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7 Maggio 2021
13:28

Cane che abbaia in condominio. Cosa dice la legge?

Vivere in compagnia di un cane all'interno di un contesto urbano caratterizzato dalla densità demografica significa accettare di doversi assumere le responsabilità riguardo la possibilità di arrecare disturbo ai vicini. Ma cosa dice la legge riguardo al cane che abbaia e cosa possiamo fare per evitare che questo comportamento ci porti in tribunale?

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Il cane che abbaia arrecando disturbi ai vicini è un problema diffuso nelle nostre città, luoghi in cui l'alta densità demografica ci porta inevitabilmente a vivere a stretto contatto con altre persone e altri animali, soprattutto in condominio, rendendo indispensabile conoscere le conseguenze legali a cui potremmo dover rispondere.

D'altra parte, scegliere di vivere con un cane significa assumersi una responsabilità ed occuparsi di lui in ogni aspetto della sua vita anche quello legislativo. Secondo l'articolo 2052 del Codice Civile (Danno cagionato da animali), infatti: «Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito».

Se questo punto del Codice Civile non lascia spazio ad interpretazioni e ci riconosce come responsabili dei comportamenti dei cani che abbiamo con noi anche se non sono di nostra proprietà ma li abbiamo in custodia, la legge in fatto di disturbo all'interno delle abitazioni è leggermente più complicata e richiede l'analisi di ogni contesto e situazione denunciata per essere valutata con chiarezza.

Il cane che abbaia è reato? Dipende dal giudice

Partiamo dal Codice Civile che prende in considerazione che al giorno d'oggi è ormai impossibile pretendere il silenzio assoluto all'interno delle nostre case e fissa quindi la regola in materia affermando all'Art.844 che: «(…) non si possono impedire i rumori che rientrano nella normale tollerabilità». Il problema subentra però proprio in queste ultime parole, in quanto la "normale tollerabilità" è senza dubbio un valore individuale che può seguire parametri diversi in base al contesto e non definisce quindi quanto forte, quanto a lungo e in che momento possa essere rilevato l'abbaio prima che possa diventare un reato per il pet mate che dovrà risponderne.

Ogni decisione va quindi lasciata nelle mani del giudice che, a questo punto valuterà l'effettivo disturbo arrecato sulla base della durata del comportamento, della distanza delle abitazioni e inoltre dall'orario in cui avvengono gli abbai. Un'ulteriore variabile che determina la decisione del Giudice è data dal numero di vicini interessati dal disturbo. All'aumentare del numero di condomini (o vicini in stabili limitrofi) che manifestano il disagio, aumenta la possibilità di riconoscimento dell'abbaio come un danno, mentre se a lamentare il disagio è un solo inquilino, diventa più complicato dimostrare il danno subito.

Cane che abbaia: rumore fisiologico o anomalo? Cosa dice la legge

Secondo la giurisprudenza l’abbaio del cane rientra generalmente tra le molestie solo se è anomalo, ossia incessante o tale da disturbare il riposo notturno delle persone, mentre l'abbaio del cane al campanello o ai rumori improvvisi viene considerato come "rumore fisiologico" e deve quindi essere tollerato dai vicini. Secondo la legge quindi, il cane ha diritto ad abbaiare e si tratta di un diritto che non può essere negato, ma a venire sanzionati sono generalmente i proprietari che non prendono in mano la situazione prima che divenga intollerabile. Nel momento in cui il disturbo diviene inaccettabile oppure tocca un gran numero di persone, la Cassazione può arrivare addirittura a sequestrare preventivamente l'animale, perché viene considerato come "cosa" pertinente all'oggetto della disputa che dà la concreta occasione all’indagato di reiterare nella sua la condotta.

Il cane che abbaia può essere sequestrato?

È esattamente questo quanto accaduto nel caso di Miro, il cane di razza Maremmano Abruzzese sequestrato a Roverè della Luna, in provincia di Trento nel Marzo 2018. L’accusa del vicino della famiglia di Miro era, in questo caso, quella di venire continuamente disturbato dal cane che, abbaiando incessantemente, non permetteva un adeguato riposo notturno. Più volte i compagni umani di Miro si sono difesi sostenendo che nessun altro si era mai lamentato del rumore e che le forze dell'ordine chiamate ad intervenire non hanno mai individuato abbai del cane, eppure su ordine di un mandato del giudice, i Carabinieri hanno sequestrato il cane e hanno portato Miro al caniledove vi è rimasto per una ventina di giorni. A seguito dell'intervento del giudice di riesame infatti, Miro è tornato a casa in compagnia della propria famiglia, dimostrando quanto la normativa possa essere letta in una direzione o in un'altra, sulla base dei singoli contesti, ma anche dell'interpretazione del giudice.

Quando bisogna risarcire?

Diversa la storia di un proprietario di Trapani, che nel 2016 è stato condannato al pagamento di una sanzione pari a 200,00 euro in quanto il suo cane, a detta di molti vicini, abbaiava costantemente. Per questo reato si è ricorso addirittura al Codice Penale, in quanto il disturbo aveva coinvolto un numero elevato di persone. Il Giudice ha quindi fatto affidamento all'art.659 del C.P,  il quale prevede che: «(…)chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309».

Come ridurre i rischi

Alla luce di quanto abbiamo visto riguardo le normative in ambito di rumori provocati dai nostri cani, risulta evidente che uno dei migliori strumenti che abbiamo a disposizione è il dialogo: se abbiamo il dubbio che il nostro cane possa disturbare qualcuno, probabilmente potremo risolvere i problemi parlando direttamente e onestamente con le persone che vivono vicino a noi, scoprendo che dall'altra parte, magari, c'è altrettanta disponibilità al confronto e alla ricerca di una soluzione valida per tutte le parti in causa.

Non dobbiamo però dimenticare che il cane utilizza l'abbaio come strumento comunicativo e, se sceglie di abbaiare sta sicuramente cercando di dire qualcosa a qualcuno e magari quel qualcuno, senza saperlo siamo noi. Ovviamente esistono casi in cui il cane abbaia ad un passante, piuttosto che a un rumore improvviso, ma questo non rappresenta normalmente un problema per i vicini di casa e, come abbiamo visto, viene considerato un rumore fisiologico dalla legge. Se però il problema è dato da comportamenti eccessivi e perpetuati nel tempo, è bene ricordare che i comportamenti compulsivi oppure senza sosta, nascondono spesso disagi e malesseri che necessitano indubbiamente di venire risolti per il bene del vostro animale ancor prima che per evitare conseguenze legali. Il nostro consiglio, in questo caso è quindi quello di chiedere il supporto di un medico veterinario comportamentalista in grado di individuare la problematica alla base del sintomo.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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