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11 Gennaio 2022
16:27

Un gigantesco “drago marino” è stato scoperto nel Regno Unito: è il fossile di un ittiosauro

Un'enorme ittiosauro fossile è stato scoperto a Rutland, Inghilterra. Il "drago marino" misura circa 10 metri di lunghezza ed è il fossile più grande e completo mai trovato in Gran Bretagna.

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In Gran Bretagna è stata appena annunciata la scoperta di un gigantesco ittiosauro fossile risalente a circa 180 milioni di anni. L'enorme rettile marino è stato portato alla luce nella laguna della Rutland Water Nature Reserve, in Inghilterra, e si tratta del fossile più grande e più completo mai trovato in Gran Bretagna.

La scoperta nelle Midlands inglesi è merito del Leicestershire and Rutland Wildlife Trust e di Joe Davis, che ha scovato il fossile su un'isola lagunare nel bacino idrico di Rutland nel febbraio del 2021. Il "drago marino", come vengono spesso etichettati questi antichi e giganteschi rettili, è lungo circa 10 metri e solamente il cranio ha un peso di circa una tonnellata.

Il tweet di Nigel Larking, paleontologo membro del team che guidato gli scavi

Inizialmente sembrava che i resti fossili appartenessero a un enorme dinosauro, ma quando il paleontologo dell'Università di Manchester Dean Lomax ha ricevuto le foto del ritrovamento ha immediatamente capito che si trattava invece di un grosso ittiosauro. I ricercatori dovranno ora studiare in maniera approfondita i resti per saperne di più su come vivevano questi grandi rettili marini ma è stato già ipotizzato che possa appartenere alla specie Temnodontosaurus trigonodon, conosciuta già dal 1843 per altri ritrovamenti avvenuti in Germania e Francia.

Alla scoperta del drago marino di Rutland

Gli ittiosauri erano grossi rettili marini molto simili per aspetto a pesci e delfini. Hanno dominato gli oceani mesozoici tra i 250 e i 90 milioni di anni fa e sebbene abbiano vissuto in contemporanea ai grandi dinosauri estinti non appartengono allo stesso gruppo, ma bensì a una linea separata di antichi rettili. Si sono evoluti dai rettili terrestri durante il periodo Triassico, oltre 246 milioni di anni fa seguendo un percorso simili a quello compiuto dagli odierni cetacei.

A causa di un fenomeno biologico chiamato convergenza evolutiva sono stati sottoposti alle le stesse pressioni ambientali di pesci e cetacei, e hanno perciò sviluppato caratteri utili alla vita in mare quasi identici a quelli dei delfini. Possedevano infatti un muso allungato, proprio come il rostro di un tursiope, una pinna dorsale e una causale, e tutti i quattro arti trasformati in pinne perfettamente adatte al nuoto.

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Una ricostruzione in 3D degli ittiosauri

Di recente un altro importante ritrovamento fossile – il più antico di tutti – era stato rinvenuto tra le montagne di Augusta in Nevada, tuttavia è proprio con la Gran Bretagna che gli ittiosauri hanno da sempre un legame molto speciale. I primi resti fossili della storia furano infatti scoperti nel Dorset all'inizio del XIX secolo dalla paleontologa Mary Anning, una raccoglitrice di fossili professionista che contribuì a cambiare per sempre il pensiero scientifico riguardo alla storia della vita Terra.

Il team di paleontologi continuerà ora a lavorare allo studio e alla conservazione di questa importante scoperta scientifica. Per preservare i preziosi resti Anglian Water – la società idrica che ha collaborato allo scavo – sta invece cercando dei finanziamenti. L'obiettivo di tutti è infatti quello di permettere all'enorme "drago marino" di restare a Rutland, dove la sua eredità potrà essere valorizzata dalla comunità locale e condivisa con il grande pubblico.

La foto di copertina appartiene alla Anglian Water/Leicestershire e Rutland Wildlife Trust/Matthew Power Photography

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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