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2 Marzo 2023
17:08

Giulia e Giò tornano sul Pirellone: i due falchi pellegrini hanno deposto il primo uovo

Giulia e Giò, i falchi pellegrini del Pirellone, hanno deposto il primo uovo della covata 2023, con largo anticipo rispetto agli anni precedenti. I due falchi tornano sul tetto dell'edificio dal 2014 e, grazie a due telecamere posizionate ad hoc dal gruppo di ricercatori che se prende cura, è possibile osservare i loro movimenti.

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Giulia e Giò hanno deposto il primo uovo della covata 2023 molto in anticipo rispetto al previsto e agli anni passati.

Continua la bellissima storia della coppia di falchi pellegrini che abita nel sottotetto del Pirellone, il grattacielo della Regione a Milano, raccontata ogni giorno con dovizia di particolari dal naturalista Guido Pinoli su una pagina Facebook a loro dedicata.

E anche questa volta con precisione arrivano le notizie: «Passata da poco la mezzanotte Giulia ha sfornato il primo uovo in anticipo di quasi una settimana rispetto alle date degli anni passati… che ci vogliano stupire con più uova più pulli? Stiamo a vedere… intanto godiamoci questa fedeltà alla vita ed alla missione di coppia di popolare i cieli».

Giulia e Giò sono ormai le mascotte non solo della Regione, sul cui tetto tornano dal 2014, ma di tutta la città e di tutti i milanesi che, grazie a due telecamere posizionate ad hoc dal gruppo di ricercatori che se ne curano, possono osservare da lontano quando arrivano, quando nidificano e la schiusa delle uova.

Collegandosi in diversi orari si può avere la fortuna di vedere mamma e papà alternarsi alla ricerca di cibo, covare le uova, imboccare i piccoli, addormentarsi con loro e fare le pulizie, visto che gli scarti di cibo potrebbero attirare parassiti indesiderati.

A luglio, oltretutto, la Regione ha deciso di installare nuove telecamere che hanno  migliorato moltissimo la visione del nido di Giò & Giulia. Attraverso la webcam 1, che è orientabile e assolutamente silenziosa in modo che i falchi non percepiscano né rumori né movimento, si ha una visione panoramica dei dintorni del nido. Con la seconda, fissa, viene invece inquadrato il nido verso la direzione Nord Ovest.

La storia dei falchi della Regione è iniziata nel 2014 quando fu scoperto il loro nido sul tetto del grattacielo milanese durante dei lavori di manutenzione. Da allora ogni anno intorno a quest'epoca Giò & Giulia tornano sempre a "casa".

I loro nomi sono un omaggio a Giò Ponti, l'architetto che progettò il Pirellone e alla moglie Giulia Vimercati. L’anno scorso dalla loro unione erano nati quattro falchetti, ribattezzati Ada, Carla, Gino ed Enzo, nomi d’arte e spettacolo ispirati a milanesi illustri, quali Alda Merini, Carla Fracci, Gino Bramieri ed Enzo Jannacci.

I due falchi, secondo gli esperti, hanno scelto il Pirellone perché è un punto molto elevato e non è raro oggi trovare questi volatili a nidificare in città su campanili o palazzi molto alti. Negli anni scorsi ne sono state avvistate alcune coppie anche sulla cima della Lanterna di Genovasulla cupola del Buon Pastore a Roma.

Il rumore, infatti, è un grande problema per la riproduzione di questo volatile, che difficilmente riesce a creare il nido in zone trafficate e densamente abitate dall’uomo.

La specie può essere trovata ovunque nel mondo, fatta eccezione per le regioni polari e le altitudini troppo elevate e nei secoli gli uomini lo hanno adorato, temuto e purtroppo molto spesso anche sfruttato e perseguitato.

Ma il suo ritorno nelle città era tutt'altro che atteso dopo l’impoverimento della popolazione negli anni Sessanta, decennio in cui la specie ha rischiato l’estinzione in Europa e nell’America del Nord per il massiccio uso di DDT che veniva ingerito da questi uccelli attraverso la loro catena alimentare.

Solo la messa al bando di questa sostanza altamente nociva negli anni Settanta ha, infatti, permesso alla specie di riprendersi e di crescere numericamente nei propri habitat naturali anche nostrani.

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Simona Sirianni
Giornalista
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