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15 Settembre 2023
9:00

Come si fa a evitare i litigi tra cani che vivono insieme?

Per evitare litigi tra cani che vivono insieme, è importante garantire loro una corretta socializzazione fin da cuccioli, risorse abbondati e supervisione costante. Vediamo quali sono le possibili cause di questi conflitti, le loro conseguenze e le soluzioni per prevenirli.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quando si tratta di cani che convivono, l'armonia all'interno del gruppo è essenziale per garantire un ambiente sereno e sicuro. Tuttavia, i litigi possono verificarsi anche nelle situazioni domestiche più tranquille. Per evitare litigi tra cani che vivono insieme, è importante garantire loro una corretta socializzazione fin da cuccioli, risorse abbondati e supervisione costante.

Vediamo in modo più approfondito quali sono le possibili cause di questi conflitti, le loro conseguenze e le soluzioni per prevenirli o affrontarli in modo efficace.

Le possibili cause dei litigi tra cani conviventi

I cani sono animali sociali e il loro comportamento all'interno di un gruppo è influenzato da una serie di fattori, come le caratteristiche soggettive, tra cui le motivazioni più preponderanti, il grado di socializzazione, le capacità di auto-controllo, il legame affettivo tra individui, le abilità comunicative, eccetera, ma anche l’età dei soggetti e l’equilibrio dell’ambiente in cui vivono. Le principali cause dei litigi tra cani che vivono insieme possono essere ricondotte a diversi fattori, vediamone alcuni:

  • Risorse: la competizione per le risorse, come il cibo, i giocattoli o l'attenzione dei compagni umani, può scatenare litigi tra cani. La gelosia e l'insicurezza possono portare a comportamenti aggressivi.
  • Spazi: i cani sono inclini a difendere il proprio territorio, e quando due cani condividono lo stesso spazio, possono emergere tensioni territoriali che possono sfociare in litigi.
  • Intolleranza individuale: ogni cane ha la propria personalità, e talvolta le differenze di carattere possono portare a scontri. Un cane più timido potrebbe sentirsi minacciato da un cane più energico e reagire aggressivamente. Alle volte questo a che fare con grandi differenze d’età, per esempio tra un cane adolescente e uno più in là negli anni.
  • Comunicazione errata: i cani comunicano principalmente attraverso il linguaggio del corpo e i segnali olfattivi. Se uno dei cani non comprende o ignora i segnali di pacificazione dell'altro, ciò può portare a fraintendimenti e conflitti. In alcuni casi questo può avvenire anche quando uno dei due cani ha degli handicap, per esempio è privo della vista o dell’udito. In questi casi la comprensione immediata potrebbe essere più difficile (non si dice qui che non sia possibile) e portare a fraintendimenti.

La frequenza dei litigi tra cani dello stesso sesso è stata spesso oggetto di discussione. Alcuni studi suggeriscono che i litigi tra cani dello stesso sesso potrebbero essere più comuni, ma la questione è complessa e dipende da vari fattori – che ribadiamo – come la personalità dei cani, la loro socializzazione e l'ambiente in cui vivono. Ad esempio, i cani non sterilizzati possono mostrare comportamenti competitivi legati alla riproduzione in particolari frangenti, è questione di risposta ormonale cha porta come conseguenza un innalzamento della tensione e dell'irrequietezza. Cose queste che potrebbero dare vita ad incidenti imprevisti, che in condizioni normali non si sarebbero mai verificati.

Come evitare i litigi tra cani conviventi

La prevenzione è la chiave per mantenere la pace tra cani che vivono insieme. Ecco alcuni consigli pratici per evitare litigi:

