episodio 2

Alla scoperta dei vaccini per cani: non sono un obbligo, ma un gesto di cura

Nella seconda puntata di Kodami doc, il format che racconta l’importanza dei vaccini per la salute e il benessere dei nostri compagni animali. Ci guida in questo viaggio di scoperta la dottoressa Eva Fonti.

7 Marzo 2023
19:55
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vaccino cane
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«I vaccini non sono affatto obbligatori. Vanno fatti perché vogliamo bene ai nostri compagni animali e desideriamo averli in salute. Sono quindi un gesto di cura e tutela nei loro confronti». È così che la veterinaria Eva Fonti spiega ai pet mate che arrivano nel suo ambulatorio l'importanza dei vaccini, soprattutto per i cani più giovani.

Ariel, Milo e Uccio sono tutti i cuccioli che stanno compiendo il ciclo vaccinale seguiti da Fonti. Un percorso che inizia quando il cucciolo ha intorno ai 35-40 giorni di vita e si compie a 4 mesi. «Il periodo più delicato è quello della finestra di vulnerabilità che va dai 35 giorni ai 2 mesi, è fondamentale in questa fase eseguire un adeguato protocollo vaccinale per stimolare gradualmente l'immunità del cucciolo e consentirgli di fare le sue passeggiate in totale sicurezza».

Edvige e l'instancabile Ariel

Edvige e Ariel
Edvige e Ariel

Il traguardo della passeggiata insieme è quello che aspetta Edvige, la pet mate di Ariel: «Oggi facciamo il richiamo del vaccino con la speranza di uscire presto insieme, cosa che non è ancora successo se si escludono le visite dalla veterinaria».

Ariel è il frutto di una cucciolata casalinga e come spesso accade in questi casi, la famiglia in cui era nata non voleva tenerla con sé. Edvige si è quindi fatta avanti e ha deciso di adottarla: «Per me significava dare la gioia a un cagnolino che cercava casa e così d'accordo con i miei figli l'abbiamo accolta. Un cane ti rivoluziona la vita ed è questo che ha fatto Ariel con noi». Da quando è arrivata in casa la cucciola si è dimostrata fin da subito vivacissima e non sta ferma neanche durante la visita. Per ogni cucciolo uscire e scoprire il mondo è una tappa fondamentale della vita e per l'instancabile Ariel è un modo per appagare la sua straordinaria curiosità nei confronti del mondo.

Nonostante l'innata passione per le pantofole e una propensione naturale a combinare guai di Ariel, Edvige non ha dubbi: «La sua adozione è stata la cosa migliore che abbia fatto. Ci sono così tanti cani abbandonati che hanno bisogno di una famiglia, non c'è motivo di comprarli, meglio dare una casa a chi non ce l'ha», dice guardando la cucciola.

Fonti saluta Edvige e Ariel con una buona notizia: «Tra 10 giorni potrà fare tutte le passeggiate che desiderate, sempre in sicurezza e in luoghi puliti, in vista del secondo vaccino».

Uccio, il meticcio dagli occhi di ghiaccio

cani vaccini
Francesca e Uccio

La visita successiva nell'ambulatorio di Fonti è quella di Uccio, accompagnato dalla sua pet mate Francesca: «Era un cucciolo abbandonato. Mi sono innamorata di lui appena l'ho visto e ora non posso più farne a meno».

Francesca è rimasta colpita dal bellissimo meticcio dopo aver visto il suo appello sui social. «Ha gli occhi blu di un Husky ma anche qualcosa che ricorda un Labrador: io lo trovo bellissimo», dice con orgoglio. Come ha spiegato anche l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio in un video, i meticci grazie alla loro unicità sono compagni di viaggio straordinari capaci di donare grandi avventure alle loro famiglie.

Uccio si è dimostrato davvero unico, e nonostante un iniziale scetticismo dovuto ai tanti pregiudizi sui vaccini, Francesca ha scelto di affidarsi alla scienza per salvaguardarne la salute: «La medicina fa sempre progressi e quindi so che se ci consigliano di vaccinarli è per proteggerli. A non farli avrei paura di esporre Uccio a qualche malattia che non si riesce a curare».

Non è un timore infondato. Come spiega Fonti, che è anche membro del comitato scientifico di Kodami, i cani soprattutto nei primi mesi sono esposti a malattie potenzialmente mortali: «Patologie virali come la gastroenterite infettiva, il cimurro e l'epatite infettiva rischiano di causare gravi problemi. In alcuni casi, per il timore del vaccino si rischia di vedere finire il proprio cane in terapia intensiva».

