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29 Settembre 2021
8:20

Ravenna, il caso della clinica veterinaria sotto indagine: gatti uccisi senza anestesia

Quattro gatti sono stati soppressi apparentemente senza alcuna ragione con alcune iniezioni di Tanax e senza alcuna sedazione o anestesia. Questo è l’esito dell’autopsia e dell’esame tossicologico sui felini che sono stati trovati morti nella clinica veterinaria di Ravenna del dottor Mauro Guerra.

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Quattro gatti sono stati soppressi apparentemente senza alcuna ragione con alcune iniezioni di Tanax e senza alcuna sedazione o anestesia. Questo l’esito dell’autopsia e dell’esame tossicologico sui felini trovati morti nella clinica veterinaria di Ravenna del dottor Mauro Guerra.

Un verdetto, quello certificato dalla dottoressa Silvia Rubini, dirigente della sede dell’Izsler di Ferrara, che darebbe ulteriore forza alle accuse di maltrattamento e uccisione di animali. Si tratta di un percorso giudiziario che è ancora pendente, passato nello scorso maggio attraverso il dissequestro dell’ambulatorio veterinario.

Sono 27 i capi d’accusa dell’inchiesta del sostituto procuratore di Ravenna, Marilù Gattelli: tra i reati contestati, anche lo smaltimento illecito dei rifiuti e la falsificazione delle etichette per i libretti vaccinali.

Due le perquisizioni fatte dalle forze dell’ordine. La prima ha la data del 7 ottobre dello scorso anno per la soppressione di Balto, un Labrador che era stato affidato al medico dalla polizia locale di Ravenna. Era anziano e malato ma a dire delle accuse non sarebbe stato in condizioni disperate. Nonostante questo, venne soppresso. In quell’occasione vennero sequestrate le prime due carcasse di gatti. Qualche mese dopo, il 10 dicembre, altri due esemplari vennero trovati nella doccia dello studio. Tutti questi animali non avevano il microchip e uno solo soffriva di un’infezione da Parvovirus.

Il tossicologo forense Luca Morini, docente dell’Università di Parma, ha notato tracce di due principi attivi che compongono il Tanax. Questi farmaci possono aver portato alla paralisi e all’arresto respiratorio per soffocamento. Si tratta, secondo lo studioso, di «soppressioni ingiustificate» che «non possono essere considerate eutanasia».

Secondo gli inquirenti il veterinario avrebbe fatto un largo uso di Tanax: in 23 mesi ne avrebbe acquistati 19 flaconi da 50 ml. Solo tre, di cui uno aperto, sono stati trovati durante le perquisizione. Giusto per fare una proporzione, per avere il suo effetto letale dovrebbero bastare 0,3 ml per ogni chilo. Nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, Andrea Galanti, si stima che negli ultimi due anni avrebbe potuto sopprimere, con tutto quel farmaco, animali per un peso totale di 2.666 chili.

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