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4 Settembre 2023
13:17

Tartaruga imprigionata in una lenza salvata dai bagnanti a Mola di Bari

Una tartaruga caretta in difficoltà è stata soccorsa da alcuni bagnanti sabato mattina su una spiaggia in provincia di Bari e trasportata al Centro di recupero tartarughe marine di Molfetta: aveva una pinna bloccata da una lenza e l’amo nell’esofago.

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Un esemplare di tartaruga caretta (Caretta caretta) in difficoltà è stato avvistato sabato mattina da alcuni cittadini sulla spiaggia di Mola di Bari, in Puglia. L’animale, di piccola taglia, il cui carapace è lungo circa 45 cm, aveva una lenza che fuoriusciva dalla bocca e si era attorcigliata ad una pinna, bloccandola, e l’amo che aveva ormai raggiunto l’esofago. I bagnanti hanno, fortunatamente, dato subito l’allarme, riuscendo a salvare il rettile marino, che è stato preso in cura dal Centro recupero tartarughe marine di Molfetta.

Dopo gli accertamenti, alla tartaruga è stata trovata una frattura all’omero dovuta alla costrizione provocata dalla lenza. Il responsabile del Centro di Molfetta, Pasquale Salvemini, ha ringraziato i cittadini che hanno allertato le autorità per la loro sensibilità e la Polizia locale di Mola per l'intervento.

caretta caretta

La Caretta caretta è la specie più comune di tartaruga marina ed è diffusa in molti mari del mondo, compreso il Mediterraneo. Come tutti questi rettili marini è una specie a rischio di estinzione ed ha subito un forte calo delle popolazioni negli ultimi anni. Grazie a numerosi progetti di conservazione sta, però, ritornando a nidificare lungo le nostre coste sabbiose.

Queste tartarughe alla nascita sono lunghe appena 5 centimetri, mentre da adulte possono raggiungere, in alcuni casi, anche i 150 centimetri di lunghezza e i 150 chilogrammi di peso. Sono difficili da incontrare ma piuttosto semplici da riconoscere, grazie al carapace di colore rosso tendente al marrone che protegge il corpo e le lunghe pinne. In caso di incontro è importante non stressare l’animale, inseguendolo o tagliandogli la strada con la barca, ma limitarsi ad osservare l’esemplare da una distanza congrua.

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Nel caso in cui la tartaruga sia in difficoltà, mostri sofferenza, non riesca ad immergersi, restando ferma per molto tempo in superficie, sanguini o presenti pezzi di rete o lenze intorno al corpo, bisogna intervenire tempestivamente e tentare di recuperarla, avvicinandosi lentamente e senza utilizzare strumenti affilati. Una volta recuperato l’animale bisogna contattare immediatamente la Capitaneria di porto al numero 1530 e avvisare il più vicino Centro di recupero tartarughe marine.

Noi di Kodami siamo andati in visita al Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli (SZN) per mostrarvi come vengono salvate le tartarughe marine in questi centri specializzati.

Invece, se il rettile viene avvistato su una spiaggia intento a scavare un nido o deporre le uova, è importante non interrompere l'operazione con flash o altre luci artificiali a cui questi animali sono particolarmente sensibili: queste potrebbero infatti disorientare la tartaruga e farle perdere l’orientamento. Quando l’animale avrà ricoperto le uova e sarà tornato in mare, sarà sempre necessario avvertire un centro specializzato per contrassegnare sulla spiaggia il luogo di deposizione e difenderlo da eventuali pericoli e predatori.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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