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17 Gennaio 2023
11:30

Trovate otto uova di struzzo di oltre quattromila anni in Israele

In Israele gli archeologi hanno trovato i resti di antiche uova di struzzo risalenti a oltre 4.500 anni fa. Sono state probabilmente consumate dai nomadi del deserto come cibo.

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Emil Aladjem, Israel Antiquities Authority

Otto uova di struzzo risalenti ad almeno 4.500 anni fa o forse ancora più antiche. Il ritrovamento è avvenuto in un pozzo del fuoco sepolto tra le dune di sabbia nel deserto del Negev, nel sud di Israele. Lo ha annunciato l'Autorità delle Antichità Israeliane (IAA) che ha inoltre fatto sapere che la datazione dei reperti è sicuramente provvisoria e che potrebbe essere retrodata addirittura fino a 7.500 anni fa.

La vicinanza delle uova al pozzo del fuoco suggerisce che siano state raccolte intenzionalmente dai nomadi che vivevano nel deserto che lì avevano probabilmente allestito un accampamento temporaneo. Serviranno ovviamente ulteriori analisi  oltre che per una più precisa datazione anche per stabilire l'origine e l'uso che è stato fatto delle grosse uova.

«Abbiamo trovato un un accampamento che si estende su circa 200 mq che veniva utilizzato dai nomadi del deserto fin dalla preistoria – ha commentato Lauren Davis, direttrice degli scavi – E nel sito sono stati rinvenuti pietre bruciate, selce e altri strumenti in pietra, nonché frammenti di ceramica. Ma la scoperta veramente speciale è proprio questa collezione di uova di struzzo».

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Le uova di struzzo sono in assoluto e più grosse tra gli uccelli oggi viventi

I popoli nomadi non costruivano strutture permanenti in questo sito, tuttavia i reperti aiuteranno a capire meglio come venivano utilizzate le aree e come vivevano queste popolazioni. Secondo l'archeologa i siti sono stati ripetutamente coperti e scoperti dalle dune e dalla sabbia del deserto per centinaia se non migliaia di anni, cosa ha permesso di conservarli perfettamente fino a oggi.

Nonostante fossero schiacciate e frammentate, alcune persino scoperte nello strato superficiale, il loro stato di conservazione è ottimo e il fatto che una di queste è stata trovata proprio all'interno del pozzo di fuoco rafforza l'ipotesi del consumo come cibo. Un tempo gli struzzi erano molto comuni nella regione fino a quando non si sono completamente estinti durante il XIX secolo. Oltre a essere consumate, le loro uova venivano anche decorate ed erano oggetti molto apprezzati tra le civiltà mediterranee durante l'età del bronzo e del ferro.

Le grosse dimensioni (possono essere lunghe oltre 15 cm) e la loro versatilità permetteva di utilizzarle persino come borracce e venivano inoltre usate anche nei riti funebri. Gli archeologi israeliani fanno inoltre notare che, sebbene siano abbastanza comuni i resti di uova e gusci negli scavi, non sono mai stati trovati resti di ossa. Questo dato porta a pensare che al tempo i nomadi del Negev non cacciavano questi grossi uccelli, ma preferiva evitarli limitandosi a saccheggiare e a raccogliere esclusivamente le loro uova dai nidi.

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Un maschio (a destra) e una femmina di struzzo somalo, una delle due uniche specie viventi oggi

Oggi, allo stato selvatico, gli struzzi vivono esclusivamente in Africa, dove gli ornitologi riconoscono due specie distinte. Lo struzzo comune (Struthio camelus), distribuito con un ampio areale disgiunto nel Sud del Sahara fino all'Africa orientale e poi in Africa meridionale, e lo struzzo somalo (Struthio molybdophanes), fino a non molto tempo fa considerato una sottospecie di quello comune ma elevato poi a specie distinta nel 2014 grazie a studi sul DNA.

Se il primo gode ancora di un'ampia distribuzione e non è fortunatamente a rischio estinzione, il secondo sopravvive esclusivamente nel Corno d'Africa tra Somalia, Etiopia, Kenya e Gibuti ed è perciò considerato in serio pericolo di estinzione. Ad aver ridotto la popolazione di questa specie è stata soprattutto la caccia spietata per al raccolta di carne e uova  praticata ancora oggi, ma soprattutto le numerose guerre civili che hanno devastato per decenni questa parte di Africa.

In copertina alcuni dei frammenti di uova rinvenuti. Foto di Emil Aladjem, Israel Antiquities Authority

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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