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26 Agosto 2023
9:00

Cosa accadrebbe se un gatto mangiasse cioccolato?

Il cioccolato è velenoso per il gatto. Se un gatto mangiasse del cioccolato, andrebbe incontro ad avvelenamento legato alla teobromina e alla caffeina contenuti nel cacao. Anche piccole dosi possono portare alla morte, per questo è fondamentale sapere come intervenire.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Anche se è un alimento che apprezziamo molto, il cioccolato è velenoso per il gatto e non deve assolutamente mangiarne. Se un gatto mangiasse del cioccolato, andrebbe incontro ad avvelenamento legato agli alcaloidi presenti nel cioccolato, con conseguenze sul sistema nervoso centrale e sul cuore. Nel cacao, di cui il cioccolato è composto, si trovano infatti la teobromina e la caffeina, due molecole ad azione similare. Purtroppo, però la metabolizzazione di queste molecole è molto lento in cane e gatto e quindi, al contrario nostro, per loro il cacao può risultare mortale anche a dosi relativamente basse.

L’avvelenamento da cioccolato può assumere anche forme molto gravi nel gatto, dato che la sua piccola taglia lo espone a ingerire più facilmente dosi tossiche, per questo è fondamentale sapere cosa fare nel caso in cui questa sfortunata evenienza si verificasse.

Sintomi e conseguenze dell’avvelenamento da cioccolato nel gatto

Una volta che il cioccolato è stato mangiato, la teobromina e la caffeina vengono rapidamente assorbite a livello di intestino e si distribuiscono nell’organismo. Per questo i sintomi si verificano in genere in tempi rapidi, entro le 6-12 ore dopo l’ingestione.

Come accennavamo sopra, la teobromina è una molecola simile alla caffeina, ovvero ha azione eccitante sul sistema nervoso e sul cuore. Per questo, a seguito della ingestione di cioccolato, potreste notare i seguenti sintomi iniziali nel vostro gatto:

  • Aumento della sete (polidipsia),
  • Vomito,
  • Diarrea,
  • Distensione addominale,
  • Irrequietezza.

Se non si interviene a questo punto, i sintomi possono evolvere in modo drammatico. Potremmo avere quindi:

  • Atassia (ovvero incoordinazione nel movimento),
  • Rigidità e tremori,
  • Vere e proprie crisi convulsive,
  • Tachicardia (battito rapidissimo del cuore),
  • Aumento della temperatura corporea (ipertermia),

L’esito dell'intossicazione da cioccolato non trattata può essere il coma e la morte.

Quanto cioccolato può mangiare il gatto?

Ovviamente la dose più sicura di cioccolato per il vostro gatto è zero! Detto questo, dobbiamo però chiarire che le molecole tossiche si trovano in realtà nel cacao. Per questo, in generale, è molto più tossico il cioccolato fondente. Diventa invece via via meno tossico per il gatto passando da cioccolato fondente a cioccolato al latte (minor cacao), fino ad arrivare al cioccolato bianco, che può persino risultare inoffensivo.

In generale viene considerata tossica per un gatto dal peso di 5kg una dose di appena 20 grammi di cioccolato fondente e gravemente tossica una dose di 50 grammi. Una barretta di 100 grammi di cioccolato fondente può facilmente esitare nella morta del gatto, anche se in terapia.

Con il cioccolato al latte, la dose tossica per un gatto di 5kg è più alta: 20 grammi sono in generale considerati inoffensivi, mentre con 50 grammi di cioccolato al latte è necessario correre in clinica. La dose di 100 grammi in questo caso è gravemente tossica, mentre per rischiare la morte pur se in terapia saliamo fino a 230 grammi di cioccolato al latte.

Nel caso del cioccolato bianco, persino un kilogrammo di questo tipo può non essere tossico per il sistema cardiocircolatorio. Attenzione però, perché più si sale di dose di cioccolato, più il danno può essere diverso (es. pancreatite) e per questo è comunque sempre necessario ricorrere ad aiuto medico veterinario.

Cosa fare se il gatto ha mangiato cioccolato

Prima di tutto, a prescindere dalla dose e dal tipo, se il gatto ha mangiato del cioccolato contattate immediatamente il vostro medico veterinario curante o una clinica pronto soccorso in caso di irreperibilità. Ogni caso deve essere infatti valutato in modo singolo.

Se l'ingestione di cioccolato è avvenuta da poco tempo (mezz’ora o un’ora al massimo), probabilmente il vostro medico veterinario potrebbe suggerirvi di indurre il vomito con dell’acqua ossigenata (no sale, mi raccomando!). Anche a seguito dell’induzione del vomito comunque, è fondamentale portare il vostro gatto in visita, dato che potrebbe non espellere del tutto il tossico.

Una volta arrivati in clinica, se siete ancora in un lasso di tempo abbastanza breve, è possibile che i colleghi vi consiglino alcune terapie come la lavanda gastrica, volta appunto a espellere del tutto il cioccolato dall’organismo del vostro gatto. Una volta passato questo lasso di tempo di poche ore dopo l’ingestione, infatti, le uniche terapie utili e necessarie saranno quelle di supporto. Non esiste infatti un antidoto specifico per l’intossicazione da cioccolato nel gatto.

Oltre a fornire infatti del carbone attivo, l’unica cosa da fare è eseguire fluidoterapia per aiutare il vostro gatto a smaltire il tossico e, al contempo, somministrare eventuali altri farmaci utili per aiutare il suo organismo come, ad esempio, farmaci contro il vomito. Inoltre, verrà eseguito un monitoraggio dell’attività cardiaca e degli elettroliti ematici fino a che il vostro gatto non sarà fuori pericolo, ovvero 3-4 giorni dopo l’ingestione.

Come evitare che il gatto mangi cioccolato

Prevenire è meglio che curare, sempre, ma in questo caso forse anche di più! È fondamentale infatti evitare che il vostro gatto mangi cioccolato, del tutto e sempre. Prima di tutto, consiglio banale e spero inutile: non offritene al vostro gatto. Ricordate che al di là della dose tossica legata agli alcaloidi del cioccolato, il vostro gatto non ha necessità di mangiare dolci e anzi, questi possono fare grandi danni al suo organismo.

Il passaggio successivo poi per fare in modo che il vostro gatto sia al sicuro è conservare bene il cioccolato. Ricordate infatti che, se un gatto ne fosse attratto, non ci sta altezza che tenga (metterlo su una mensola non va bene quindi), né carta che possa evitare che arrivi a sgranocchiarlo. Cercate quindi di tenere sempre il cioccolato in pensili chiusi o contenitori ermetici, in modo che il vostro gatto non possa accedervi.

Eseguire controlli medici periodici, soprattutto in gatti di età avanzata inoltre, può essere un altro valido metodo di prevenzione dell’assunzione di cioccolato. Il cioccolato, infatti, non è in generale il cibo più appetibile per il gatto. Potrebbe quindi cercarlo in caso soffra di ipertiroidismo (malattia che aumenta moltissimo l’appetito) oppure enteropatico cronico (malattia che può dare necessità di ingerire materiale non alimentare, ovvero pica).

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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