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28 Giugno 2023
17:32

Cane legato a un albero e abbandonato vicino al canile: «Bastava fare due passi in più per non metterlo in pericolo»

In provincia di Pisa un cane è stato abbandonato legato a un albero, a pochi passi dal canile. Gli operatori del rifugio sono fortunatamente arrivati puntuali ad aprire la struttura, altrimenti non sarebbe resistito a lungo senza acqua. Sarebbe bastato avvicinarsi al cancello e parlare con i volontari, per non metterlo in pericolo.

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«Ecco chi abbiamo trovato legato a un cipresso con un guinzaglio cortissimo – scrivono su Facebook gli operatori del Parco Canile “La valle incantata” di Lajatico in provincia di Pisa sopra alla foto di un meticcio nero di taglia media ansimante probabilmente per il caldo – Ma come si fa, non vi vergognate?».

Evidentemente no, anzi forse gli è sembrato più avveduto lasciare quello che sarebbe dovuto essere un compagno per la vita sulla stradina che arriva al Rifugio, in modo che con una certa sicurezza qualcuno potesse vedere. Difficile però per l'Associazione Amici degli Animali a 4 Zampe che gestisce il parco canile toscano accettare l’ennesima abbandono: «Siamo nel 2023, dannazione, non si possono più vedere queste cose. Con le associazioni sul territorio che possono aiutarvi, come potete pensare ancora di sbarazzarvi dei vostri animali così? Bastava fare 10 passi in più verso il cancello e parlare con noi, avremmo trovato un modo per aiutarvi».

Anche perché ormai non si può non sapere che il cane rischia molto a restare per troppo tempo, seppur sotto a un albero, alle temperature estive di questi giorni: colpi di calore, disidratazione, problemi cardiaci, i pericoli ai quali è stato sottoposto il povero meticcio sono stati moltissimi. Ha avuto solo la fortuna che gli operatori del rifugio sono arrivati come sempre puntuali ad aprire la struttura, altrimenti senza acqua difficile immaginare quanto e se avrebbe resistito.

Stanchi di queste orribili azioni,  i volontari hanno deciso di condividere lo sdegno che hanno provato nel vederne ancora. «Sapete cosa? – concludono – Lui nonostante tutto ancora crede nelle persone. Ancora si lascia toccare, gioca e corre con noi volontari. Gli animali sono migliori di noi, non c'è dubbio. Benvenuto alla Valle Incantata piccolino, ti troveremo casa».

Non ci stancheremo mai di ripetere che l’abbandono dei cani è un'azione crudele e irresponsabile che causa gravi sofferenze agli animali e che le ragioni per cui le persone agiscono ancora in questo modo sono talmente deboli che è difficile accettarle. Qualunque circostanza sarebbe dovuta essere valutata a priori, cioè prima di adottare l’animale. Un’adozione responsabile implica, infatti, la consapevolezza che l'impegno con il nostro amico sarà a lungo termine e nel pieno rispetto dei suoi bisogni etologici.

Ma non solo per questo l'abbandono è un gesto inaccettabile: lo è anche perché se un pet mate proprio non può più prendersi cura del proprio cane, esistono tante alternative come la ricerca di un nuovo umano attraverso l'adozione, il coinvolgimento di rifugi o associazioni animaliste o il ricorso a organizzazioni di soccorso.

Purtroppo, però, non si tratta di trovare soluzioni, perché l’idea che un animale sia un oggetto di cui ci si può disfare nasce da un approccio culturale e l’unica cosa che si può fare, oltre certo alle leggi, è educare le persone sull'importanza della responsabilità nei confronti degli animali domestici, promuovendo l'adozione consapevole, la sterilizzazione per evitare la proliferazione non controllata e fornendo supporto alle persone che potrebbero avere difficoltà a prendersi cura dei propri animali.

Kodami nel corso degli anni ha lanciato campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono, invitando anche chi assiste a episodi del genere a denunciare alle autorità, se possibile presentando anche prove fotografiche e video dell’accaduto per poter procedere penalmente con la denuncia.

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Simona Sirianni
Giornalista
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