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20 Gennaio 2022
11:38

Asino a chi? In Germania il somaro è stato nominato animale domestico del 2022

La Bündnis Mensch &Tiera, Onlus che incentiva il miglioramento del rapporto uomo-animale, ha "promosso" questo bellissimo mammifero ad animale da compagnia. L’obiettivo della fondazione no profit è quello di indurre le persone ad abbandonare le immagini convenzionali affibbiate a specifici animali per guardarli da una diversa prospettiva.

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L’asino non è più un animale da lavoro, ma un animale domestico. Lo hanno stabilito i tedeschi che hanno nominato il somaro “haustierdell’anno 2022. Ma cosa ha convinto la Bündnis Mensch & Tiera, Onlus che incentiva il miglioramento del rapporto uomo-animale, a "promuovere" questo bellissimo mammifero sul quale i luoghi comuni si sprecano, ad animale da compagnia?

L’obiettivo della fondazione no profit, trai i diversi altri, ha quello di indurre le persone ad abbandonare le immagini convenzionali affibbiate a determinati animali, per guardarli da una diversa prospettiva, grazie alla presentazione, supportata da basi scientifiche, di determinate peculiarità di cui sono dotati, ma meno conosciute dai più. In questo modo, con l’implementazione di queste conoscenze, si faciliterà un'interazione più rispettosa e responsabile con l’animale, permettendo di stabilire legami molto più stretti.

Visto, infatti, come testardo e, spesso anche come stupido, l’asino invece non è né l’uno, né l’altro. Al contrario, l’asino è intelligente, paziente, curioso, socievole e simpatico. E se si osserva il suo comportamento e le sue reazioni quando, per esempio, si trova ad affrontare alcune situazioni di stress, secondo gli studiosi, c’è molto da imparare dall’animale. Infatti, come spiegano, l'asino, a differenza del cavallo, non scappa semplicemente, ma si ferma e considera attentamente la sua prossima mossa.

La riscoperta dell’asino

Per secoli l’asino (Equus asinus) ha aiutato l’uomo nel suo lavoro trasportando pesi, accompagnandolo su sentieri impervi grazie alla memoria eccellente di cui è dotato che gli permette di ricordare bene i percorsi frequentati, offrendogli il suo latte e finendo poi per essere sfruttato per la sua carne e la sua pelle. Quando però sono arrivate le macchine agricole, l’asino ha perduto il suo ruolo tradizionale di lavoratore infaticabile e la sua diffusione nonché la sopravvivenza si è fatta sempre più a rischio.

Fortunatamente negli ultimi anni, il suo valore è stato riscoperto ed è stato introdotto in diverse attività, cosa che gli ha permesso di ritrovare una nuova identità. Oggi l’asino trova un suo ruolo nelle fattorie didattiche per i bambini, nei luoghi dove si pratica l’onoterapia, la terapia di sostegno per disabili o persone in difficoltà o, semplicemente, come animale “da compagnia”, invece del cavallo.

La cura per chi decide di prenderne uno “in casa”

Adottare un asino come animale domestico, non significa ovviamente che starà sul divano in salotto. L’asino ha bisogno di spazi adeguati e quindi bisognerà disporre di un terreno di metratura adatta, ben recitato e con un riparo coperto e munito di porte che permettano all’animale di guardare fuori. Dovrà essere ovviamente dotato anche di acqua fresca ed elettricità.

Oltre all’ambiente, si dovrà essere certi di poter garantire il suo benessere anche attraverso un’alimentazione conforme alle sue esigenze, perché eventuali errori in questo ambito possono comportare problemi sanitari, quali malattie metaboliche e alterazioni dello zoccolo.

Infine, ma non per importanza, anzi, sarà indispensabile possedere una buona conoscenza del comportamento e delle abitudini di questo animale, ricordando che il tempo da potergli dedicare è un fattore fondamentale per prendersi cura di lui nel migliore dei modi.

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Simona Sirianni
Giornalista
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