Cosa accadrebbe se una tigre si scontrasse con un coccodrillo?

Tigre e coccodrillo sono due dei più grandi predatori della Terra e abitano gli stessi territori. Possono quindi scontrarsi per ridurre la competizione tra loro o di rubarsi a vicenda le prede.

2 Marzo 2024
15:00
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La Tigre del Bengala (Panthera tigris tigris) e il coccodrillo sono due dei predatori più grandi della Terra e solitamente non tollerano molto la presenza di altri carnivori di grandi dimensioni nel loro territorio. I due animali coabitano negli alvei fluviali e nelle foreste dell'India e di altri paesi del sud est asiatico.

La tigre in particolare è la rappresentante più grande della famiglia dei felidi e uno dei più grandi carnivori terrestri in assoluto, venendo battuto per dimensioni solo da alcuni orsi. Carnivoro solitario dalle grandi capacità predatorie, la sua tecnica di caccia preferita è l'agguato, sfruttando la sua livrea come forma di mimetismo.

I coccodrilli che sono invece presenti in India e nei territori della tigre appartengono a tre specie diverse. Il più comune e pericoloso è il coccodrillo palustre (Crocodylus palustris) che è tipico del subcontinente indiano. Poi, nella regione costiera orientale dell'India è presente anche il coccodrillo marino (Crocodylus porosus): il rettile più grande del mondo. Ancora, in alcune specifiche aree, sopravvive con molto difficoltà il gaviale del Gange (Gavialis gangeticus) che si alimenta prevalentemente di pesci. Quest'ultima è una specie che rischia molto l'estinzione.

Visto che abitano le stesse zone e il loro areale tende a divenire anno dopo anno sempre più piccolo per colpa dell'espansionismo umano, questi animali hanno una grande probabilità d'incrociarsi, soprattutto durante la stagione della siccità. In queste situazioni, infatti, le prede si avvicinano alle risorse d'acqua e questo loro comportamento spinge i due predatori talvolta ad affrontarsi. Quando questo succede, lo scontro può rivelarsi inevitabile, anche se non dobbiamo per forza immaginare che questi due animali si scontrano in una lotta fisica all'ultimo sangue. Come vedremo, spesso si limitano a rubarsi il cibo a vicenda o a spaventarsi reciprocamente, per riottenere il controllo delle rive in cui vivono.

Caratteristiche e abitudini di tigre e coccodrillo

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La tigre di solito perlustra le foreste indiane alla ricerca di prede da cacciare, muovendosi in maniera molto silenziosa. Le specie che predilige cacciare sono gli stessi che fanno parte della dieta dei coccodrilli palustri: cervi pomellati, cinghiali, piccoli di elefanti asiatici, rinoceronti indiani, sambar, bestiame e bufali d'acqua. La tigre è anche abituata a segnalare le dimensioni del suo territorio, urinando sopra le cortecce degli alberi o graffiandone la superficie con le unghie. È un animale molto schivo e pulito, che copre i suoi escrementi e i resti delle sue prede sottoterra, in modo tale da non essere individuato da potenziali competitor.

Le tigri adulte possono raggiungere i 310 cm di lunghezza e i 260 kg di peso, anche se l'esemplare più grande mai avvistato raggiungeva la stazza record di 389,5 kg. Il loro peso risulta anche molto importante per la caccia, visto che di solito l'animale uccide la sua preda balzandogli di sopra, spezzandogli la spina dorsale con il peso del suo corpo e un morso.

I coccodrilli invece, ed in particolare il coccodrillo lacustre, attaccano principalmente dal basso verso l'alto, sfruttando la torbidità dell'acqua per effettuare degli scatti con cui ghermiscono le loro prede. Il coccodrillo lacustre è un coccodrillo di medie dimensioni, raggiungendo i 4-5 metri di lunghezza nei maschi e i 2,5-3 metri nelle femmine. Da adulti possono pesare anche 600 kg, ma risultano molto meno pesanti dei coccodrilli marini, che possono raggiungere i 3,5-6 metri di lunghezza e i 1000 kg di peso. Fortunatamente per i coccodrilli lacustri e per le tigri, i coccodrilli marini si spingono raramente all'interno delle regioni centrali dell'India, risalendo le correnti, ma nelle foreste situate vicino all'Oceano Indiano non è raro imbattersi in questi grossi carnivori, mentre si riposano sulla riva di un fiume.

Tutti questi predatori presentano dei morsi potenti, ma il coccodrillo marino ha sicuramente il morso più forte in assoluto, essendo capace persino di piegare delle barrette di metallo e di raggiungere i 5000 PSI che sono le unità di misura usate dagli scienziati per valutare la forza di un morso: indicano la pressione che si verifica quando un'area di 1 pollice quadrato (6,4 cm quadrati) viene sottoposta a una pressione di 1 libbra di forza (4,4 Newton). Il morso di una tigre raggiunge invece i 1000-1100 PSI, a secondo delle dimensioni dell'animale.

