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30 Marzo 2022
16:52

Ucciso Poldo il cinghiale, “adottato” dal quartiere Vigna Clara a Roma

Prima narcotizzato e poi ucciso: così è morto il cinghiale Poldo, a Roma. Era praticamente stato adottato dai residenti del quartiere di Vigna Clara. Ma il fatto che ormai era di casa, lì, gli è stato fatale.

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Prima narcotizzato e poi ucciso. Eppure lui, il cinghiale Poldo, era stato praticamente adottato da tutto il quartiere. Era così un habitué che i residenti gli avevano dato un nome. L’episodio è accaduto a Roma Nord, nel quartiere di Vigna Clara, sabato scorso. Probabilmente l’animale era arrivato lì dal Parco dell’Insurgherata. Alla ricerca di un po’ di cibo, a un certo punto si è sdraiato a terra, in un’area verde in via del Podismo. Lì si è addormentato.

Molti residenti lo avevano visto e si sono subito resi conto che era lui. Qualcuno, però, ha chiamato la polizia locale. Il servizio veterinario lo ha narcotizzato. Poi, è stato abbattuto. Il consigliere di Roma Capitale e vicepresidente della Commissione Ambiente, Daniele Diaco, la definisce una «agghiacciante notizia». «Auspichiamo che venga fatta presto luce su questa vicenda che ci lascia atterriti: in una società civile gli animali non possono essere trattati così e auspichiamo che anche le associazioni di settore intervengano esprimendo ferma e netta condanna – aggiunge – Ma ciò che lascia ancora di più l’amaro in bocca è constatare il menefreghismo totale dell’amministrazione Gualtieri verso il mondo animale e il benessere dei nostri amici a quattrozampe».

«Era un cinghiale che non dava fastidio a nessuno», commentano da Rivoluzione ecologista animalista, sottolineando come la procedura dell’addormentamento e della uccisione successiva sia stata «la stessa usata nel 2020 per abbattere la famigliola di cinghiali di Via Gregorio VII». «Ucciso a tradimento. E poi venite a parlare di pace», dice il Cadapa, il Comitato Antispecista Difesa Animali Protezione Ambiente.

La presenza dei cinghiali a Roma è particolarmente presente a Nord della città, dove ci sono numerose popolazioni nei parchi della fascia semi-urbana. Il forte impatto antropico nelle aree più vicine ai boschi (e i rifiuti organici abbandonati lungo le vie) spingono gli ungulati a muoversi per cercare cibo. E così spesso si ritrovano tra i quartieri della città. Molti di loro, ormai, vivono anche all’interno delle aree verdi urbane. Il piano di sorveglianza e prevenzione per la peste suina africana sottolinea che la popolazione post riproduttiva dei cinghiali, in Italia, va da 800.000 ad un milione di ungulati.

Proprio qualche giorno fa due femmine di cinghiale sdraiate in mezzo alla strada, intente ad allattare i cuccioli sono state trovate nel quartiere Monte Mario.

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