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23 Agosto 2023
16:55

Abbandona il cane legato a una ringhiera e scappa con l’auto, il Sindaco: «Chi è la vera bestia?»

È questa l’ennesima storia indegna raccontata dal sindaco di Venaria Reale in provincia di Torino, Fabio Giulivi che con una foto del cagnolone scrive un lungo post su Facebook che parte con una domanda: «Chi è davvero la bestia?». Prima, però, di scrivere il suo pensiero, il primo cittadino racconta i fatti.

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Ancora un abbandono, ancora un cane legato a una ringhiera e lasciato lì spaventato e incredulo a guardare il suo adorato pet mate che risale velocemente sull’auto. È questa l’ennesima storia indegna raccontata da Fabio Giulivi, sindaco di Venaria Reale, in provincia di Torino. Il Primo cittadino accompagna una foto del cagnolone abbandonato a un lungo post su Facebook che inizia con una domanda: «Chi è davvero la bestia?»

Prima, però, di scrivere il suo pensiero su queste persone inqualificabili, il Primo cittadino racconta i fatti: «Ieri pomeriggio in Corso Garibaldi una vettura si è fermata, ha legato questo bellissimo cucciolone a una ringhiera, ed è fuggita via. Fortunatamente alcuni passanti hanno assistito all'episodio riuscendo anche a prendere il numero di targa del veicolo. Intervenuta la nostra Polizia Municipale, ha messo in sicurezza il povero cane, avviando subito le indagini per risalire ai pet mate e far luce sull'episodio».

A questo punto, Giulivi, nel ruolo di Sindaco ricorda anche che «l’abbandono o il maltrattamento di animali rappresentano reati penali. Tale norma, in particolare, prevede testualmente che “chiunque abbandona animali domestici che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10mila euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detenga animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze».

Detto tutto quello che doveva da amministratore di una cittadina, però, il Sindaco lascia spazio al suo personale giudizio su questi avvenimenti che potrebbero essere evitate attraverso la rinuncia di proprietà che, pur non essendo la soluzione migliore per l’animale, gli risparmia almeno sofferenze inutili e spesso la morte.

«Non c'è qualcuno che vi obbliga a prendere un animale domestico se poi non siete in grado di volergli bene – scrive Giulivi – Tra l'altro, per chi non potesse più tenerlo, ricordo che vi sono altri sistemi legali diversi dal vergognoso atto dell'abbandono. Questa vicenda, si è conclusa positivamente per il cane, ma cosa sarebbe potuto capitare se l'abbandono fosse avvenuto in una zona meno trafficata, lasciandolo sotto il sole a 40 gradi e senz'acqua. amore incondizionato e chiedono niente se non un po’ di affetto. E ancora oggi vengono abbandonati. Chi sarebbe poi la bestia?», lasciando aperta la risposta, ma indicandola in maniera chiara retoricamente.

Moltissimi i commenti indignati sotto al post, con tante persone che chiedono informazioni sul simpatico cane e che vengono rassicurate dallo stesso Sindaco sul fatto che sta bene e si trova in una struttura idonea, convenzionata con il Comune di Venaria, nell'attesa della decisione dell'autorità competente.

Una precisazione, però, va fatta sulla domanda lanciata dal Sindaco «chi sarebbe la bestia?»: pur capendo, infatti, il senso dato da Giulivi alla frase, è bene sottolineare che quel “bestia” utilizzato in maniera dispregiativa non è del tutto appropriato e non per una questione di "politicamente corretto" ma per una questione di sostanza: rappresenta, anche se fatta a uno scopo assolutamente condivisibile, il resistere però di un antropocentrismo che continua a voler considerare gli altri animali peggiori di noi quando un episodio così testimonia chiaramente che siamo decisamente peggio delle cosiddette "bestie".

In estate cresce il numero degli abbandoni, ma questa è anche la stagione giusta per abbandonarsi alle nuove conoscenze, e per accogliere nella propria vita, con consapevolezza, un nuovo compagno animale. Per questo la campagna di Kodami per l'estate 2023 invita le persone a vivere una vacanza bestiale e a impegnarsi in prima persona per fare arrivare la propria voce alle istituzioni perché intervengano attivamente sul fenomeno dell'abbandono.

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Simona Sirianni
Giornalista
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