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16 Gennaio 2023
18:22

Due nuove vittime del serial killer delle tartarughe: per il WWF ce ne sarebbero altre

Due tartarughe Caretta caretta sono state trovate legate tra di loro per le pinne con un macigno fissato al corpo. Sale a quattro la conta delle vittime dell'assassino seriale di tartarughe a Barletta.

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Sarebbero già quattro gli animali uccisi da quello che è stato identificato come un vero e proprio serial killer delle tartarughe. La Capitaneria di Porto di Barletta ha rinvenuto lo scorso venerdì altre due vittime di quello che i volontari hanno definito un “mostro efferato”. Questa volta due Caretta caretta sono state legate tra di loro con un macigno alle pinne: la più piccola delle due, dimenandosi nel tentativo di liberarsi dal cappio, si è amputata da sola uno degli arti. Purtroppo, neanche questo le è stato sufficiente per sfuggire al tragico destino a cui era stata condannata. Essendo stata bloccata ad entrambe le pinne, è rimasta legata al macigno ed è lo stesso annegata.

Con questi altri due episodi le vittime accertate sono dunque quattro ma, secondo il WWF, il numero delle tartarughe potrebbe essere anche più alto. Pasquale Salvemini, responsabile del Centro Recupero Tartarughe Marine di Molfetta, ha spiegato a Kodami la situazione: «Le carcasse di tartarughe, legate secondo lo stesso disegno criminale – ci ha riferito – da quanto ci risulta sono più di quelle finora trovate nel Porto di Barletta. Chiediamo con fermezza che le forze dell'ordine preposte al controllo, e cioè Capitaneria e Guardia di Finanza, potenzino i controlli, soprattutto all'interno dell'area portuale».

Poco più di una settimana fa una sorte analoga era toccata a un altro esemplare che, sempre nell’area portuale barlettana, era stato legato vivo collo e pinne a un macigno, in modo tale da causarne l’annegamento. Stessa cosa era avvenuta a fine ottobre scorso. Le modalità e il posto, inutile a dirlo, erano state le medesime. Facile dunque pensare che la matrice sia la stessa.

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«I sospetti si concentrano verso i pescatori che operano nel mare antistante il porto e la città di Barletta – spiegano ancora dal WWF – i controlli e le verifiche da parte di Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza, dopo la denuncia, saranno sempre più approfonditi. Rinnoviamo l'appello a chiunque di non voltarsi dall'altra parte in caso di contatto con soggetti o attività sospette: teniamo gli occhi aperti per fare squadra con le segnalazioni e, insieme, mettiamo fine a questa macabra storia criminale. Da parte nostra promettiamo di fare tutto ciò che ci è possibile per fermare il mostro che ammazza le tartarughe».

È immaginabile che le tartarughe si incrocino con l’attività dei pescatori. Una maggiore consapevolezza e un briciolo in più di coscienza, però, potrebbe far sì che il lavoro di chi sta in mare possa convivere con la presenza di questi rettili. In un anno di collaborazione con le marinerie il Centro Recupero ha salvato più di 300 tartarughe, rilasciate in mare dopo essere state accidentalmente pescate. 15 imbarcazioni hanno prestato la propria disponibilità a tutelare la specie. Qualcun altro, però, ha scelto un’altra strada.

L’auspicio è che le indagini portino a individuare al più presto il responsabile. Ricordiamo che anche per queste fattispecie è prevista la punibilità per il reato di maltrattamento di animali a norma dell’articolo 544 ter del codice penale, che prevede la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro, pena aumentata della metà se dai fatti commessi ne deriva, come in questo caso, la morte dell’animale. Senza contare gli eventuali altri reati che possono essere stati commessi nel compimento di questi atti. Speriamo che almeno questo faccia comprendere all'autore di questa terribile serie di azioni la gravità di ciò che sta facendo. Uccidere una tartaruga vuol dire uccidere una parte del mare dove egli stesso opera.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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