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1 Ottobre 2021
18:23

Sperimentazione animale, il ministero della Salute sblocca i fondi per evitarla

Le associazioni animaliste esultano: il ministero della Salute ha sbloccato il finanziamento per 1,6 milioni di euro per i metodi sostitutivi della sperimentazione animale nel settore della ricerca. Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è dedicato alle realtà pubbliche, alle università e agli istituti zooprofilattici sperimentali. Il Ministro della Salute Roberto Speranza aveva fatto approvare nel Milleproroghe 2020 l’investimento di 6 milioni di euro per tre anni, ma proprio nel 2020 i fondi erano andati persi perché non era stato firmato il decreto di spesa. Ora, dunque, pare si stia voltando pagina.

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Le associazioni animaliste esultano: il ministero della Salute ha sbloccato il finanziamento per 1,6 milioni di euro per i metodi sostitutivi della sperimentazione animale nel settore della ricerca. Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è dedicato alle realtà pubbliche, alle università e agli istituti zooprofilattici sperimentali. Il Ministro della Salute Roberto Speranza aveva fatto approvare nel Milleproroghe 2020 l’investimento di 6 milioni di euro per tre anni, ma proprio nel 2020 i fondi erano andati persi perché non era stato firmato il decreto di spesa. Ora, dunque, pare si stia voltando pagina.

Esulta la Lav, che aveva fatto pressione affinché non venisse buttata al vento l’intenzione di iniziare a mollare l’uso degli animali come cavie dell’attività scientifica. «Chiediamo al Ministro Speranza e al Parlamento, fin dalla prossima legge di bilancio, un fondo non ‘a tempo’ ma annuale e con molte più risorse economiche», dicono dalla Lega anti vivisezione. Se fino a qualche tempo fa i destinatari di queste risorse erano esclusivamente gli istituti zooprofilattici, ora la disponibilità è stata ampliata agli atenei.

Si tratta di un percorso che la stessa Ema, l’Agenzia europea per il farmaco, sta sostenendo attraverso un gruppo di lavoro per l’implementazione di metodi alternativi per la ricerca in medicina umana e veterinaria. E l’Istituto superiore di sanità aveva già appoggiato il programma europeo Vac2Vac per sviluppare test in grado di sperimentare vaccini non usando gli animali. Un segnale lo avevano dato anche nel 2019, quando avevano dismesso una colonia di primati che continuava ad essere usata nei laboratori.

Lav critica però la condotta avvenuta per il triennio 2014-2016 quando erano stati previsti 500mila euro. «Nonostante le nostre richieste e varie interrogazioni parlamentari, non è noto come e se siano stati investiti, nonostante la ricerca debba rispondere al principio di trasparenza», sottolineano dall’associazione.

«L’Italia, ancora, investe praticamente tutte le risorse (oltre 1 miliardo e 300 milioni, secondo quanto dichiarato dal Ministero durante un congresso) nel modello animale e questo non è più accettabile, sia dal punto di vista etico che tecnico-scientifico – conclude la Lega anti vivisezione – questi 1,6 milioni stanziati sono solo pochi spiccioli rispetto a quanto riceve la sperimentazione animale, ma speriamo siano il trampolino di lancio per realtà nazionali che tornino a far luce sulle capacità di ricerca del nostro Paese, che è stato un punto di riferimento per la scienza per secoli e oggi è rilegato al fanalino di coda dell’Europa».

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