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22 Dicembre 2021
10:00

Si può portare il cane in ufficio? Cosa dice la legge

È possibile portare il cane in ufficio? Molto dipende dalla volontà dei datori di lavoro, ma a fronte della tendenziale libertà ci sono alcuni obblighi (e vantaggi) da conoscere.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
Si può portare il cane in ufficio? 

Quando è possibile portare il cane in ufficio? Iniziamo subito col dire che in Italia non esiste una normativa specifica che preveda né il diritto né tantomeno un divieto di portare sul luogo di lavoro il proprio cane. Di fatto, nella quasi totalità dei casi la scelta è lasciata alla volontà dei datori di lavoro o delle amministrazioni. Ciò vale con riguardo agli uffici destinati al solo personale interno ma anche con riferimento agli uffici nei quali ha accesso il pubblico.

Cosa dice la legge

Infatti, a livello nazionale l’unica norma che regolamenta l’accesso dei cani nei luoghi pubblici o aperti al pubblico è il regolamento di polizia veterinaria DPR n. 320 dell’8 febbraio del 1954, che impone «l'obbligo di idonea museruola  per  i  cani  non  condotti  al guinzaglio quando si trovano nelle vie o in  altro  luogo  aperto  al pubblico» e «l'obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto».

Successivamente sono state emanate delle ordinanze del Ministero della Salute (es. Ordinanza 3 Marzo 2009 e Ordinanza 6 Agosto 2013; quest’ultima ancora in vigore poiché prorogata di anno in anno) le quali, per il caso di conduzione dei cani nelle aree pubbliche urbane o nei locali pubblici, hanno previsto l’obbligo di utilizzo del guinzaglio in misura non superiore ad 1,5 metri e l’obbligo di portare con sé una museruola, da utilizzarsi in caso di necessità o su richiesta dell’Autorità.

Le uniche vere limitazioni sono poste dalla normativa dell’Unione Europea con riguardo a quei luoghi di lavoro nei quali si preparano, manipolano, trattano e conservano gli alimenti (Regolamento n. 852/2004/CE). In realtà, anche in questo caso, secondo l’ultima interpretazione fornita dal Ministero della Salute, il divieto sussiste soltanto nei casi in cui non sia possibile evitare il contatto diretto tra cani e alimenti. Spetta al datore di lavoro impedire che ciò avvenga.

In sostanza, quindi, vi è una tendenziale libertà di accesso dei cani negli uffici e, in generale, nei diversi luoghi di lavoro. Come accennato sopra, la scelta spetta alle amministrazioni, alle organizzazioni aziendali e ai singoli datori di lavoro.

I benefici del portare il cane in ufficio

Si deve dire che anche in Italia, come già avviene ormai da tempo in tanti altri Stati, numerose aziende e amministrazioni sono sempre più pet friendly e stanno consentendo ai propri lavoratori di portare con sé il cane in ufficio. Questa prassi viene sperimentata sempre più di frequente, anche perché ci sono studi consolidati (ad esempio quello condotto dalla britannica University of Lincoln) che dimostrano come le persone che portano con sé al lavoro il proprio cane sono:

  • più soddisfatte e serene rispetto a chi, invece, è costretto a lasciarlo a casa;
  • più concentrate mentre lavorano;
  • maggiormente dedite all’attività e disponibili nei confronti dell’azienda;
  • più socievoli con i colleghi.

Pare proprio che poter portare il cane al lavoro migliori la vita del lavoratore ma porti enormi vantaggi anche al datore di lavoro. Come dimostra anche il caso di Crema, dove i dipendenti del comune possono portare i loro compagni animali sul luogo di lavoro.

Le regole per portare il cane in ufficio

Ovviamente, nei casi in cui è consentita la presenza dei cani in ufficio, i regolamenti interni di amministrazioni e società, prevedono regole ben precise, tra le quali, per fare soltanto alcuni esempi:

  • l’obbligo di regolare iscrizione del cane in anagrafe degli animali da affezione;
  • la regolarità delle vaccinazioni obbligatorie;
  • una copertura assicurativa sulla responsabilità civile (spesso);
  • un buono stato di pulizia dell’animale.

Sono sovente destinati ai cani degli spazi dell’ufficio nei quali sono collocati cibo e acqua e un comodo cuscino. Inoltre, occorre ricordare che il pet mate è responsabile per tutti i danni che il proprio cane causi.

Insomma, quella di portare il cane sul posto di lavoro è una bella opportunità per tanti lavoratori e col tempo sarà estesa a tantissime realtà. Come sempre, affinché sia un successo occorrerà dosare bene i diritti concessi con le responsabilità. Allo stesso tempo ci preme ricordare sempre che bisogna anche considerare il cane nella sua individualità e garantirgli serenità nel luogo in cui viene introdotto. Questo significa che a prescindere dai nostri benefici si deve valutare ogni soggetto in base alla sua personalità e capire quali sono i migliori comportamenti da tenere per far sì che stare in ufficio con voi sia una bella esperienza anche per il vostro compagno di vita.

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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