18 Febbraio 2022
16:27

Milleproroghe, sperimentazione animale confermata fino al 2025: associazioni animaliste in rivolta

La sperimentazione animale è stata prorogata fino al primo luglio 2025. Ma le associazioni animaliste sono compatte nel bocciare il provvedimento.

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sperimentazione animale milleproroghe

La sperimentazione animale è stata prorogata fino al primo luglio 2025. Questa pratica potrà essere ancora utilizzata negli studi sugli xenotrapianti d'organo (l'utilizzo di organi prelevati a esseri viventi di specie diversa da quella del ricevente) sulle sostanze d'abuso, tra cui rientrano non solo droga e alcol ma anche farmaci. È il risultato dell'approvazione di una serie di emendamenti al decreto legge Milleproroghe.

L'estensione temporale inizialmente prevista dal governo era di soli sei mesi, poi ampliata a seguito della discussione nelle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera. Gli emendamenti presentati in maniera trasversale da esponenti di Partito democratico, M5s, Lega, Più Europa, e altri, sono stati approvati con il parere contrario dell'esecutivo.

Quella sulla sperimentazione animale nella notte del 17 febbraio 2022 è così diventata una vera e propria questione di stato, che ha contribuito a mostrare le profonde fratture all'interno della maggioranza di governo, a partire dalle singole realtà che la compongono, a cominciare da Pd e M5s.

A rimanere integre davanti al Milleproroghe restano solo le realtà animaliste e ambientaliste. «Una decisione vergognosa – commenta con Kodami la presidente dell'Enpa Carla Rocchi – Da molti anni ormai è scientificamente dimostrato che la sperimentazione animale non è utile nella valutazione della sopportabilità di farmaci per l'uomo. Coloro che siedono in Parlamento, quindi, o non sanno o sono ignavi».

Tra i parlamentari che hanno presentato emendamenti a favore dell'estensione della proroga figura anche l'ex ministra alla Salute Beatrice Lorenzin (Pd), la quale ha sottolineato: «Con la nostra proposta emendativa siamo nella giusta direzione per il superamento di divieti che non hanno fondamenti scientifici, che non trovano riscontro nella Direttiva europea 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati per scopi scientifici, né all'interno dei provvedimenti attuativi adottati dagli altri Stati membri».

Come rilevato da Laura Arena, veterinaria e membro del comitato scientifico di Kodami, la Direttiva europea 2010/63/UE è stata effettivamente recepita in Italia nel 2014, ma con un decreto che ha introdotto «norme più restrittive, non permettendo, nonostante le moratorie, le ricerche sugli xenotrapianti e sulle sostanze d’abuso». Proprio le pratiche che oggi il Milleproroghe estende fino al 2025.

Di segno diametralmente opposto rispetto a Lorenzin sono Patrizia Prestipino e Monica Cirinnà: «Una decisione in controtendenza rispetto a quanto succede negli altri Paesi europei». «Senza contare che questo potrebbe riaprire la strada ai laboratori degli orrori in cui, a morire tra sofferenze atroci erano anche cani e gatti». Oggi la maggior parte degli animali usati nelle sperimentazione in Italia non sono animali d'affezione ma conigli e Porcellini d'India, le "cavie" per eccellenza.

porcellino d'india

In tal senso, andando oltre oceano è esemplare il caso della società Neuralink di Elon Musk, accusata di aver causato la morte 15 scimmie con i suoi esperimenti per microchip celebrali. La difesa dell'azienda statunitense in risposta alle accuse di aver causato ai macachi «gravi sofferenze» risiede proprio nella facoltà data dalla legge di eseguire esperimenti sugli animali.

Non va meglio al partito retto da Giuseppe Conte che subito dopo essersi intestato la vittoria della riforma che inserisce animali e ambiente in Costituzione si spacca decisamente sulla sperimentazione animale. Anche tra le fila del Movimento 5 stelle figurano deputati che hanno lavorato attivamente in favore della sperimentazione animale: «La ricerca biomedica è essenziale per il progresso sociale, culturale ed economico del nostro Paese – afferma la pentastellata Angela Ianaro – per fornire alla scienza soluzioni che hanno un impatto concreto sulla vita dei cittadini. Eliminando gli ostacoli ingiustamente imposti, consentiamo ai nostri ricercatori di raggiungere importanti traguardi e di fornire cure e terapie a tutti i pazienti che guardano alla ricerca con sempre maggiore speranza».

Al contrario, per la deputata M5s, Francesca Flati, si tratta di «una scelta folle e antistorica». «In questi giorni – prosegue Flati – abbiamo lavorato tantissimo in Commissione Bilancio, con la relatrice Daniela Torto e il deputato Stefano Fassina (Leu), per cercare di evitare che si arrivasse a questo abominio. Purtroppo però è evidente che ancora oggi una parte del Parlamento e del Paese ritenga giusto torturare dei poveri animali per fare ricerca su alcool e droghe, invece di scegliere soluzioni alternative».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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