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Cosa vuol dire quando il cane ringhia al proprio giocattolo?

Cosa può voler comunicare un cane che ringhia al proprio giocattolo? A prima vista, questo comportamento può sembrare aggressivo o inspiegabile, ma in realtà può esprimere una vasta gamma di stati emotivi o motivazioni comportamentali. Vediamo alcune delle spiegazioni più comuni.

6 Novembre 2023
9:00
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Perché un cane ringhia al proprio giocattolo? Cosa sta cercando di comunicare? A prima vista, questo comportamento può sembrare aggressivo o inspiegabile, ma in realtà è un'espressione complessa del repertorio comportamentale e psicologico del cane. Il ringhio è un suono gutturale basso, spesso emesso con le fauci semi-aperte, che nel contesto delle interazioni interspecifiche (tra specie diverse, come cani e umani) o intraspecifiche (tra individui della stessa specie) ha svariate funzioni comunicative.

Questa espressione quindi può essere attribuita a una gamma di stati emotivi o motivazioni comportamentali che sovente non hanno nulla a che vedere con il comportamento aggressivo. Esaminiamo alcune delle spiegazioni più comuni.

Gioco Simulato

Molti cani utilizzano il ringhio come parte di un gioco simulato. Questo è particolarmente vero quando un cane gioca da solo con un giocattolo, simulando una sorta di “gioco alla lotta”. Il ringhio è quindi un'espressione del comportamento competitivo simulato e non è indirizzato a nessun “avversario” reale. È un po’ come quando osserviamo un bimbo piccolo che finge di parlare con qualcuno mentre gioca con le macchinine o con i soldatini, immaginando un’interazione, in questo caso di contesa.

Il giocattolo del nostro cane diventa sia l’oggetto di contesa che il soggetto verso cui esprimere l’invito al gioco. Alle volte pare che il cane cerchi di indurre l’oggetto inanimato con il ringhio (se non con l’abbaio) ad un comportamento come per esempio la fuga, in modo da poter simulare il gioco dell’inseguimento. Non essendoci però specifiche ricerche scientifiche sull’utilizzo simbolico di oggetti da parte dei cani queste considerazioni si basano esclusivamente sull’osservazione empirica in attesa di nuovi studi in merito.

Possessività

Alcuni cani mostrano un certo grado di possessività nei confronti dei loro giocattoli. Il ringhio, in questo caso, può servire come un avvertimento o una affermazione di "proprietà". È importante notare che questo può essere un comportamento correlato all'insicurezza o al timore di perdere una risorsa importante. Ma al contrario potrebbe invece essere un invito al gioco nei confronti di un altro cane o del proprio compagno umano.

Ricordiamoci che la comunicazione del cane si sviluppa in seno al proprio gruppo sociale e quindi ogni comportamento, ogni segnale deve essere contestualizzato e interpretato basandosi sulla conoscenza specifica di un individuo. Infatti il ringhio viene emesso anche durante i giochi di contesa (per esempio il tira-e-molla) e non ha nulla a che fare con la minaccia ma è una manifestazione di eccitazione competitiva sorretta dall’emozione gioia.

Stimolazione e sovreccitazione

In taluni casi, il cane potrebbe ringhiare al giocattolo a causa di un'eccessiva stimolazione che induce uno stato di sovreccitazione. Questo è più comune in razze, o individui, molto reattivi o nei cani che sono stati sollecitati per un periodo prolungato causando una parziale perdita di autocontrollo o persino di lucidità. Quando il livello di eccitazione (arousal) supera una determinata soglia è infatti  possibile che il cane possa emettere una serie di comportamenti che non hanno uno scopo preciso, ma che sono espressione di quella condizione. Evitare di sovreccitare il cane in modo eccessivo, e per un lasso di tempo prolungato, resta comunque un consiglio utile.

Come comportarsi?

