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29 Novembre 2022
16:25

Una TAC per cani, gatti e anche conigli arriva a Forlì. «Un punto di riferimento per tutta la Romagna»

La TAC per esaminare non sono solo cani e gatti, ma anche altri animali di piccola taglia come criceti e conigli, è arrivata a Forlì. Da circa un mese, infatti, questo importante strumento diagnostico è in funzione nella clinica veterinaria Porta Schiavonia che ha sede nella cittadina romagnola, andando a riempire un vuoto sanitario notevole.

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Serviva da tempo e adesso, finalmente, la TAC per esaminare non solo cani e gatti ma anche altri animali di piccola taglia come criceti e conigli è arrivata a Forlì.

Da circa un mese, infatti, questo importante strumento diagnostico è in funzione nella clinica veterinaria Porta Schiavonia che ha sede nella cittadina romagnola, andando a riempire un vuoto sanitario notevole. «Siamo molto fieri di essere riusciti a portare a compimento questo progetto iniziato già tre anni fa perché adesso esiste finalmente un punto di riferimento per grande parte della Romagna. Saremo, infatti, gli unici a offrire questo servizio, insieme a un altro centro a Lugo, dopo sennò bisogna arrivare fino a Bologna» ci spiega Antonio Bassini, veterinario titolare della clinica.

«Il tempo è stato necessario perché abbiamo dovuto trasformare parte della struttura aggiungendo una parte in più per riorganizzare il tutto, mentre nel frattempo continuavamo tutti a lavorare. Ma la necessità di disporre di questo tipo di strumentazione diagnostica era troppo importante per fermarsi alle prime difficoltà».

Questa sofisticata tecnica permette, infatti, di ottenere scansioni complete delle diverse parti anatomiche con una definizione e un dettaglio di molto superiori rispetto alla Radiologia tradizionale e all’Ecografia.

«Abbiamo acquistato questa strumentazione all'avanguardia, proprio per riuscire a dare una risposta molto più puntuale rispetto a quelle che si riescono a dare con la tradizionale indagine radiologica o ecografica. E questo, non solo per i nostri clienti, ma per un bacino di utenza molto più ampio che ne risultava sprovvisto. Abbiamo ricevuto infatti molto telefonate di non clienti che chiedevano informazioni a dimostrazione della grande richiesta di questo tipo di diagnosi performante, specie quando si tratta di patologie oncologiche».

Nella pratica, non potendo chiedergli di stare fermo a comando, l’animale viene sedato in anestesia generale: «Sì questo è necessario, ma abbiamo aggiunto un nuovo apparecchio anestesiologico che permette di realizzare questa fase in totale tranquillità. Anche se la TAC è comunque molto veloce, rispetto alla risonanza, in una decina di minuti riesce a fare tutto il suo percorso e arrivare alle immagini».

«Inoltre, essendo una TAC per uso umano, in quanto non ci sono TAC per uso veterinario ma solo software applicati a quelle per uso umano, la grandezza del macchinario ci permette di fare indagini che vanno dalla punta del naso alla punta della coda anche in cani di grandissima taglia. La lettura dell’esame viene poi realizzato da una dottoressa specializzata che nel giro di 12/24 ci fornisce l’esito».

La metodica è assolutamente non invasiva: durante l’esecuzione della Tac l’animale non prova alcun dolore: «Si può stare assolutamente tranquilli che mentre per l’animale non comporta alcuna sofferenza, è invece, estremamente utile per tante  diverse patologie».

Tra queste ci sono sicuro le patologie oncologiche, come detto, per le quali spesso si interviene senza essere certi che non ci siano altre problematiche o altre patologie correlate alla neoplasia.

«Ma ci sono anche le patologie articolari, per le quali la TAC dà un’immagine tridimensionale molto più performante rispetto alla normale radiologia soprattutto quando ci sono fratture molto piccole o lesioni tendinee o cartilaginee. E serve anche per scoprire una patologia dell’orecchio, la bolla timpanica, di cui i cani soffrono frequentemente specie per la rottura del timpano, ma che con la sola radiologia è molto difficile da riconoscere e indagare. Insomma, diciamo che la TAC può essere sfruttata per tutto quello su cui la normale radiologia o ecografia di uso quotidiano ci lascia dei dubbi. Quando succede, fare una TAC apre un mondo».

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Simona Sirianni
Giornalista
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