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Kodami Call

Chi è il tragulus, il piccolissimo “cervo-topo” che si pensava estinto?

Chiamato anche "cervo-topo", il tragulo è una delle specie perdute più ricercate. Simile a un cervo, con zanne ricurve, le dimensioni di un coniglio e che cammina sulle punte dei piedi. Non si sa molto su di lui ma se continui a leggere, ti sveliamo tutto quello che abbiamo scoperto.

5 Gennaio 2023
11:02
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Il Tragulus fa parte della famiglia Tragulidae, costituita da circa dieci specie di piccoli mammiferi ungulati. Si trovano nelle zone più calde del Sud-est asiatico e dell'India e in alcune parti dell'Africa e sono classificati nei generi Hyemoschus, Moschiola e Tragulus. Con il suo corpo rotondo, le zampe snelle e le lunghe zanne, questo animale appare davvero particolare.

I primi avvistamenti di questo animale sono stati fatti tra il 1910-1990 e siamo riusciti a vederlo di nuovo nel 2019: era passato talmente tanto tempo che abbiamo pensato si fosse estinto, ma non è così.

Che differenza c’è tra un cervo-topo e un cervo? Il tragulo condivide un sottordine con i cervi (Ruminantia) ma non sono considerati "veri e propri cervi" bensì hanno una loro famiglia, i Tragulidae. A differenza del cervo, il tragulo ha uno stomaco a tre camere – anziché a quattro – e non possiede corna o palchi. I maschi hanno però sviluppato delle lunghe zanne ricurve che sporgono dalla mascella superiore, probabilmente usate per la competizione ai fini della riproduzione e difesa del territorio. Grazie a un mantello molto folto e a una robusta muscolatura intorno al collo e alla groppa, questi adorabili combattenti sono protetti dai morsi durante le lotte.

La sua etologia è particolare quasi quanto la sua morfologia, hanno delle tecniche di difesa tutte loro: battono con rabbia gli zoccoli quando sono agitati, come per diffondere il segnale di pericolo. Inoltre, il tragulo acquatico (Hyemoschus aquaticus) – la specie più grande di questi piccoli ungulati –  è noto per la sua capacità di immergersi sott'acqua quando avverte la presenza di un predatore nelle vicinanze. Questi nuotatori in miniatura si rannicchiano e camminano sul fondo di fiumi e torrenti per evitare di essere trascinati dalla corrente e se ci sono canne o piante nei paraggi le afferrano per rimanere legati.

Sono solitari e si nutrono quasi esclusivamente di materiale vegetale, si riuniscono solo per accoppiarsi e comunicano con una serie di odori e rumori; questo comportamento "riservato" rende ancor più difficile lo studio di queste specie.

Una femmina di cervo-topo porta in grembo la prole per un periodo che va dai cinque ai nove mesi, a seconda della specie. Di solito il piccolo è in grado di stare in piedi da solo entro un'ora dalla nascita. Questo tipo di prole viene chiamata precoce (o atta), ovvero: i piccoli di specie animali che, schiusi dall'uovo o partoriti dalla madre, possono provvedere in parte, o del tutto, alle necessità della vita. Sono capacità diffuse nelle specie predate e in pericolo di vita sin dal primo momento. Per questo motivo i piccoli devono avere la possibilità di scappare appena nati. Le madri visitano periodicamente i loro figli per nutrirli e si reggono su tre zampe durante l'allattamento. Inoltre, le femmine di tragulo sono note per la capacità di essere quasi continuamente in gestazione: possono accoppiarsi di nuovo solo poche ore dopo il parto.

Il cervo-topo è il primo mammifero riscoperto nell'ambito di un programma globale di conservazione della fauna selvatica chiamato Search for Lost Species. Sapere che questa specie sia ancora là fuori, in quest’epoca di estinzioni di massa, è incoraggiante. Però, deve essere solo il primo passo per assicurarci di non perderla di nuovo. I ricercatori hanno in programma di posizionare trappole fotografiche in più regioni forestali sperando di condurre la prima indagine completa della specie.

Sono una ragazza che dopo qualche anno di veterinaria ha scoperto la sua passione: lo studio del comportamento degli animali, incluso l'uomo, in un'ottica comparata. Questa scienza, ancora sconosciuta, si chiama "Etologia" e mi aiuta a non smettere mai di conoscere cose sulla natura, sugli animali, su di noi e sulla nostra storia.
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