video suggerito
video suggerito
14 Luglio 2022
11:27

Cosa bisogna fare se il cane chiede cibo da tavola?

I cani sono abituati a recepire ogni dettaglio del nostro viso e sanno bene come attirare le nostre attenzioni. Se c'è di mezzo il cibo, poi, siate certi che sapranno sviluppare strategie anche molto astute per ottenerlo. Non è un problema, se non ci sono motivi di salute, condividere qualche boccone con loro.

849 condivisioni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Quando ci sediamo a tavola per mangiare, molti cani cambiano completamente espressione e assumono un comportamento in grado di intenerire anche i pet mate più determinati nel non volergli concedere nemmeno un boccone. I cani, infatti, sono abituati a recepire ogni dettaglio del nostro viso e sanno bene come attirare le nostre attenzioni. Se c'è di mezzo il cibo, poi, siamo certi che, soprattutto i più golosi, sapranno sviluppare strategie anche molto astute per ottenerlo.

Ma come mai alcuni cani chiedono sempre cibo da tavola e, soprattutto, come dobbiamo comportarci? In tanti se lo chiedono ma di fatto non esiste una soluzione univoca, perché nel gestire questa dinamica entrano in gioco diversi fattori, tra cui le personalità di umani e cani, le routine familiari e la condivisione degli obiettivi tra tutti i membri della famiglia.

Offrire al nostro cane un piccolo boccone del nostro cibo non è sbagliato in assoluto, a patto che non si tratti di alimenti che possono risultare pericolosi, come la cioccolata, l'uvetta o tutti i derivati della cipolla e dell'aglio.

Vediamo insieme quali sono le strategie più adatte per fare in modo di poter vivere in maniera rilassata i pasti e comunicare correttamente al cane i migliori comportamenti da proporre in questo momento.

Perché il mio cane chiede cibo da tavola?

Innanzitutto proviamo a capire per quale motivo il cane mette in opera questo comportamento. I potenziali motivi scatenanti sono molti ma possiamo dire che, in genere, se il cane chiede cibo da tavola è perché sa che lo può ottenere. Nella maggior parte dei casi, il cane prova a chiedere il cibo fin da quando è cucciolo. A quell'età, quando ha un aspetto così dolce e ti fissa mentre mangi, è quasi impossibile rifiutare di passargli un pezzettino di pane o l'ultimo fusillo che ci rimane nel piatto.

Una volta che il vostro cane avrà scoperto che la strategia ha funzionato, tenderà a riproporla nel tempo e la sua convinzione si rafforzerà ogniqualvolta riceverà nuovamente qualcosa. In un certo senso, il cane impara proprio per tentativi e siamo noi, quindi, a decidere quali sono i comportamenti da premiare e quali quelli da ignorare.

Senza accorgercene, potremmo entrare in un circolo in cui il cane si convince che, se ci guarda fisso, ci appoggia il muso sulla gamba o mugugna da sotto il tavolo, otterrà un ottimo boccone. Ma perché il cane desidera proprio il nostro cibo?

Alcuni lo preferiscono a ciò che trovano nella ciotola perché è effettivamente più saporito, ma molti cercano di ottenere ciò che è nel nostro piatto proprio perché non è a loro disposizione. Sembra una differenza minuscola, ma non è assolutamente così. Quando iniziamo a mangiare, infatti, diamo il via ad un momento conviviale di cui, generalmente, i cani non ne fanno parte e lo osservano da pochi centimetri accanto o sotto la tavola.

Dell'argomento ne ha parlato anche il nostro Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami in questo video pubblicato sul nostro account Instragram:

Cosa fare se il cane chiede cibo da tavola?

Questa è una delle domande più complesse a cui trovare una risposta, perché non esiste alcuna regola generale che sia per forza corretta per tutti. Il comportamento da tenere, infatti, dipende soprattutto dalle singole persone e i loro cani, ovvero i protagonisti della relazione. Molti credono che dare al cane cibo da tavola sia un errore, ma nella maggior parte dei casi non è così.

