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26 Giugno 2022
12:01

È morta a 14 mesi dopo essere stata all’area cani: ancora cibo avvelenato nei parchi milanesi

Una cagnolina è deceduta tra le convulsioni mezz’ora dopo essere stata nell’area cani di via Nino Bixio a Rho, nel comune di Milano.

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Aveva solo 14 mesi ma non ce l’ha fatta. Una cagnolina è morta tra le convulsioni mezz’ora dopo essere stata nell’area cani di via Nino Bixio a Rho, nel comune di Milano, dove i suoi pet mate erano soliti portarla a giocare.

Morte improvvisa? No, del cibo avvelenato. È questo il sospetto dei veterinari che hanno tentato di salvare la cucciola arrivata da loro in condizioni ormai esasperate. A chiarire se davvero si sia trattato di questo gesto crudele e assurdo ci penserà l’autopsia.

Ovviamente sono sconvolti e arrabbiati i pet mate che frequentano l’area di sgambata per cani, che oltretutto, è situata all’interno del parco pubblico intitolato a Elisabetta “Betty” Barbieri, animalista e staffettista volontaria che morì il 7 febbraio dello scorso anno in un incidente stradale.

Lo spazio è stato subito chiuso con dei lucchetti e sul cancello è stato appeso un cartello scritto a mano dai pet mate su cui si leggeva: «Polpette avvelenate in area cani, non entrare assolutamente. Deceduto un cane».

Quindi è intervenuta la polizia locale, che ha chiuso il parco con l’apposito nastro bianco e rosso e appeso un cartello con la scritta «vietato accedere all’area causa disinfestazione». E subito dopo ha inviato alcuni agenti per un sopralluogo accurato alla ricerca di cibo o polpette avvelenati. Ora i poliziotti sono alla ricerca del colpevole.

Intanto da giovedì 23 giugno, sera dell’avvenimento,  il tamtam sui social tra gli umani ha sollevato rabbia e preoccupazioni tra chi frequenta abitualmente il parco di via Bixio e gli altri parchi cittadini. Anche perché non è purtroppo la prima volta che succede.

Ad Arese, qualche tempo fa, era stato chiuso il parco della Roggia di via Dei Platani e lo scorso anno in zona Corvetto erano state trovate alcune esche con dentro veleno per topi. Insomma, il pericolo c’è e i pet mate di diversi quartieri invitano con forza le istituzioni a fare molto di più di quello che fanno per prevenire eventi del genere dalla crudeltà inaudita. 

Ma per proteggere i nostri animali da cibo ed esche avvelenate cosa si può fare? Intanto, l’attenzione è la regola numero uno. E non solo nell’area di sgambata, ma anche quando si fanno passeggiate in aree aperte e nei boschi. La cosa migliore sarebbe insegnare al cane a non raccogliere cibo da terra.

I sintomi variano a seconda delle sostanze ingerite. La stricnina provoca una tipica rigidità muscolare. Il topicida respirazione difficoltosa e stato di grave prostrazione. Il cianuro paralizza gli organi respiratori.

In caso di sospetto che l'animale abbia ingerito un boccone avvelenato, è fondamentale la rapidità. Bisogna portare immediatamente il cane dal veterinario.

Infine, i casi di avvelenamento devono essere documentati e denunciati perché oltre a rendere possibile l’identificazione e la punizione degli avvelenatori, l'esposto sarà in grado di testimoniare anche la gravità del problema.

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Simona Sirianni
Giornalista
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