  • Socializzazione: una corretta socializzazione fin da cuccioli è fondamentale. Esponete i vostri cani a una varietà di situazioni, luoghi e altri cani in modo che imparino ad interagire in modo positivo.
  • Risorse abbondanti: assicuratevi che le risorse come il cibo, i giochi e l'attenzione siano disponibili in abbondanza, in modo che i cani non si sentano minacciati dalla competizione.
  • Supervisione costante: è consigliabile sorvegliare i cani quando sono insieme, specialmente all'inizio della convivenza o quando ci sono cambiamenti nell'ambiente. Nei primi periodi di convivenza, quando il carattere degli individui non si è ancora svelato ed amalgamato, è necessaria una buona capacità di lettura per evitare che piccole incomprensioni tra individui, fragilità, incompatibilità, eccetera, tracimino in situazioni pericolose e potenzialmente traumatiche, che potrebbero bloccare sul nascere una buona relazione. I conflitti tra conviventi sono inevitabili, la relazione è fatta sempre di compromessi, ma questo richiede la giusta disposizione soggettiva e un certo lasso di tempo perché la relazione fiorisca e si sviluppi unitamente ad una certa qual maturità. Tra adolescenti pieni zeppi di ormoni le cose possono essere più difficili, ovviamente, ma una buona guida da parte di un adulto (in questo caso rappresentato o da un terzo cane, o da noi stessi) aiuterà a superare indenni questo periodo turbolento.
  • Spazio personale: assicuratevi che ogni cane abbia il proprio spazio personale e le proprie risorse. Ciò ridurrà il rischio di conflitti “territoriali”.

Come far andare d’accordo due cani che vivono insieme?

Se due cani che vivono insieme si scontrano o sembrano avere difficoltà a convivere, è possibile adottare misure per migliorare la situazione:

  • Graduale introduzione: se state introducendo un nuovo cane nella famiglia, fatelo gradualmente. Incontratevi in un ambiente neutrale e positivo per entrambi i cani, in modo che possano familiarizzare senza sentirsi minacciati l’un l’altro.
  • Ripartizione delle risorse: assicuratevi che ogni cane abbia le sue risorse e il proprio spazio per evitare conflitti, ricordatevi che anche voi siete considerati “una risorsa”.
  • Consultate un esperto: se i litigi persistono o diventano violenti, consultate un istruttore cinofilo o uno specialista comportamentale per cani. Potrebbe essere necessario un piano di riabilitazione specifico.
  • Casi d’emergenza: nonostante tutto alle volte la convivenza tra cani, che ricordiamo, per lo più non hanno scelto loro, potrebbe essere fonte continua di scaramucce. Questo causerebbe un ambiente di vita difficile per tutti quanti, in questi casi si suggerisce di adottare la separazione fisica degli spazi domestici, per esempio con l’ausilio di cancellini, almeno nei momenti in cui i cani sono lasciati soli. Non si tratta di una soluzione, ma questo potrebbe consentirci di distendere le tensioni diminuendo – se non eliminando del tutto – gli scontri.

In conclusione, evitare i litigi tra cani che vivono insieme richiede una comprensione approfondita del comportamento canino e un nostro impegno costante. Con la giusta socializzazione, educazione e attenzione alle dinamiche di gruppo, è possibile creare un ambiente armonioso in cui i cani possono convivere felicemente. Ma c’è un’ultima cosa che dobbiamo considerare. Una buona valutazione del nostro compagno di vita prima di decidere se ampliare la famiglia è sicuramente una cosa molto più importante di quanto si possa pensare.

Spesso le persone vogliono introdurre un altro cane non perché il loro compagno a quattro zampe abbia bisogno o desiderio di avere un conspecifico con il quale convivere, anzi, spesso la sua “opinione” viene sottovalutata se non del tutto ignorata. Dobbiamo tener presente che non sempre il nostro compagno desidera condividere i propri spazi e le nostre attenzioni con qualcun altro. Alle volte, se pensiamo che il nostro cane necessiti di una maggior interazione con gli altri cani è sufficiente aumentare le opportunità di incontri sociali, magari frequentando cani amici nelle passeggiate al parco. Convivere nella stessa casa è un’altra cosa.

In ultimo vogliamo anche far presente che nella convivenza emergeranno le differenti personalità e bisogni dei singoli individui, il nostro atteggiamento e comportamento non potrà perciò essere il medesimo con ognuno di loro. Ancora una volta suggeriamo di coinvolgere un professionista con esperienza in questo tipo di questioni per evitare di creare un ambiente teso e stressante quando invece si aveva tutt’altra intenzione.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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