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27 Dicembre 2021
11:05

Carenza di vaccini per animali domestici, il presidente di Federchimica AISA: «la situazione migliorerà all’inizio del 2022»

Per salvaguardare la salute globale è necessaria un'adeguata copertura vaccinale degli animali domestici, una strategia messa a rischio dalla carenza vaccinale riscontrata negli ultimi mesi. Per AISA però la situazione è destinata a migliorare all'inizio del 2022.

Intervista a Dott.ssa Arianna Bolla
Presidente Federchimica AISA – Associazione Nazionale Imprese della Salute Animale
vaccini presidente AISA

I vaccini giocano un ruolo fondamentale per la salute collettiva aiutando a prevenire e controllare la diffusione delle malattie infettive virali. Ciò vale sia per gli umani che per gli animali, sempre più numerosi nelle case degli italiani. Per questo la carenza nelle forniture vaccinali per le malattie di cani e gatti degli ultimi mesi ha generato non poche preoccupazioni tra gli addetti del settore e all'interno delle famiglie.

A fare chiarezza su quanto sta avvenendo dietro le quinte del commercio di vaccini per animali è Arianna Bolla, presidente di Federchimica AISA – Associazione nazionale imprese della salute animale.

I veterinari da mesi lamentato la carenza di vaccini per gli animali da affezione. Quali sono stati gli animali più colpiti?

Nel corso del 2021 abbiamo riscontrato la diminuzione della disponibilità di vaccini destinati agli animali da compagnia, che ha portato a numerose segnalazioni da parte dei veterinari italiani. La carenza riguarda soprattutto i vaccini destinati ai gatti.

Recentemente si è assistito a un boom di richieste di vaccinazioni, probabilmente riconducibile all'impennata di adozioni durante il lockdown. È stato effettivamente così?

Sì, l’aumento senza precedenti della domanda in tutta Europa è legato all’esplosione demografica degli animali da compagnia a cui abbiamo assistito durante i periodi di lockdown. Questo è quindi uno dei fattori principali che ha determinato la diminuzione della disponibilità dei vaccini: le produzioni odierne sono state pianificate nel 2019/2020, quando la domanda era stabile, e al momento non riescono a soddisfare appieno le richieste.

A questo si aggiunge un altro elemento: le aziende produttrici di farmaci animali si sono trovate, in questo momento storico, ad affrontare anche la difficile reperibilità dei materiali di confezionamento che vengono utilizzati per produrre i vaccini, come fiale di vetro e sigilli di plastica, da attribuirsi alla corsa alla produzione di vaccini anti Covid-19.

Quando è previsto il ritorno alla normalità?

Non siamo oggi in grado di affermare con certezza quando tutto tornerà alla normalità, come Federchimica AISA posso confermarle però che abbiamo informato le istituzioni competenti delle difficoltà attuali. Siamo consapevoli della situazione che stanno affrontando tutti: dai pazienti ai veterinari, e sarà nostra cura tenere sempre aggiornati tutti i nostri stakeholder su ogni evoluzione dei processi che le aziende si sono impegnate a portare avanti. Ci aspettiamo comunque un deciso miglioramento della situazione già a partire dai primi mesi del 2022.

Tuttavia l'emergenza Covid-19 che tanto ha influito sulla carenza vaccinale non sembra dover terminare con l'inizio dell'anno prossimo. Le aziende riusciranno a fare fronte all'aumentata domanda di vaccini?

Le imprese operanti sul territorio nazionale che producono e/o commercializzano vaccini stanno comunque operando a pieno regime, cercando soluzioni per ripristinare a breve una corretta fornitura; ciò implica anche che le imprese si stanno muovendo per garantire una sufficiente copertura territoriale.

Non dimentichiamo poi che la produzione in veterinaria, così come in medicina umana, è regolata da stringenti requisiti in termini di qualità e controlli che ovviamente richiedono il giusto tempo; è importante comprendere che anche di fronte alla necessità di una maggiore fornitura di vaccini non possiamo non seguire un processo che garantisca la sicurezza e la salute dei nostri amici a quattro zampe.

Arianna Bolla_AISA
Arianna Bolla, Presidente di Federchimica AISA

La salute globale non può essere raggiunta senza un approccio One Health, cioè se non si agisce tutelando insieme salute umana, animale e ambientale. Quanto contano i vaccini per cani e gatti in questa strategia sanitaria?

Moltissimo, i vaccini sono uno strumento importante per tutelare la salute dei nostri animali domestici, nonché la nostra, secondo l’approccio One Health. Le prime vaccinazioni dei cuccioli, per esempio, sono importanti per proteggerli da malattie pericolose che potrebbero contrarre nel corso della vita: grazie al latte materno, infatti, vengono assunti gli anticorpi essenziali ma, man mano che si progredisce nella crescita, il latte perde di efficacia e si potrebbe andare incontro a una sofferenza da carenze anticorpali. Allo stesso modo, anche negli adulti i richiami sono importanti. In ogni caso, ci tengo a sottolineare che è fondamentale affidarsi al proprio veterinario di fiducia per ottenere tutte le informazioni utili in relazione al tipo di animale da compagnia che si possiede, così da assicurargli le cure più idonee.

Come AISA siamo fortemente impegnati nella promozione di un approccio “One Health”: animali in salute mantengono una popolazione umana in salute e contribuiscono alla salute dell’ambiente. La pandemia ci ha resi tutti più consapevoli di quanto la salute umana sia interconnessa a quella animale e del pianeta, e di come esistano malattie trasmissibili tra specie diverse, appunto le zoonosi, con effetti anche devastanti sull’equilibrio della salute globale.

Cosa bisogna fare ancora per mettere in pratica un modello sanitario realmente One Health?

Nell’ultimo periodo sono stati fatti molti passi avanti: i termini One Health e zoonosi sono oramai parte del dibattito pubblico e rientrano nelle discussioni e negli impegni presi sui tavoli istituzionali, basti pensare agli impegni assunti proprio per l’adozione di un approccio One Health globale nel corso dell’ultimo G20 Salute; in questo senso i webinar che abbiamo realizzato ad aprile e a settembre per informare il grande pubblico, non solo gli addetti ai lavori, sull’importanza di conoscere i termini di una partita che ci riguarda tutti da vicino. Sicuramente ora dobbiamo procedere in questo percorso, adottando concretamente pratiche e soluzioni che rispettino la salute nella sua globalità. In tutto ciò rimane essenziale il ruolo, e quindi il coinvolgimento, del settore veterinario.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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