In prima istanza è opportuno appurare le possibili ragioni del comportamento del cane osservando bene quello che accade, il suo linguaggio del corpo – non solo il ringhio in sé – il contesto e la situazione in cui ciò avviene, e cercando di interpretare al meglio le condizioni emotive del nostro compagno. Molti interpretano sempre e comunque il ringhio del cane come una sorta di oltraggio nei loro confronti, dimenticando che si tratta di una forma di comunicazione che non ha nulla a che fare con le “offese”, semmai con lo stato di un soggetto che, per qualche ragione, potrebbe sentirsi in forte disagio e non riuscire a comunicare – o non poterlo fare – in altro modo.

Se il nostro amico a quattro zampe mostra frequentemente questo comportamento specifico verso un oggetto o un giocattolo, ed il linguaggio corporeo non esprime gioia o divertimento, ma piuttosto tensione nervosa o rabbia, potremmo trovarci di fronte ad una situazione problematica, ad esempio una manifestazione di comportamento possessivo. Non è possibile approfondire qui, e comunque consigliamo di consultare un esperto che possa osservare e valutare la situazione nel suo complesso.

Tuttavia, quel ringhio indica che il cane sta vivendo un forte conflitto con chi ha accanto in quel momento, percependo quella persona come una minaccia, sospettando che voglia sottrargli il suo oggetto prezioso. Il ringhio diventa così un avvertimento di una possibile aggressione. Inoltre, per diverse ragioni, il cane potrebbe aver sviluppato un attaccamento eccessivo, quasi ossessivo, verso un oggetto o un giocattolo specifico. In tal caso, potremmo offrirgli altri oggetti con cui interagire e proporre attività di condivisione piuttosto che di contesa, cosa alla quale magari lo abbiamo abituato inconsapevolmente.

Dovremmo chiederci, ad esempio, perché il nostro cane teme che quell’oggetto gli venga sottratto? Perché si sente in uno stato tale da dover difendere qualcosa? Ovviamente, anche in questo caso, esistono innumerevoli sfumature, come il tipo di rapporto con l'individuo (umano o canino) verso cui manifesta questo atteggiamento, il che potrebbe fare una grande differenza. A volte, per evitare conflitti, potrebbe essere sufficiente dare più spazio, allontanandosi dall’oggetto che il cane sta difendendo, soprattutto se si tratta di un cane estraneo o che non conosciamo molto bene.

Se si tratta del nostro compagno e questo comportamento è frequente – e non è un invito al gioco rivolto verso di noi – potrebbe indicare un problema relazionale in atto e tensioni tra i membri dello stesso gruppo, o che il nostro cane sta vivendo una situazione relazionale difficile, nella quale magari fatica a districarsi (ad esempio, nel caso di un cane adottato da poco tempo o che è stato precedentemente sottoposto a maltrattamenti). Ma ogni caso ha mille variabili e è ricco di dettagli importanti, che se fraintesi o mal interpretati, potrebbero assumere significati contrastanti. Da qui il suggerimento di cui sopra di interpellare un educatore cinofilo per farsi supportare nella comprensione.

Non dobbiamo però dimenticarci che alle volte un comportamento simile potrebbe non aver nulla a che fare con la possessività o con il gioco, alle volte una condizione clinica alterata potrebbe essere la reale causa del comportamento del nostro compagno. Per esempio un dolore cronico che ha picchi nei quali è più acuto, potrebbe indurre il cane ad agire in quel modo, una sorta di sfogo di rabbia per la propria condizione. Il dolore può essere qualcosa di intollerabile, può spaventare, può irritare, e può far fare cose all’apparenza incomprensibili. Suggeriamo quindi di portare il nostro cane a fare degli accertamenti da un medico veterinario di fiducia.

Ricordando sempre che ogni cane è un individuo con motivazioni e esperienze uniche, un'analisi attenta del comportamento è spesso la chiave per comprendere e gestire adeguatamente le varie situazioni evitando fraintendimenti dannosi, sia per noi che per il nostro compagno canino.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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