Le possibilità d'incontro fra la tigre e il coccodrillo

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Le possibilità di un incontro fra i coccodrilli e le tigri indiane sono molto elevate, soprattutto considerando la riduzione del loro areale degli ultimi secoli, causata dall'uomo e il concentramento delle prede in quelle zone in cui possono accedere facilmente all'acqua. Essendosi tuttavia adattati a contesti ambientali e a stili di caccia completamente differenti (i coccodrilli sono animali molto più acquatici delle tigri), non sempre questi due predatori entrano in competizione.

Le regioni geografiche in cui spesso spesso si verifica il conflitto sono quelle esposte ad una maggiore riduzione del numero delle prede o alla siccità che portano gli animali a radunarsi in dei punti specifici del territorio. Il fatto poi che entrambi questi carnivori si cibano degli stessi animali, li porta anche a rubarsi a vicenda le prede. Nel caso in cui per esempio una tigre fosse riuscita ad abbattere un sambar (un erbivoro tipico dell'India) nei pressi di un fiume, dovrà affrettarsi a spostare il corpo della preda lontano dall'acqua, poiché l'odore del sangue potrebbe raggiungere un coccodrillo, pronto ad emergere dalle sponde con l'intenzione di strappargli il cibo di bocca.

In alcuni casi, quando il numero delle prede scarseggia notevolmente, è tuttavia possibile che le tigri vadano a caccia degli stessi coccodrilli, quando questi rettili si avventurano nell'entroterra per riposarsi o deporre le uova. Esistono persino dei filmati che attestano come le tigri possano gettarsi in acqua per affrontare questi grossi predatori anfibi, nel duplice tentativo di allontanarli e di cacciarli, così da ottenere delle risorse extra.

Cosa accadrebbe se si incontrassero?

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Nel caso in cui tigre e coccodrillo s'incontrassero, non sempre l'incontro si concluderebbe con uno scontro. Essendo infatti consapevoli di essere davanti ad un altro potente predatore, tigri e coccodrilli potrebbero infatti continuare a minacciarsi con sguardi e versi, senza avere la minima intenzione di battersi, per non rischiare di morire.

La maggioranza degli incontri fra questi due animali si conclude quindi così, con uno dei due predatori che retrocede e concede il passo o l'accesso all'acqua all'altra specie. Quando però sono presenti delle prede nelle vicinanze o la scarsità di cibo li rende più propensi ad attaccare, gli esiti possono essere diversi.

Le tigri dunque possono andare a caccia di coccodrilli, sia attaccando gli esemplari che goffamente camminano sulle sponde, sia attaccando gli esemplari che stanno riposando nuotando sulla superficie dei fiumi. Per quanto questo gesto sia pericoloso, le tigri hanno un vantaggio molto importante nei confronti dei coccodrilli: l'agilità.

I coccodrilli infatti per quanto scattanti sono molto meno agili delle tigri e presentano diversi punti ciechi che li rendono vulnerabili agli attacchi. Per esempio, non riescono a vedere molto bene dietro a sé e nel caso in cui la tigre li azzannasse al collo o alla nuca, non riuscirebbero a svincolarsi dalla morsa dell'aggressore.

Lo stile di caccia delle tigri si adatta quando questi potenti mammiferi vanno a caccia di coccodrilli. Se sono sulla terraferma, cercano di prenderlo di sorpresa, attaccandolo da dietro mentre si sta riposando sulla battigia, mentre nel caso il coccodrillo si trova in acqua, le tigri possono pure tuffarsi dentro il fiume, gettandosi dall'alto nel tentativo di stordire la preda e mordergli ferocemente il cranio. Quando questo non gli riesce, la tigre cerca allora di trascinare il coccodrillo verso la riva, poiché sa che dentro l'acqua la preda avrebbe un maggior vantaggio.

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Da parte loro, i coccodrilli talvolta si acquattano sulle sponde dei fiumi per rubare le prede alle tigri o per aggredire gli esemplari giovani, che non hanno ancora maturato una sufficiente esperienza nel riconoscere il pericolo.

Il discorso cambia del tutto però quando si sta parlando di coccodrilli marini. Questi animali sono infatti troppo grossi per essere abbattuti dalle tigri e presentano un comportamento più intraprendente, che li può portare ad aggredire una tigre sulla terraferma per cibarsene. A differenza inoltre dei suoi cugini palustri, il coccodrillo marino quando morde non solo tende a trascinare le sue prede verso le profondità del fiume, per affogarle, ma cerca anche di fracassargli le ossa del collo e della testa, facendola rotolare su sé stessa dentro l'acqua.

Per quanto gli scontri fra tigri e coccodrilli siano diventati leggendari nella letteratura occidentale (pensiamo ai romanzi di Salgari) e facciano parte dell'iconografia storica coloniale dell'Inghilterra, gli esperti oggi tendono però a ribadire che questi scontri fra predatori sono più rari rispetto a quanto era previsto in passato e la maggioranza di essi non si conclude con la morte di uno dei due sfidanti. Spesso questi animali si scontrano solamente per ridurre la competizione che esiste sempre quando due grandi predatori coabitano nello stesso territorio, ma gli scontri fisici veri e propri avvengono solamente in situazioni estreme, quando gli animali sono sottoposti a molteplici sfide ambientali.

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I romanzi ambientati all’interno della giungla che furono scritti a cavallo della fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento spesso presentano degli scontri fra tigri e coccodrilli
Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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