Il vero problema sorge quando questo comportamento diventa problematico, ossessivo o fastidioso. Prima di decidere come comportarvi, quindi, parlatene in famiglia e cercate di capire quanto questa attitudine venga ritenuta effettivamente un disagio lato umano. Escludete, inoltre, che vi chieda cibo a causa di carenze alimentari o perché ha davvero fame. Se questo particolare fattore vi crea dubbi, potete rivolgervi ad un medico veterinario esperto in nutrizione, il quale può individuare la dieta più adatta al vostro cane.

Escluse le questioni legate al cibo e alla salute, analizziamo invece le modalità con cui il cane si propone in questi frangenti. Se, ad esempio, chiede per un attimo le attenzioni, ma poi si allontana e vi guarda dalla sua cuccia, non servirà intervenire, ma se invece rischia di minare la tranquillità durante i pasti, è certamente meglio cercare una soluzione che permetta a tutti di vivere meglio questi momenti.

Il miglior consiglio per ottenere i risultati desiderati è quello di intervenire con coerenza. Ciò significa che vi potete accordare tra tutti i membri della famiglia su quale sia il comportamento che scegliete di attuare e mantenerlo, in ogni caso, nel tempo. Molto importante, quando si sceglie questa strada è, infatti, che tutti i membri della famiglia si comportino allo stesso modo, di maniera che il cane sappia cosa aspettarsi. Più si è in grado di essere coerenti e di permettere al cane di conoscere in anticipo il comportamento delle sue persone di riferimento, più saranno rapidi i risultati.

Alcuni cani, però, desiderano solo qualche avanzo quando sentono un odore particolare e, in questo caso, molto probabilmente non sarà un problema concederglielo prima di tornare a mangiare. Questa scelta è un'ottima strategia soprattutto per i cani più timidi o diffidenti, o per quelli che sono stati adottati da poco tempo presso i canili e faticano ancora a lasciarsi andare in famiglia. Per loro, infatti, sentirsi per un istante parte del gruppo può essere un momento importante di affiliazione. Non dimentichiamo che si tratta di un animale sociale, che dà molto valore alla sensazione di appartenenza. Ci sarà tempo, più avanti, per intervenire modificando il proprio comportamento, se necessario.

Coerenza e chiarezza, le parole chiave nel rapporto col cane

Ancora ci teniamo a sottolineare che non c'è assolutamente nulla di sbagliato nel concedere del cibo e che dipende dalla sistemica familiare, dal vostro equilibrio interno che coinvolge, chiaramente, anche l'animale di famiglia.

Se ritenete in ogni caso che nel vostro ambiente domestico sia meglio che ciò non avvenga, la strategia migliore è fare in modo che il cane non si aspetti di riceverlo. Quando appoggia il suo muso sulle vostre gambe, quando prova ad abbaiare o quando ve lo chiede graffiando con le zampe sul vostro polpaccio, provate quindi ad ignorarlo. Così facendo si renderà presto conto del fatto che, durante il pranzo, non riceverà nulla.

Nel caso in cui, invece, vi faccia piacere condividere qualcosa con lui, concedetegli senza problema un piccolo boccone, ma ricordate che siete proprio voi a decidere quale comportamento premiare tra tutti quelli che propone. Scegliete quindi con cura il momento in cui gli consegnate il piccolo pezzo di cibo e fatelo solo quando ve lo chiede con delicatezza, quando vi guarda senza abbaiare, oppure quando trova per un istante la calma o propone altri comportamenti che ritenete piacevoli. Così facendo avrete più probabilità che ritorni a provare questa strategia in futuro.

Vi è, infine, un ultimo consiglio che potete mettere in pratica in questa situazione, il quale va appreso, però, al di fuori dei momenti legati ai pasti. La strategia che andiamo a descrivere può essere utilizzata, infatti, anche dopo aver giocato insieme, oppure dopo i momenti dedicati alle coccole.

Prima di allontanarvi dal cane e tornare alle vostre attività, provate a dire semplicemente una parola sempre uguale e pronunciata con delicatezza, che può essere "Ok", ma anche "Basta", oppure "Ora abbiamo finito". Non importa quale sia il termine scelto, l'importante è che sia sempre lo stesso e che, una volta pronunciato, per qualche istante vi sforziate di non tornare da lui a restituirgli le attenzioni. Questo particolare dettaglio della vostra comunicazione, oltre a rendervi più comprensibili ai suoi occhi, vi faciliterà nel condividere con lui i momenti dei pasti.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Avatar utente
Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views