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26 Febbraio 2021
14:17

Osteosarcoma nel cane e nel gatto

L'osteosarcoma (OSA) è un tumore maligno che può colpire gatti e soprattutto cani di grossa taglia. Causa metastasi ai polmoni e può colpire anche il tessuto osseo prevalentemente degli arti. Le cause non sono del tutto note e potrebbe esserci anche una componente ereditaria. La diagnosi definitiva è istopatologica e le terapie variano a seconda dell'avanzamento della malattia.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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L'osteosarcoma (OSA) è un tumore maligno del tessuto osseo che si riscontra principalmente nei cani di grossa taglia; raramente nel gatto. È una malattia tumorale maligna che metastatizza frequentemente ai polmoni. La terapia è principalmente chirurgica.

Che cos'è l'osteosarcoma?

L'OSA è un tumore del tessuto osseo che colpisce razze canine di grossa mole (Alano, San Bernardo, Rottweiler, etc.) localizzandosi prevalentemente a livello degli arti. Le porzioni più colpite sono le metafisi (parte centrale) dell'omero e del femore, ossa del braccio e della coscia rispettivamente. Questo tipologia di OSA è detta appendicolare. Tuttavia, l'OSA può avere una localizzazione a livello dello scheletro assiale quindi ossa mascellare, mandibolare, cranio, costole, naso, etc. È un tumore delle cellule dell'osso e si può classificare anche in base all'istotipo prevalente in OSA condroblastico, osteoblastico, fibroblastico, scarsamente differenziato e teleangectasico.

L'OSA è una neoplasia che si riscontra più raramente nei gatti anziani. Il comportamento biologico e le caratteristiche generali di questo tumore sono molto simili tra cane e gatto.

Fattori di rischio

Le cause dell'OSA non sono del tutto note. Secondo alcuni studi microtraumi ripetuti possono indurre stimoli continui alla riparazione dei tessuti e quindi alla crescita incontrollata. Altre ricerche puntano il dito contro l'esposizione a dosi radianti e alla presenza di impianti metallici per riparazione di fratture. Infine, si è ipotizzata anche una predisposizione genetica. In una razza canina in particolare: Deerhound (levriero scozzese) c'è una componente ereditaria che predispone allo sviluppo dell'OSA.

Sintomi dell'osteosarcoma

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Nel caso di OSA appendicolare, i cani affetti da questo tumore spesso sono portati a visita per un problema di zoppia e l'animale viene inquadrato per un problema ortopedico. Talvolta, viene riferito di un trauma subito. Generalmente, però il segno più tipico è la zoppia relativa all'arto colpito, che è molto dolorante e spesso tumefatto nel punto di localizzazione del tumore.

I segni clinici dell'OSA in sede assiale variano a seconda della porzione anatomica interessata. L'animale può presentare difficoltà a deglutire (disfagia) e, deformità facciale se il tumore riguarda le ossa del distretto facciale, scolo nasale se l'OSA riguarda le ossa nasali o aumento della sensibilità con possibile sintomatologia neurologica.

Se il tumore è in fase avanzata e dunque già metastatico ai polmoni non sempre si possono manifestare, nell'immediato, difficoltà respiratorie.

Diagnosi dell'osteosarcoma

La diagnosi di OSA oltre che sull'evidenza clinica si giova di indagini strumentali quali indagini radiografiche e, per la conferma, di una biopsia del tessuto. La diagnosi definitiva è istopatologica.

Una volta che è stato diagnosticato l'OSA, bisogna capire l'estensione della malattia ovvero se sono presenti o meno metastasi (stadiazione). La sede più frequente sono i polmoni per cui bisogna procedere con indagini di diagnostica per immagini (TAC) per valutare la possibile estensione polmonare dell’OSA.

Terapia dell'osteosarcoma

La terapia varia a secondo dello stadio della malattia. Nel caso di OSA localizzato ad un arto la terapia prevede l'amputazione. Molti animali amputati recuperano abbastanza bene con una buona qualità della vita. In caso di malattia già metastatica si può optare per la chemioterapia.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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