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6 Giugno 2021
7:00

Tornano migliaia di Barbi Tiberini alle sorgenti dell’Arno

Per la Giornata mondiale dell’Ambiente nel Parco delle Foreste Casentinesi si festeggia. Sono 5.000 gli avannotti di Barbo Tiberino immessi, nel corso del 2020, nelle acque dei torrenti da cui la specie sembrava ormai sparita. E ci sono oggi altre 20.000 uova che si spera possano sviluppare almeno altri 5.000 avannotti che possano ripopolare l’Arno e i suoi affluenti.

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Nella Giornata mondiale dell’Ambiente al Parco delle Foreste Casentinesi si festeggia. Sono 5.000 gli avannotti di Barbo Tiberino immessi, nel corso del 2020, nelle acque dei torrenti da cui la specie sembrava ormai sparita. E ci sono oggi altre 20.000 uova che si spera possano sviluppare almeno altri 5.000 avannotti che possano ripopolare le sorgenti dell’Arno e i suoi affluenti. L’iniziativa fa parte del Contratto di fiume Casentino H20, promosso dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno insieme ai Comuni della vallata, all'Unione dei comuni, al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, alla Provincia di Arezzo.

I piccoli di Barbo sono nati nelle vasche dell’antica troticoltura, costruite presso il mulino alla fine dell’Ottocento e che poi sono state abbandonate negli anni Settanta del secolo scorso. A rimetterle in funzione sono stati due giovani che, dopo la laurea, sono rimasti legati al loro territorio e alla loro montagna, con il sogno di tutelare la biodiversità di quei luoghi. Andrea Gambassini e Alessandro Volpone, con l’aiuto di Claudio Bucchi, erede dell’impianto, hanno cominciato a dare una svolta sostenibile all’acquacoltura. Hanno impostato un allevamento ittico non intensivo e nelle vasche alimentate con acqua sorgiva purissima, i pesci sono nutriti con mangime biologico mescolato solo con aglio macerato.

In collaborazione con il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, l'impianto è poi passato a valorizzare la conservazione delle specie autoctone. Dal 2018 ad oggi, sono stati riprodotti e rilasciati il Ghiozzo di ruscello e il Barbo Tiberino. Dopo i rilasci del 2020 sono già pronte altre 20.000 uova fecondate: adesso si attende con fiducia la schiusa per contare i nuovi esemplari che andranno ad arricchire ancora le acque della vallata. La pesca nell'area del parco è consentita solo in qualche tratto e nella formula "no kill": dunque devono essere rimessi in libertà.

«L’impianto di Molin di Bucchio è un fiore all’occhiello per il nostro territorio ed è un partner importante del percorso partecipativo Casentino H2O, il contratto di fiume promosso dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno sul tratto iniziale dell’Arno e sui suoi affluenti», spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio, che aggiunge: «In questi giorni, stiamo lavorando alla definizione di obiettivi e azioni da portare avanti nella cornice del contratto di fiume: l’obiettivo è trovare soluzioni nuove e condivise per coniugare sicurezza idraulica e biodiversità; agricoltura e lotta ai cambiamenti climatici; natura, attività produttive e turismo, in una dimensione di sostenibilità ambientale. Festeggiare oggi, Giornata mondiale dell’Ambiente dedicata al ripristino dell’ecosistema, il rilascio di un numero così importante di esemplari di Barbo Tiberino è decisamente un buon inizio: un punto di partenza che ci stimola a studiare e programmare interventi volti a conservare e a migliorare le caratteristiche naturali che rendono unico il Casentino con i suoi fiumi».

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