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20 Gennaio 2021
8:20

Come fare un’iniezione al gatto

Saper fare una iniezione sottocutanea al gatto in modo corretto è importante, anche se non semplice. Esiste però una metodologia da seguire che può aiutarci a rendere tutto più agevole ed efficace, dalla preparazione all'iniezione vera e propria, passando per l'igiene e la manipolazione, che con i gatti non è mai facile.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Come fare una iniezione sottocutanea al gatto in modo corretto non è da tutti saperlo, ma è importante mettere in atto la metodologia giusta. Quanto segue vale anche per il cane che spesso però è più collaborativo o si fa corrompere più facilmente se ha di un bel bocconcino come premio per la sopportazione. Con i gatti, si sa, bisogna davvero prestare grande attenzione. L’iniezione sottocutanea è spesso una via di somministrazione dei farmaci ottima, sia se si è impossibilitati a fare una terapia endovenosa, sia se per cause legate alla patologia. È d’obbligo poi quando la somministrazione per via orale non è possibile, come ad esempio in caso di inappetenza o vomito dell’animale.

Come fare un'iniezione sottocutanea

Il sottocute è quello spazio che si crea se solleviamo la plica cutanea, tra il derma e la schiena dell’animale: è quello lo spazio dove bisogna iniettare il farmaco che vi viene prescritto dal veterinario. Avete a disposizione tutto il tronco del gatto dal collo fino alla coda e sicuramente vi sarà più agevole effettuare l’iniezione lì dove la plica cutanea si solleva con più facilità. Di solito è la zona della collottola ma io preferisco spesso la regione della coscia/gluteo, soprattutto se il farmaco da iniettare è molto irritante, perché purtroppo il gatto è predisposto a sviluppare dei sarcomi iniettivi, e quindi in caso questo succeda è sicuramente più agevole l’asportazione della neoformazione dalla coscia rispetto alla schiena.

Se siete alle prime esperienze, potete chiedere aiuto al vostro veterinario che vi insegnerà la manualità, soprattutto se vi ha prescritto una terapia iniettiva da fare a casa. Non abbiate paura di fare forza nel sito di inoculo, la pelle dei gatti è più dura rispetto a quella dei cani e rispetto a quella degli umani e Non abbiate paura se nella siringa c’è qualche bollicina di aria non comporterà nulla sottopelle.

A cosa fare attenzione

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Prima di tutto fate attenzione al farmaco che state inoculando, ovvero che sia in forma iniettabile: assicuratevi che il farmacista non lo abbia cambiato, perché talvolta è successo che qualche proprietario abbia somministrato sottopelle qualche farmaco in sospensione ma per uso orale, creando ascessi dolorosi all’animale. State attenti a non ferirvi con gli aghi e assicuratevi di effettuare uno giusto smaltimento di quelli utilizzati e a non lasciarli mai aperti in giro per casa o nella spazzatura.

Per la disinfezione della cute nel gatto, nel caso sia molto sporco, consiglio della soluzione fisiologica o dell’acqua ossigenata perché danno meno fastidio all’olfatto del nostro felino, anche se in generale non è richiesta la disinfezione perché comunque avremo il pelo che contamina la zona. Diciamo che per fare una corretta iniezione altrimenti dovremmo effettuare anche la tricotomia e poi la detersione della pelle, cosa che per voi diventerebbe infattibile praticamente.

Come prepararsi per fare l'iniezione al gatto

Scegliete un piano dove siete comodi, magari potete poggiarvi sopra una copertina in modo che il gatto sia più comodo. Preparate i farmaci da iniettare e il batuffolo con soluzione fisiologica o acqua ossigenata, utile anche per tamponare la pelle in caso esca del sangue. Meglio se insieme a voi c’è un aiuto, nel caso in cui il gatto si divincoli, soprattutto se nel frattempo l’ago è sottopelle rischiereste di ferire l’animale.
Potete preparare dei guanti spessi, tipo da giardiniere o saldatore, o asciugamani doppi che possono servirvi per contenere il gatto. Preparate anche una ciotolina con un premietto appetitoso, uno snack che sapete gradisce per provare a distrarlo durante la manualità.

Come fare l’iniezione al gatto

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Una volta che avete tutto pronto, dovete sollevare una plica cutanea con tre dita, se siete destrorsi, e con la mano sinistra prenderete tra pollice medio e anulare la pelle e con l’indice vi creerete una nicchia dove inserire l’ago. Con la mano destra, tenendo ben salda la siringa, infilate l’ago parallelamente alla schiena dell’animale nella nicchia che avete creato. Vi consiglio di essere decisi e rapidi, sia perché la pelle del gatto è particolarmente dura, sia perché sicuramente un movimento al momento ella puntura lo farà anche il gatto più buono. L’ago vi consiglio di infilarlo a metà o tutto a seconda della lunghezza utilizzata, poiché se infilate solo la punta rischiate di fare una intradermica e non sottocutanea. Una volta inoculato il farmaco, pigiando fino in fondo lo stantuffo, sfilate via l’ago in modo deciso, e respirate… ce l’avete fatta!

In alcuni casi può succedere che il gatto sia disidratato, come succede ai poveri mici affetti da insufficienza renale. In quel caso sollevare la plica cutanea è difficoltoso e si può rischiare di oltrepassare la pelle e mandare il farmaco fuori. Non preoccupatevi, può succedere anche a noi veterinari: riprovate… se il gatto ve lo permette, naturalmente! In altri casi può succedere che l’ago si pieghi. Accade soprattutto nei gatti adulti interi, la cui pelle è davvero coriacea. In quel caso se possibile o riprovate o cambiate sito di inoculo o usate un ago di calibro maggiore. Mi raccomando: orientate sempre la bietta appuntita verso il basso in modo da penetrare in modo più efficace.

Non vi preoccupate di aspirare una volta entrati, nel sottopelle non occorre. E nel caso in cui esca un po' di sangue non è un problema: si sarà rotto qualche capillare. Nulla di drammatico: tenete tamponato qualche minuto con il batuffolo di cotone. È normale che il gatto di sua natura mal tollera manipolazioni ed iniezioni, soprattutto se devono essere terapie lunghe, quindi non vi demoralizzate, e se vedete che diventa una procedure troppo stressante per voi ma soprattutto per il vostro gatto, parlatene con il vostro veterinario in modo da trovare la soluzione più idonea la caso. Per il resto… vi auguro buona fortuna di uscirne illesi!

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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