video suggerito
video suggerito
5 Gennaio 2024
12:34

Tagliare le orecchie a cani e gatti per farli assomigliare a “Mickey Mouse”: la terribile moda in Cina

Operazioni chirurgiche su cani e gatti per farli assomigliare al celebre Topolino di Walt Disney: ecco la nuova discutibile tendenza che arriva dalla Cina.

169 condivisioni
Immagine

Operazioni chirurgiche per fini estetici su gatti e cani per farli sembrare simili a "Mickey Mouse", il celebre topolino creato dalla fantasia di Walt Disney. È questa l'orribile moda che sta prendendo piede in Cina dove sono in aumento il numero di animali d'affezione che vengono sottoposti ad interventi pesanti di chirurgia: vengono anestetizzati e le loro orecchie tagliate e il decorso post operatorio può variare dalle 2 alle 6 settimane.

Su questa scelta molti veterinari e attivisti si sono indignati: è una pratica finalizzata solo a cambiare l'aspetto estetico e non di certo un'operazione fatta per problematiche di salute. Inoltre, viola i diritti degli animali che, non avendo possibilità di sottrassi a questa pratica, sono costretti a subire le scelte dei loro umani.

La Cina non è nuova a queste pratiche discutibili sugli animali. Ad esempio qualche anno fa era di tendenza utilizzare dei collant per cani, per aver un cane "fashion", sempre alla moda: un pratica che spettacolarizzava ingiustamente gli animali. Le mode sono passeggere, si sa, ma le stranezze, seppur cambiano non passano mai del tutto. Amati, viziati e anche un po’ ridicolizzati, cani e gatti in particolare sono soggetti alla creatività e alla stravaganza degli esseri umani e questo ha spinto, in Cina ma non solo, alcune persone a colorare i loro cani per trasformali in animali esotici.

Liu Yundong, responsabile del Loving Care International Pet Medical Center di Pechino, ha spiegato al South China Morning Post che: «L'intervento viene eseguito raramente negli ospedali per animali domestici nelle grandi città, ma è comune nei canili e negli allevamenti. Attualmente non esistono restrizioni legali in Cina. È una questione morale. Come veterinari, aderiamo al principio del benessere degli animali e non sosteniamo questi interventi chirurgici. I colleghi che ho incontrato sono tacitamente contrari».

Liu ha aggiunto che la procedura chirurgica è un processo che si basa su due fasi: la prima prevede il taglio e la modellatura delle orecchie dell'animale e dura circa mezz'ora, mentre la seconda dura dai 20 ai 60 giorni e garantisce che le orecchie rimangano in posizione verticale. «L'intera esperienza può essere estremamente traumatica per gli animali e può lasciare loro conseguenze fisiche e psicologiche», ha concluso il veterinario.

Il giornale ha effettuato delle ricerche utilizzando delle parole chiave come "orecchie di Topolino" e "strumenti per tagliare le orecchie" e ha scoperto che prodotti come "strumenti chirurgici per tagliare le orecchie dei cani" erano elencati sulle home page di diversi negozi. Gli strumenti sono stati divisi in più categorie e il "Tagliaorecchi speciali per orecchie di Topolino" è elencato separatamente al prezzo di 196 yuan. Il "Mickey Ear Trimmer", ovvero lo strumento utilizzato per tagliare le orecchie, è in commercio in tre modelli: grande, medio e piccolo, in modo che possa essere utilizzato per cani di diverse età e dimensioni. Inoltre, dalle ricerche è emerso che un totale di tre negozi vendevano "tagliaorecchie" per animali domestici, denominati "Shendog Xiaoqi Department Store", "Baowei Department Store" e "Xizi Lakeside Department Store". Le vendite in questi negozi si aggiravano intorno ai 410, 842 e 253 pezzi.

Immagine

Un altro giornalista di Dongfang.com·Zongxiang News ha consultato Li Weijie, un partner dello studio legale Shanghai Zhengce e membro del comitato di ricerca sugli affari civili dell'Associazione degli avvocati di Shanghai. L'avvocato Li Weijie ha affermato che la mancata richiesta da parte del venditore di una licenza commerciale per dispositivi medici veterinari non è coerente con le attuali normative legali. Gli strumenti per la chirurgia degli animali domestici generalmente richiedono una licenza commerciale per dispositivi medici veterinari, rilasciata dall'agenzia di supervisione della salute degli animali. Secondo le disposizioni della "Legge sulla prevenzione delle epidemie animali della Repubblica popolare cinese" e dei "Regolamenti sull'amministrazione dei farmaci veterinari", le imprese impegnate nel commercio di dispositivi medici veterinari devono ottenere la corrispondente licenza commerciale prima di intraprendere attività commerciali. Dunque, la pratica oltre che immorale risulta essere ampiamente nel campo dell'illegalità.

In Italia, le pratiche del taglio delle orecchie (conchectomia) e della coda (caudectomia) sono assolutamente illegali. In altri paesi è ancora possibile: l’amputazione è molto dolorosa e viene fatta intorno ai 3/4 mesi di età e l’intervento avviene tramite il taglio della parte “blanda” del padiglione auricolare per ottenere un aspetto specifico che coincide con l’immagine desiderata. Ne abbiamo parlato su Kodami attraverso un articolo di Laura Arena, veterinaria esperta in benessere animale e membro del nostro comitato scientifico in cui viene sottolineato anche che dopo l'intervento «alcuni cani possono soffrire la sindrome del dolore fantasma».

La Legge in Italia è chiara ed è prevista come eccezione solo l'ipotesi di casi specifici di medicina preventiva. Chiunque violi il divieto è dunque punibile ai sensi dell‘articolo 544 ter del Codice penale (maltrattamento di animali), con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.

L’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) ha preso una posizione contro le amputazioni: dal 1 gennaio 2021 tutti i cani con orecchie e code amputate nati a partire da quel giorno non possono partecipare alle gare, neppure con un certificato veterinario. Divieto che è poi diventato definitivo e senza eccezioni per il taglio di orecchie a partire dal 2023.

Il 13 novembre 1987 gli Stati europei avevano invece già firmato la Convenzione europea di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia, ratificata dall’Italia nel 2010 con Legge propria n. 201/2010. L’articolo 10 della Convenzione recita che «gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare: il taglio della coda; il taglio delle orecchie; la recisione delle corde vocali;
l’esportazione delle unghie e dei denti. Saranno autorizzate eccezioni a tale divieto solamente: se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un determinato animale; e per impedirne la riproduzione».

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views