Anche se non esistono vaccini obbligatori per legge in Italia, le linee guida internazionali distinguono quelli fortemente consigliati, detti core, da quelli da usare in base a precisi rischi geografici, detti non core. Questa suddivisione cambia da paese a paese e il caso emblematico è quello della rabbia: «In Italia non è una malattia diffusa, come per esempio in est Europa, dove è endemica, per questo qui il vaccino è non core. Le cose cambiano quando si decide di andare all'estero, per spostarsi è considerata una vaccinazione obbligatoria», sottolinea la veterinaria.

La scelta di quale vaccino somministrare ricade quindi sul professionista che segue la famiglia che valuta a seconda dello stile di vita e delle circostanze. «Anche se non ci sono obblighi, esistono linee guida internazionali a cui i veterinari devono attenersi – spiega Fonti – Sono state elaborate tenendo in considerazione l'età del cucciolo e la situazione ambientale in cui vive allo scopo di proporre al pet mate un piano vaccinale adeguato».

La traccia del percorso vaccinale è conservata all'interno del libretto sanitario: «È uno strumento utilissimo perché ogni bollino che apponiamo è sempre accompagnato dal timbro e dalla firma del veterinario. Da questo documento è possibile risalire anche al numero di lotto del vaccino somministrato. Tutte informazioni importanti per quando i cani saranno adulti. Eseguire un prelievo di sangue e fare una titolazione anticorpale per vedere se in effetti ha sviluppato degli anticorpi verso una determinata patologia può essere utile anche per decidere se continuare le vaccinazioni».

«Quando l'amore si moltiplica nella difficoltà»: la storia di Valentina e Milo

Valentina e Milo
Valentina e Milo

Al contrario del meticcio Uccio, Milo è un Bulldog Inglese nato in allevamento. Nessuno però voleva saperne di lui per via di un difetto congenito all'occhio. Lo racconta Valentina, che oggi è la sua compagna di vita: «Una mia amica mi ha scritto, raccontandomi la sua storia. Ne ho parlato in famiglia e abbiamo deciso di accoglierlo. Quando è arrivato ci siamo resi conto che aveva anche diverse infezioni in atto».

Da quel momento inizia per Milo un percorso terapeutico che lo ha portato a ritardare i vaccini. Nonostante abbia già raggiunto i 7 mesi la sua immunità non è ancora completa, ma Valentina non si perde d'animo: «Queste difficoltà hanno raddoppiato l'amore. Viviamo in una zona di campagna, dove ci sono molte zanzare e insetti, e anche se Milo vive in casa il rischio di problemi è presente, quindi sarò in apprensione fino a quando non avrà completato il ciclo».

Ad aggiungersi ai problemi insorti in tenera età, ci sono anche quelli legati alla razza a cui appartiene Milo: «Si tratta di un cane brachicefalo, cioè con il muso tipicamente schiacciato – conferma la veterinaria – In questi soggetti l’accrescimento osseo della testa avviene in larghezza piuttosto che in lunghezza, con il risultato della tipica testa rotonda. Una caratteristica morfologica frutto di una spinta selezione da parte dell'essere umano che negli anni ha privilegiato l’aspetto estetico rispetto a quello funzionale».

Quando lo ha adottato, Valentina non sapeva se il suo Milo avrebbe potuto recuperare la vista, oggi però lasciano l'ambulatorio di Fonti con una speranza: «Incrociamo le dita! La speranza è di dargli una vita più felice e più occasioni di comunicare con gli altri cani».

In casi come quello Milo le vaccinazioni si rimandano per non entrare in contrasto con le altre terapie. Esistono infatti degli effetti collaterali legati alla somministrazione: «I più frequenti, che sono anche i più banali, comprendono una lieve febbre, spossatezza generale e indolenzimento nel luogo dell'inoculazione. Ma niente paura perché passa tutto naturalmente». Nei casi di sintomi più gravi, e rari, la veterinaria invita a rivolgersi al professionista di fiducia.

Molti credono la vaccinazione si risolva con una semplice puntura, la verità è che ogni incontro comprende sempre una visita medica adeguata e un'analisi dello stile di vita dell'animale. Un'occasione per ascoltare i dubbi e fugare le preoccupazioni del pet mate: «Per me è come entrare per un attimo nelle vite di queste famiglie e ne sono sempre felice», conclude Fonti mentre chiude il suo ambulatorio al termine della lunga giornata dedicata alle vaccinazioni dei cuccioli.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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