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5 Maggio 2021
12:44

Soppressi senza anestesia: sequestrata clinica veterinaria

Balto non stava bene. Era un Labrador, un cane un po’ vecchio e già malato, ma che non sarebbe stato in condizioni tali da poterlo immaginare morto da lì a poco. Quando, quel 19 agosto 2020, la polizia locale lo ha portato dal veterinario, lui poco dopo lo avrebbe ucciso con un’iniezione letale che lo ha soffocato. Oltre a Balto, ci sono altri quattro cani, cinque gatti e un coniglio che, secondo le accuse mosse dagli inquirenti, sarebbero stati uccisi in modo crudele. Per questo  è stata sequestrata una clinica veterinaria a Ravenna, nel quartiere San Antonio.

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Balto non stava bene. Era un Labrador, un cane un po’ vecchio e già malato, ma che non sarebbe stato in condizioni tali da poterlo immaginare morto da lì a poco. Quando, quel 19 agosto 2020, la polizia locale lo è intervenuta e poi è stato portato dal veterinario, lui poco dopo lo avrebbe ucciso con un’iniezione letale che lo ha soffocato. Oltre a Balto, ci sono altri quattro cani, cinque gatti e un coniglio che, secondo le accuse mosse dagli inquirenti, sarebbero stati uccisi in modo crudele. Per questo  è stata sequestrata una clinica veterinaria a Ravenna, nel quartiere San Antonio.

Gli accertamenti sono stati svolti dagli agenti della polizia locale del comandante Andrea Giacomini, dal personale dell’ufficio edilizia, ambiente e benessere degli animali dello stesso nucleo, coordinati dal commissario Luca Scaglianti, oltre che del gruppo carabinieri forestali di Ravenna e della sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali (Soarda).

I capi d’accusa presentati al termine dell’inchiesta, che poi ha portato il gip ad emettere l’atto di sequestro preventivo, sono diversi. Il sostituto procuratore Marilù Gattelli ne ha presentati 27 al giudice per le indagini preliminari Andrea Galanti. E’ stato lui a scrivere un provvedimento di 110 pagine andando nel dettaglio di diversi episodi. Tra i reati contestati, maltrattamento e uccisione di animali, detenzione illegale di farmaci, smaltimento illecito di rifiuti speciali, falsificazione di libretti sanitari, frode in commercio e reati tributari.

Il giudice ha rilevato una «totale assenza di necessità non solo terapeutica, ma anche etica, di infliggere inutile sofferenza a esemplari animali ogni qual volta un tale supplizio può essere evitato». Indagato è il veterinario Mauro Guerra, di 47 anni, che ora dovrà rispondere a tutte le accuse.

Balto e gli altri nelle 110 pagine firmate dal Gip

Secondo le 110 pagine del Gip di Ravenna, Balto era stato consegnato al veterinario dopo un intervento della polizia locale e «senza neppure prestare allo stesso le cure di primo soccorso e senza neppure visitarlo, attestando falsamente in un certificato emesso postumo problemi neurologici e locomotori irreversibili e una miasi, cioè una parassitosi», gli è stato somministrato il farmaco Tanax, «che cagiona la morte, senza sottoporlo in precedenza, tramite anestesia generale e profonda» perché «dal registro di carico e scarico degli stupefacenti non risultava somministrata per questa uccisione».

I corpi di due gatti soppressi sono stati rinvenuti, lo scorso 10 dicembre, nella doccia del bagno privato sul retro dell'ambulatorio, senza alcun sistema che potesse identificarli. Gli altri animali oggetto dell'indagine, secondo l'accusa, sono stati uccisi «non risultando da alcuna certificazione medica, cartella clinica e relazione sulla visita» veterinaria, portatori di «una malattia grave, incurabile» che indicassero la necessità di una soppressione.

Gli 007 della polizia locale e dei carabinieri forestali hanno presentato al gip anche la storia di Iron, arrivato dal veterinario con urgenza il 7 agosto 2019. Aveva un blocco intestinale e il medico avrebbe omesso «per 5 ore e 15 minuti» di soccorrerlo. Alle 14,15 lo avrebbe poi trattato infilandogli «con una violenza inaudita» una pinza chirurgica di metallo nel retto «senza alcuna cautela né anestesia». Iron è stato poi salvato dai veterinari di un'altra clinica che «hanno praticato in emergenza le cure necessarie». Ma c'è anche Ronnie, un Labrador maschio, soppresso «in giardino senza visitare il cane», e senza che l'animale fosse «affetto da una malattia grave o incurabile».

Tra i reati contestati, anche quelli di contraffazione dei libretti sanitari: ha fatto apparire come vaccinati i cani con un farmaco contro la filariosi cardiopolmonare.

Secondo la relazione medico-veterinaria disposta dal pubblico ministero, l'ambulatorio «ad eccezione della sala d'aspetto e della sala visita, dove è previsto l'accesso al pubblico, versa in condizioni igienico-sanitarie deplorevoli». «Dal punto di vista igienico sanitario gli ambienti risultano essere macroscopicamente inidonei allo svolgimento dell'attività ambulatoriale e chirurgica», si legge ancora.

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