia", ma ciò può dare il via ad una sorta di attaccamento disfunzionale da parte nostra nei suoi confronti, e di conseguenza un perenne stato ansioso che potrebbe alimentare quello del cane.

Queste relazioni, che potremmo definire "tossiche", in quanto portano via via ad un peggioramento dello stato di benessere dei partner coinvolti – umano e cane, in questo caso – e danno vita a una sorta di tormento e angoscia costante, e possono addirittura sfociare in una condizione patologica. Si genera un volano che si autoalimenta e, se non ci si accorge del vortice di malessere nel quale sia noi che il nostro cane stiamo precipitando, diventa difficile poi tornare ad una condizione più sana ed equilibrata.

Il cane potrebbe sviluppare quella che in medicina comportamentale viene definita "ansia da separazione" la cui diagnosi e cura necessitano dell'intervento di un medico veterinario esperto in comportamento che certo non si limiterà a fornire la ricetta per un farmaco – non sempre necessario – ma che interverrà con la terapia comportamentale, analizzando la situazione e strutturando un percorso di recupero ad hoc, secondo il caso specifico, magari con il supporto di un istruttore cinofilo esperto in questo tipo di interventi.

Ovviamente non è facile comprendere quando si è superata la soglia tra un comportamento problematico e uno patologico, ecco perché nel dubbio è meglio non lasciar passare troppo tempo per una verifica con un professionista.

Cosa fare se il cane è troppo attaccato al suo umano?

Il legame affettivo tra individui può essere qualcosa di veramente forte, profondo, indissolubile. E questo è certamente qualcosa di positivo, di appagante, che ci fa star bene. E quando noi e i nostri compagni animali stiamo bene insieme l'esperienza è impagabile e memorabile. Attenzione però che spesso il fatto che noi stiamo bene in una relazione potrebbe non farci accorgere che invece l'altro possa avere delle problematiche e, come detto, non è facile interrogarsi con lucidità su queste tematiche molto soggettive.

Ci sono però dei segnali che possono farci comprendere che ci sia qualcosa di "sbilanciato", come per esempio gli stati di ansia del nostro cane, la perdita di autostima, oppure un eccessiva protezione ingiustificata, come abbiamo detto. Far soffrire qualcuno perché noi gli vogliamo bene è qualcosa che certamente non vogliamo, ecco che allora, se abbiamo qualche dubbio, possiamo parlarne con un professionista del comportamento per un parere. Meglio fugare i dubbi. La regola di base è l'equilibrio, è infatti lì che le migliori relazioni si coltivano, maturano e fioriscono in modo positivo per tutti quanti.

Avatar utente
Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views